PROMOZIONE A: ERIK LAGHIGNA, IL BOMBER ISTRIANO CHE AMMIRA DROGBA E VUOLE PORTARE IN ECCELLENZA NETTUNO!

PROMOZIONE A: ERIK LAGHIGNA, IL BOMBER ISTRIANO CHE AMMIRA DROGBA E VUOLE PORTARE IN ECCELLENZA NETTUNO!

A cura di Giovanni Crocé

Calciatore dallo strapotere fisico evidente, Erik Laghigna, ventenne ( classe 1993) numero 9 del Nettuno di Flavio Catanzani ex Città di Marino, Aprilia e Dilettanti Falasche con la passione per l’ivoriano Didier Drogba (“la prima punta più forte di sempre, per me”) e Luka Modric (“Non perché è croato come mi sento in parte anche io dato che vengo dall’Istria, ma perché ha una tecnica geniale”, dice) ha girato molto con esperienze anche in Inghilterra e ora, al primo anno in promozione ha già messo a segno 17 reti totali con un solo calcio di rigore. Scopriamo di più su questa forza della natura classe 1993.

Erik, più avanzano le giornate di campionato e più risulti “illegale” per il campionato di Promozione e del Lazio: 11 gol col Nettuno da dicembre a inizio febbraio, 5 in campionato più uno su calcio di rigore in coppa col Dilettanti Falsche…

E’ in effetti la prima volta in assoluto nella mia pur breve ma intensa carriera di calciatore che gioco questo campionato ed obiettivamente mi trovo molto bene sotto ogni aspetto innanzitutto perchè avevo esordito giovanissimo quando il Marino era in Promozione ma l’avevo solo assaggiata per poi andare a giocare all’Aprilia con cui avevo esordito la stagione dopo tra i professionisti in C2 allenato da mister Vivarini e facendo la spola con la Juniores. Chiaro che le successive stagioni in serie D e Juniores Nazionale, quando tra i 17 e 19 anni sono tornato al città di Marino e ho vinto anche il campionato nazionale di categoria, mi hanno facilitato il compito, perchè la Promozione è ovvio che risulti un po’ più semplice della serie D.…devo dire che la finale del 2011-2012 quando segnai anche il terzo gol nel 3-0 alla Caratese in finale, allenato da mister Mancini, rimarrà tra i ricordi stampati  a fuoco nella mia mente…

Eppure, tanta qualità e risultati non ti hanno portato alla chiamata di una professionista in italia e sei andato dopo i noti problemi del Città di Marino, a provare nella third division, la serie C1 inglese…

Esattamente, anche perchè per me spostarmi per provare a fare il calciatore non è mai stato un problema, anche se ora sono diplomato ad esempio ho sempre fatto le scuole in posti diversi, e personalmente ho anche iniziato a giocare a calcio da bambino in un’altra regione, in veneto, nell’Aurora di Treviso, città dove sono nato. Perciò quando questa estate c’è stata la chiamata dell’Oldham Athletic (società dell’area urbana di Manchester della quale anche il mitico Paul Scholes si è sempre professato tifoso n.d.r)  nella terza serie “british”, mi sono detto, perchè non andare, è il professionismo che cercavo. Sotto c’era la presidenza del grande Liverpool di Tom Werner che aveva intenzione di prendere i migliori giovani dilettanti segnalati dai loro osservatori in tutta europa per formare la classica società satellite e quindi andai là e avevo fatto tante amichevoli e buona parte della preparazione, con me a in squadra, da centrocampista, c’era anche il figlio dell’attuale allenatore del Liverpool, Rodgers….

E poi però cosa accadde?

Accadde che come spesso capita in questi tempi bui, evidentemente il Patron del Liverpool non ha più ritenuto fruttifero l’investimento appena in corso d’essere e si è ritirato togliendo l’appoggio economico all’Oldham e quindi tutti i ragazzi stranieri che venivano da fuori l’Inghilterra dovettero immediatamente tornare a casa perchè non c’era copertura finanziaria per tenere in squadra tutti noi che venivamo chi dall’Italia (con lui c’era anche Piciollo  ora alla Salernitana), chi dalla Germania, dal Canada…un vero peccato…ma ho la consapevolezza che tecnicamente ero stato scelto da un team professionistico in uno dei campionati più belli del mondo e nel professionismo spero di tornarci perchè voglio fortissimamente vivere bene con il calcio e per il calcio…

Sei anche stato coi colori della Roma addosso ma anche là qualcosa non era andato per il verso giusto…

Esatto, perchè appena arrivato a Roma da Treviso, la mia città Natale, con i miei genitori che venivano dall’Istria, quando ancora questa terra non era nominalmente ancora tutta della Croazia ma italiana (Laghigna infatti parla correntemente anche il croato n.d.r) non conoscevo nessuna società ad Anzio, dove tuttora risiedo e mi è sembrato naturale andare a giocare all’Anziolavinio…da là mi notò e mi prese la Roma, ma alla prima amichevole, quando anche là ero già della Roma, un avversario mi entra in scivolata sul collo del piede e me lo rompe, infortunandomi gravemente e facendomi perdere 7-8 mesi di convalescenza in cui ero davvero distrutto e giù di morale, stavo quasi per smettere di giocare invece poi, per fortuna anche grazie alle persone che mi sono state vicine, non ho mollato e anzi, i miei genitori sono i primi che credono che io possa vivere bene col calcio perchè dicono che ne ho le possibilità e mi spingono a provare sempre….

