PROMOZIONE A – FOCENE: DAVIDE BARRAGO, NUMERO 1 SUPERLUSSO DEI NERAZZURRI: “PRIMA CERCO DI VINCERE QUA POI RIVORREI ECCELLENZA O SERIE D”

PROMOZIONE A – FOCENE: DAVIDE BARRAGO, NUMERO 1 SUPERLUSSO DEI NERAZZURRI: “PRIMA CERCO DI VINCERE QUA POI RIVORREI ECCELLENZA O SERIE D”

Un numero 1 che ha già vinto l’eccellenza con mister Paolo Caputo sulla panchina dell’Ostiamare da titolare tre stagioni fa e che dopo un’annata di serie D quasi interamente trascorsa in panchina ha dovuto rimettersi in gioco in toto ripartendo dalla difesa della porta della Promozione del Focene Calcio di mister Luca Ripa. Universo nuovo per lui, classe 1991 che ha in Angelo Peruzzi e nella Lazio i suoi riferimenti sportivi ma che sta dando ottimi frutti, dato che i nerazzurri fiumicinesi lottano testa a testa nel gruppo A con Nettuno, Almas e Santa Marinella per la vittoria del girone che porta dritti in Eccellenza.  IN ESCLUSIVA, ci racconta un po’ di tutto tra passato, presente e futuro…

 

Davide Barrago, classe 1991, romano, portiere che vince l’eccellenza a vent’anni e poi quel filo glorioso si interrompe…ci siamo persi qualche puntata della tua storia, cosa è andato storto?

A dirti la verità sotto il profilo tecnico ed umano proprio nulla, perchè con l’Ostiamare, con Ostia, con la stragrande maggioranza di compagni e dirigenti e col mitico preparatore dei portieri Tonino Davì ho un rapporto buonissimo, ed è anche la prima squadra di tutto il Lazio alla quale mi interesso per sapere il risultato. Putroppo desta amarezza pensare che per la Lega dilettanti un classe 1991 come me è tecnicamente ritenuto “vecchio” ma sulla carta poi le società hanno dovuto adeguarsi e per questa discutibilissima regola dei 4 giovani in campo ecco che l’Ostiamare ha dovuto fare le sue scelte cercando portieri più vecchi o più giovani, anche solo di un anno, rispetto a me, per rientrare nei parametri regolamentari richiesti e mi è stato detto dalla dirigenza “Vai in prestito un anno a Focene, poi torna, sei il nostro portiere per la serie C”. Ovviamente capite tutti che se non ero più necessario per fare neppure il secondo in serie D e non ho avuto richieste in eccellenza, ho colto al volo la richiesta di mister Luca Ripa e ho accettato la sfida, per me che paradossalmente avevo fatto solo Eccellenza e l’anno di serie D la passata stagione. Sono stati mesi duri.

Davide, tu hai sempre giocato in settori giovanili di ottimo livello, ma il professionismo l’hai mai sfiorato?

Io sono di Acilia ma ho iniziato a Tor de’ Cenci, poi solo Ostiamare, che per noi di questo municipio è una grande chance per provare ad avvicinarsi per gradi a quel professionismo di cui parli, ho fatto anche gli allievi nazionali con mister Monaco e poi la Juniores al Savio prima di tornare qua a giocare l’eccellenza e sono riuscito a vincerla. Ho avuto la possibilità da piccolissimo quando ero a tor de’ cenci di andare in prova in toscana all’Empoli che era affiliata coi rossoverdi ma ero davvero uno “scricciolo” ed essere catapultato in realtà dove già i miei coetanei erano più strutturati mi ha fatto capire che non ero al loro livello a quella età. Invece dopo l’annata con gli allievi nazionali biancoviola io dovevo andare a giocare nella primavera del Messina ma in quei giorni si dimise l’allora D.s. Marinelli e il mio tesseramento non venne completato, quella volta ci rimasi davvero uno schifo, ero piaciuto e pronto ad andare, ma se ricapitasse per un’Eccellenza o una serie D andrei anche via dal Lazio, perchè no? Ho fame del calcio che mi sono meritato sul campo e di giocare sempre a livelli più alti…

Portiere classe 1991, oltre che nell'Ostiamare, dove ha vinto l'eccellenza con mister Paolo Caputo, barrago ha giocato anche per Tor de Cenci e Savio prima di Focene
Portiere classe 1991, oltre che nell’Ostiamare, dove ha vinto l’eccellenza con mister Paolo Caputo, barrago ha giocato anche per Tor de Cenci e Savio prima di Focene

la Promozione in cosa si differenzia per te dall’Eccellenza e dalla Serie D? Hai avuto difficoltà?

