A cura di Giovanni Crocé
Luca Italiano, attaccante centrale classe 1991 con un passato nelle giovanili di Pro Calcio Acilia, Pescatori Ostia ed Ostiamare, con cui esordì e segnò giovanissimo quando in panchina c’era Massimo Castagnari, dopo un anno di esperienze positive nel calcio a 5 con la Lido di Ostia e alcune esperienze precedenti nell’Eccellenza abruzzese (nel glorioso Castel di Sangro) e in Promozione (Città di Acilia), da dicembre ha scelto con apparente profitto di tornare di nuovo dal parquet indoor all’erba di un campo di calcio ad 11 segnando 10 gol nelle 13 partite di campionato attualmente disputate con la squadra allenata da Andrea Bussi. In questi tre mesi molto positivi, adesso Italiano commenta la nuovissima sfida di giocare insieme al suo idolo di gioventù Corrado Zanchi, che aveva avuto modo di conoscere già in biancoviola: “Provo sempre un groviglio inscindibile di ricordi potentissimi quando lo vedo giocare – spiega Italiano – perchè per me resta uno dei primi grandi bomber da cui ho potuto iniziare ad affinare le mie qualità una volta passato dal mondo della Juniores a quello della prima squadra e vi garantisco che sogno ad occhi aperti un intero campionato in attacco al suo fianco, è ancora impressionante”….
Luca, adesso c’è un traffico importante nelle tue zolle di campo, in attacco presto avrai in squadra un Corrado Zanchi a pieno regime, pronto a dividervi i gol?
Ma certo che sì, magari capitasse di incrementare entrambi il rendimento reciproco, perchè anche se ho giostrato da punta centrale da dicembre ad oggi, devo dire che mi fa forse anche più piacere cedere il centro dell’area di rigore a Corrado perchè io so fare di tutto in attacco, ma mi è sempre piaciuto girare attorno ad una prima punta di esperienza, penso anzi di rendere ancora di più, chissà se i fatti mi daranno ragione. In fondo quel che mi interessa è giocare e farlo in coppia con Zanchi, ho forti stimoli nel vedere cosa saremo capaci quando lui sarà al massimo della forma…
In realtà Zanchi stesso domenica scorsa in trasmissione da noi è stato estremamente umile dicendo che è ancora in rodaggio atletico, la verità forse sta nel mezzo?
Esattamente, non vi fate ingannare, perchè lo stesso Zanchi sa di cosa è capace, ossia tanto, veramente tanto, quando è in campo, domenica scorsa ha fatto una piccola sgambata ma è normale, adesso deve riprendere confidenza col campo e trovare ritmo partita, ma per uno come lui, che conosce il suo fisico alla perfezione e viene comunque da un lungo periodo di inattività, è fisiologico, dopo aver passato i trent’anni, che ci voglia qualche settimana. Ma basta vederlo per capire quanto è “tirato” il suo fisico e le motivazioni di giocare in casa sua, nella zona che per anni lo ha visto protagonista, secondo me accelereranno di molto il processo di inserimento in squadra. Oltretutto è ancora il numero 1 per movimenti e istinto del gol e quello non glielo toglierà mai nessuno, secondo me tolta un po di “ruggine”, farà davvero paura a tutte le difese di Promozione…
Tu hai avuto modo di giocare con lui in allenamento quando salivi dalla Juniores e lui era il cardine dell’attacco biancoviola nei due anni all’Ostiamare, cosa ricordi?