E dall’Oldham Atlhletic poi come sei arrivato di nuovo a Roma?

Ero tornato in Italia per giocare in D al Riccione ma anche là poi problemi burocratici mi hanno spinto a tornare a Roma e visto che le squadre ormai erano fatte, vi parlo di estate ormai terminata, quest’anno ho trovato collocazione proprio alla Dilettanti Falasche in Promozione, vicino casa. Poi ero andato là anche perchè come spesso capita mi avevano offerto un lavoro che poi non è stato mantenuto, pur riconoscendo che la dirigenza del Falasche aveva fatto tutto il possibile per aiutarmi a tenere quel lavoro che mi avevano dato, ma non è stato possibile. E allora, dopo 5 gol in campionato e uno in coppa con loro, sono passato al Nettuno ed è un bel salto, ora lotto nello stesso girone per la vittoria del campionato mentre prima dovevo pensare a salvarmi…

E i numeri testimoniano un impatto terribile con tripletta all’esordio a dicembre e 17 gol totali in una annata ancora da terminare tra Falasche ed Anzio….c’è feeling tra te e l’ambiente nettunese?

Certo che sì, anche perchè mister Flavio Catanzani è stato punta come me e sa che per un attaccante la cosa più bella è dover stare sempre vicini alla porta avversaria e non sfiancarsi nei rientri difensivi, così posso scaricare tutta la forza nel gioco offensivo e questa è davvero una cosa fondamentale per me e che pochi allenatori hanno capito nella mia carriera, perchè poi davanti al portiere ci arrivi stremato e sbagli più gol del dovuto…

L’idolo di Erik Laghigna?
Uno è assoluto, ovvero Drogba ai tempi del Chelsea, senza dubbio da bambino la sua potenza ha influenzato il mio modo di giocare, sempre in verticale, sempre in pressing ad asfissiare l’avversario per crederci su ogni pallone, questa è la mia caratteristica principale nel nostro 4-3-3 a Nettuno. E poi Luka Modric che ha una classe incredibile e non lo dico perchè è croato, ma al Real Madrid fa davvero la differenza….

Italia-Croazia ai mondiali in Brasile questa estete, come vorresti che finisse, se si giocasse?

Non vorrei mai scegliere ma sinceramente se si tratta di fase a gironi scelgo un pari buono per passare entrambe il turno, altrimenti davvero non saprei, dico solo che è ovvio che ormai mi sento italianissimo…

In questi giorni si sta giocando la edizione numero 66 del Torneo giovanile per eccellenza a livello nazionale, il Torneo di Viareggio che tu col Città di Marino hai giocato….

Si esattamente, ed ero anche uno dei più piccoli ormai 3 edizioni fa, giocammo contro l’Apia Leichaardt, una squadra australiana, poi i danesi del Nordsjaelland e la Juventus…facemmo 4 punti e perdemmo solo con la Juventus, venendo eliminati per 1 punto; una cosa impensabile e credo facemmo in toscana una grandissima figura considerando che venivamo dalla serie D e l’emozione…anche quella, roba da pelle d’oca….

E tornando all’attualità, questo campionato lo potete perdere solo voi?

Assolutamente non penso questo anche se stiamo davvero bene e al di là dell’Almas io dico anche ai miei compagni che il Focene è una grandissima squadra che prima aveva soprattutto una difesa blindata, se ora inizia a segnare a raffica per me è la nostra rivale numero 1, e lo dicevo quando i nereazzurri erano quarti perchè mi avevano impressionato quando li avevo affrontati con la maglia della Dilettanti Falasche, quindi figuratevi adesso…

E se dovessi farci un nome di un giocatore del Nettuno poco reclamizzato che invece secondo te è fortissimo?

Guarda, vorrei che tu lo scrivessi a caratteri cubitali, io ho giocato in serie D, girato tanto per il calcio anche se ho 20 anni, ma di sicuro so che un portiere come il nostro classe 1990 Giudice in D o più in alto può e deve arrivarci perchè è fortissimo, anzi, vedo tanti numeri 1 in D che dovrebbero fargli posto, ha una esplosività soprattutto quando l’attaccante gli arriva lanciato in corsa nell’uno contro uno che è mostruosa, l’ho vista raramente. Per me lui è un nostro grande punto di forza.

E per festeggiare il tuo compleanno, Erik, cosa sogni?

A parte tornare nel professionismo e restarci a lungo, perchè quello è il grande sogno della mia vita, ma io compio gli anni il 20 maggio e verso quel periodo già molto di positivo potrebbe essere fatto per la conquista del campionato quindi, che dire, regalarmi l’Eccellenza e regalarla alla gente e ai tifosi del Nettuno!