Certo che sì, è un campionato difficilissimo soprattutto se provieni da sopra, e parlo soprattutto a livello mentale e agonistico, c’è una rabbia e una ferocia in certe partite che vissute dal di dentro è ancora più dura da assimilare. Campi spesso in terra battuta e per quel che ho notato molta meno finezza nel trattare l’avversario: si picchia di più, si corre di più, i contatti anche con i portieri sono più accesi e gli spettatori anche se magari sono di meno fanno molto più “casino” che in Eccellenza o in D. Le prime 10-12 giornate è stata davvero dura adattarsi a tutte queste ruvidezze, soprattutto se sapevano che venivi dal campionato superiore, credo ci prendessero davvero gusto a farti gol e farti capire che aria tirava.

DAVIDE BARRAGO FOCENE PORTIERE

Adesso però oltre ad avere te in porta e una fase difensiva di tutto rispetto con difensori di livello come Belfiore e Lumaca, fate anche gol con continuità, come mai prima faticavate tanto?

Ti potrei rispondere in un primo momento con la storia, verissima, che erano tante le pedine nuove da inserire nello scacchiere tattico di mister Ripa, ma mi viene in mente soprattutto il nome del nostro capitano e attaccante Cristian Parisi. Perchè i talenti del genere qua sono ancora più rari che in Eccellenza o in D e lui ha fatto una scelta di vita restando in Promozione a Focene ma chi lo conosce sa della sua forza e poteva avere una carriera ben diversa se non fosse stato per gli infortuni, mi ricorda tanto il “Romario del Salento” Fabrizio Miccoli. E poi Aglitti, venuto da Monterotondo, ha sostituito molto bene un caro ragazzo come Luca Mucili, ora sempre nel nostro girone A ma a fare le fortune del Palocco.

DAVIDE BARRAGO GIGI PROIETTI

Che ambiente hai trovato a Focene?

Quando uno sta bene in un ambiente si abusa tanto della parola “famiglia sportiva” ma qua è proprio così e in più noi non diremo mai che vogliamo la promozione in Eccellenza a tutti i costi ma vogliamo sentirci più forti e vincenti partita dopo partita, e pensare ad una sfida alla volta, ma le qualità e i giocatori per provare a salire ci sono. Il mio sogno è vincere anche la Promozione e poi mettere in difficoltà l’Ostiamare, visto che là dovrò comunque tornare dato che a Focene sono in prestito annuale secco. Abbiamo un pool di presidenti di grande livello tra cui il più in vista è Patron Lumaca, padre del nostro terzino Patrizio, che ha speso e spende tanto per la squadra e se ogni tanto le luci del campo non si accendono a dovere durante gli allenamento o spessissimo ci facciamo anche la doccia fredda dopo le sedute, non ce la prendiamo poi troppo perchè il gruppo è davvero ottimo e siamo tutti per lo stesso obiettivo.

Qualitativamente quale avversario ti preoccupa di più? Almas, Nettuno, o chi?

Ti dirò un nome diverso, proprio quello dell’avversario che affronteremo domenica, il Santa Marinella. Sarà una trasferta dura perchè per me la loro classifica non li premia abbastanza ma all’andata posso dire che il loro gioco e il loro giropalla mi aveva impressionato, sarà dura vincere contro di loro ma lotteremo per farlo, ovvio.

DAVIDE BARRAGO PORTIERE EX OSTIAMARE FOCENE

La parata più bella?