Che per me che lo vedo dopo tanto tempo in verità è come non fosse cambiato, è sempre cattivo, concentrato, con tecnica di alto profilo ed è uno che sinceramente è un piacere seguire, come tutte le persone che in qualsiasi campo hanno maturato un esperienza di alto profilo e vincente, se lui mi darà dei consigli sarò sempre portato ad accettarli e ad ascoltarlo perchè bisogna sempre capire chi può farci migliorare e se non può farmi migliorare Zanchi come attaccante è finito il mondo (dice ridendo a crepapelle…)
In realtà tu dopo l’esperienza a Castel di Sangro, che resta il tuo unico campionato d’Eccellenza disputato, avevi scelto addirittura di andare per un campionato e mezzo a giocare nel calcio a cinque con la Lido di Ostia del presidente Gastaldi…
Sì perchè la poca serietà nei rimborsi che ho subito in prima persona in abruzzo mi ha deluso e fatto pensare tanto, c’era una comprensibile e contenuta amarezza perchè posso assicurare che capisco ora in tutto e per tutto quando un collega calciatore parla dicendo quanto possa essere brutto, oltre a non ricevere nulla sul piano economico per mesi e mesi, essere abbandonati a sè stessi durante la settimana di allenamenti e non avere una società alle spalle. Ora a quasi 23 anni do molto più peso a questo aspetto e prima di parlare di cifre, che pure sono importanti, mi assicuro di capire da che tipo di persone è composto l’organigramma societario e non scelgo più con la sola prospettiva di scegliere dove mi fanno giocare di più perchè il posto sono abituato a guadagnarmelo da sempre. Nell’intermezzo col calcio a 5 indoor ho comunque passato un bellissimo periodo giocando vicino casa dato che sono di Ostia e ringrazierò sempre la Futsal Lido di Ostia dei presidenti Gastaldi perchè comunque ho scoperto un mondo in parte sottovalutato ma che mi ha lasciato ottimi amici, una promozione in C2 facendo tanti gol e anche tecnicamente mi è rimasto qualcosa: gioco molto di più con la suola, “pettinando” il pallone e dando peso alla parte tattica, visto che si corre molto molto meno che nel calcio a 11 ma si fa correre il pallone e si devono seguire gli schemi alla lettera…
Cosa non ti mancherà del calcetto invece, se dovessi fare un parallelo tra i due mondi sportivi?
Sono due discipline sportive che in pratica vengono anche giocati con tipi di palloni leggermente diversi tra loro, per me le affinità sono pochissime, è come paragonare la pallamano al basket, non c’entrano nulla l’uno con l’altro. Per uno con la mia struttura, potente, agire in spazi strettissimi e sul parquet è stato facile ma non facilissimo e soprattutto era sempre snervante dover uscire ogni 5 minuti, vista la frequenza delle sostituzioni in una partita di calcio a 5 e visto che io come Corrado Zanchi stesso odio essere sostituito nel bel mezzo della partita. E poi la preparazione atletica: una per il calcio a 11 vale come 10 volte quella che facemmo per giocare a calcetto, dove si fatica molto meno ma bisogna invece stare attenti molto molto di più come dicevo agli equilibri di squadra e mandare a mente molti molti più schemi e non si può quasi mai agire da solisti, si fanno molti più movimenti brevi e senza palla e la precisione nel tocco e nelle sponde è fondamentale.
Come mai hai scelto di ripartire proprio dall’Unipomezia nonostante il gruppo A di Promozione fosse pieno di formazioni che ti conoscono personalmente?
Forse anche la volontà di giocare un po’ lontano da casa ma massimo rispetto per tutte, dalla Pescatori al Palocco al Città di Fiumicino, al Focene, allo stesso Rodolfo Morandi, sono società che conosco bene e qualcuna di questa mi aveva già cercato a inizio stagione quando io però già avevo iniziato ad allenarmi con l’Unipomezia nella preparazione estiva, avevo già deciso di ricominciare col calcio a 11 che resta il mio primo e più grande amore, ma qualcosa non era andato per il verso giusto e allora fino a dicembre non me la sono sentita di ricominciare con le scarpette bullonate. Poi qualcosa è cambiato e anche grazie ad Andrea Bussi e alla società tutta che nonostante tutto mi aveva sempre stimato e tenuto in considerazione, anche per un fatto di riconoscenza, ho scelto di ricominciare da qua e lo rifarei altre mille volte. Inizio poderoso, dato che solo nelle ultime 2-3 settimane non ho fatto gol ma ora sono già a 10 in 13 partite e ho una fame di calcio incredibile…
Domenica tu sarai squalificato e l’Unipomezia tuttavia in un campionato ancora lungo deve guadagnarsi punti importanti a Tolfa in chiave salvezza…
Vero, ma infatti secondo me campi come quello di Tolfa regalano la fotografia di come sta la squadra perchè se sei complessivamente in un buon momento psicofisico e porti via almeno un punto se non tre, la tua stagione cambia e possiamo giocare ancora più convinti, la vedo importante sotto il profilo psicologico perchè Tolfa è una piazza che mette sempre in difficoltà chi va a giocarci contro. E aggiungo che mi spiace molto non poter essere presente ma tra sette giorni sarò già in pista…
Tu dopo fine campionato sceglierai di ripartire da qua o il grande scorcio di stagione ha già portato nuove richieste?