Una punizione a giro da me smanacciata nel girone d’andata scorso, che ha blindato all’andata il pareggio contro la compagnia Portuale Civitavecchia, tirata dal loro capitano a giro sopra la barriera, lì ho agito col cervello anticipando la partenza del salto di un secondo dalla parte giusta e ho fatto una parata sul tiro del loro capitano che non dimenticherò mai, stilisticamente mi fa ancora impazzire al solo pensiero.

E la “papera” più clamorosa fatta da Davide Barrago portiere?

Senza dubbio il gol che subii tre anni fa a Rieti dal bomber reatino Mario Monaco di Monaco, un colpo di testa forte ma neppure troppo pretenzioso dall’interno dell’area di rigore che io giudicai con troppa sufficienza e il pallone mi scivolò sotto la pancia e finì in gol. Mi volevo davvero sotterrare…feci lo stesso tipo di errore fatto dallo spagnolo Reina qualche giornata fa sul tiro di Denis, solo su un colpo di testa senza pretese. Mister Caputo mi mise in panchina senza discussioni e senza spiegarmi nulla alla partita dopo per farmi capire che non aveva gradito ma poi mi ripresi il posto e vincemmo il campionato.

E il tuo secondo di quell’anno, Di Stefano, classe 1992?

Ora non gioca neppure lui che io sappia, sta in D a Palestrina ma gli preferiscono un'”istituzione” della porta come Apruzzese e lui è un anno più piccolo di me ma comunque fuori quota. Il punto è che 4 fuori quota tutti sanno che sono troppi in campo, io ritengo che due sia il numero perfetto, chissà cosa sarebbe accaduto o cosa accadrà se cambieranno le regole….

Il giocatore più forte con cui hai mai giocato?

Faccio due nomi perchè per qualità tecnica e spessore dal punto di vista della persona li ritengo sullo stesso enorme livello, ovvero l’ala daniele Piro e il metronomo del centrocampo biancoviola Adriano D’Astolfo, che sapete che più volte è stato nel professionismo. Loro hanno proprio la mentalità e la classe dei professionisti ed insieme a Emiliano Leone, difensore che non è più in biancoviola, sono stati tra i più grandi amici mai avuti tutt’0ra da me nel mondo del calcio. Ecco perchè non mi lamenterò mai dell’Ostiamare, perchè mi ha dato tanto, anche legami d’amicizia forti e meravigliosi come questi e che sento settimanalmente…

Ti seguono i dirigenti lidensi?

Che io sappia no, almeno non me lo dicono direttamente ma sicuramente qualcosa gli sarà arrivato e quando sarà il momento a fine campionato chissà, forse mi rivorranno a maggior ragione se vincerò la Promozione, per ora da settembre il D.s. Quadraccia l’ho sentito solo una volta perchè dovevo andare ad allenarmi all’Anco Marzio di Ostia, ma so che ad Ostia ho lasciato ottimi ricordi e spero che presto o tardi il buono che ho seminato ritorni utile a tutti, a me e a loro, perchè se Ostia chiama io torno senza problemi.

Da tifoso laziale che spesso andava anche allo stadio e da portiere, come valuti le qualità di Etrit Berisha, nuovo numero 1 biancoceleste e ti è mai capitata una situazione simile a quella di Marchetti?

A parte che a Marchetti putroppo per lui dopo Cagliari è la seconda volta che capita di stare fuori per una scelta che credo non sia soltanto tecnica ma legata al fatto che a fine stagione Marchetti possa andare via da Formello, due presidenti come Cellino e Lotito non è la prima volta che adottano queste soluzioni drastiche in casi simili, ma va detto che Berisha è davvero forte, tecnicamente, sembra avere grande forza interiore. A me capitò una cosa simile ma non legata al mercato, proprio nell’anno scorso con le tante panchine di Ostia: ero stimato, avevo vinto il campionato, ma ero appena passato dallo status di “under” a “senior” e non potevo giocare perchè serviva esperienza non in porta ma negli altri reparti. Si soffre tanto e in certi casi conta solo voltare pagina e ripartire, se la situazione è  stagnante…

Davide allora in bocca al lupo per i tuoi sogni e buon campionato….

Grazie a te e a tutta la redazione di sportinoro, magari ce la facciamo a vincere questo campionato!