Guarda, dal mio punto di vista ho come valore fondante la riconoscenza, e ho anche perso occasioni importanti calcisticamente per rispettare la parola data in passato e tutti lo sanno. Quinti a parità di offerte io rispetterò le richieste dell’Unipomezia perchè mi ricordo di quanto sto bene qua ora e mi hanno concretamente parlato, in dirigenza, di un’idea di calcio e di investimenti importanti nella prossima stagione dove non si dovrebbe più solo lottare per salvarsi e l’arrivo di Corrado Zanchi lo testimonia così come la presenza di calciatori di pedigree in rosa, come Lolli. Questa è gente che sa il fatto suo e non viene a svernare in promozione solo per una stagione. In passato, a 16 anni, io rinunciai a giocare il campionato allievi nazionali del 1991 con mister Monaco, quando l’Ostiamare lo disputò anche con buoni risultati, per mantenere la parola data alla Pescatori Ostia e giocai il campionato allievi regionali e credo che questo valga più di ulteriori chiacchiere su come sono fatto io. Ma proprio perchè voglio dare i giusti meriti a tutti permettimi di dire due parole su una persona importante…
Dimmi pure…
Un ruolo importante in questo mio ritorno al calcio a 11 giocato con profitto e soddisfazione l’hanno avuto sia la mia famiglia dato che mio papà è da sempre il mio primo vero tifoso e soprattutto la mia fidanzata, perchè credo avesse capito che a 22-23 anni mi stavo intristendo davvero e mi ha spinto con coraggio a riprendere a metterci testa e cuore, nel gioco del calcio, anche perchè so fare davvero bene, da sempre, solo questo, giocare a calcio o quanto meno ci provo. Oltretutto fare una Promozione a buon livello, provando a vincere il campionato, per me che sono stato in Eccellenza e mi sono allenato anche in D con l’allora Lupa Frascati due stagioni fa, è piacevole sotto tanti punti di vista. Soprattutto perchè a quasi 23 anni deve per forza aprirsi una fase della mia vita dove ci sia grande spazio anche per un lavoro vero e la promozione, che di norma vede effettuati 3 allenamenti settimanali serali più la partita, lascia ampio spazio anche per il resto e per gestire bene tutto in modo fattibile….
Chiudendo per ultimo con la squadra che probabilmente si appresta a vincere il campionato, due parole sul Nettuno di Catanzani?
Davvero forte, organizzata e mi tolgo la soddisfazione, pur avendo perso, di averle fatto recentemente gol al ’91, quando l’abbiamo incontrata. Mi ha fatto una ottima impressione ma si vede che sono sereni, affiatati e che pensano solo a giocare. Ripeto, per me se una società è attenta, presente e lavora sulla testa ed il cuore dei calciatori, paga il pattuito e rispetta gli impegni presi, se anche i giocatori fanno il loro e si comportano seriamente si vedono i risultati in partita e secondo me il Nettuno è in testa perchè ha raggiunto un equilibrio perfetto tra tutte queste parti, lavorando sodo…
Grazie a te Luca, e speriamo di vederti sempre all’opera nella nostra regione…
Grazie a te e a tutta sportinoro, ma il primo mattone per l’anno prossimo si chiama salvezza con l’Unipomezia e io ora penso solo a quello….