A cura di Giovanni Crocé
Attaccante tutt’ora giovane (nato nel 1991), tornato a calcare i campi della nostra regione nel gruppo A di Promozione, Luca Italiano ha realizzato 15 gol in 4 mesi di partite, ed ora spera di poter salire di categoria con però sempre in mente la priorità da dare alla Unipomezia, che dopo due anni tra calcetto e l’Eccellenza abruzzese a Castel di Sangro gli ha offerto di nuovo una maglia da attaccante e di poter riabbracciare uno dei suoi miti sportivi, Corrado Zanchi: “Qua ho tutto quello che il meglio della promozione possa darmi, a parità di categoria resterò sempre qua per mille motivi, devo molto alla società”.
Luca, il campionato è finito ed è impossibile non notare che sei stato tra i pochi veri acquisti positivi di gennaio…
Avevo una scommessa con mio suocero qualche tempo fa, arrivando all’Unipomezia dal mondo del calcetto avevo voglia di rimettermi in gioco dopo le annate così così a città di Acilia e Castel di Sangro e mi disse: “vediamo se fai 15 gol in mezzo campionato, allora avrai vinto“. Ho fatto proprio quel numero di gol e credo di aver fatto vedere che la gioventù ha dato una mano a non far sparire tutte le qualità d’attaccante d’area di rigore quale sono, anche se non ho più la 9 sulla schiena…
Come mai?
Si spiega tutto con un nome e un cognome, Corrado Zanchi. Ovvio che non ci sono problemi nè costrizioni, è un piacere lasciargli la 9 prendendo la numero 10, lui è il re di questa grande schiera di centravanti che ancora possono insegnare tanto ai giovanissimi e anche a me che alla soglia dei 24 anni lo guardo ancora ammirato come quando ci allenavamo le prime volte 4-5 anni fa all’Ostiamare quando salivo dalla Juniores Elite. Lui è uno dei motivi che se resterò qua come credo, mi farà pensare ad una grande annata, fatta a dovere, per vincere…
Torneresti all’Ostiamare?
Ho appena ripreso a farmi un nome in promozione, so come vanno certe cose, devo recuperare terreno e forse un’altra grandissima annata, meglio di questa, potrebbe permettermi di evidenziare ancora i miei miglioramenti e la mia crescita. Certo che un giorno, forse anche lontano, a chi non piacerebbe fare la serie D, per giunta ad alti livelli e vicino casa? Di sicuro non credo che avverrà quest’anno però, è solo fantacalcio, una bellissima fantasia tra me e te che ne parliamo e basta.
Quali sono gli altri ingredienti che chiedi alla tua annata calcistica a settembre?
E’ un periodo particolare che tutti conosciamo quello attuale, tante chiacchiere, movimenti, pour parler, telefonate, dialoghi che potrebbero distogliere con false promesse tanti, ma non me, ve lo assicuro, dato che qualche fregatura nel mio piccolo l’ho presa anche io, nella carriera da calciatore dilettante. Io per mantere la parola data ho rinunciato, come ti dissi, al campionato allievi nazionali per i classe 1991 e feci una valanga di gol con gli allievi regionali della Pescatori Ostia, sapendo che avrei avuto una visibilità minore, ma almeno ebbi la coscienza a posto. E così farò adesso, dovrà esserci qualcosa di inimmaginabile per spostarmi dalla Unipomezia, come minimo una categoria superiore a questa e la possibilità di farmi davvero vedere e mettere in gioco con continuità. Se questo non dovesse accadere andrà bene lo stesso, lavoro e giocherò a calcio, ho la mia ragazza a pochi passi da Pomezia dove gioco e mi alleno, una squadra che ripartirà con più organizzazione ed una rosa che da quel che mi ha detto il direttore Bussi partirà con altri crismi, ovvero provare a vincere la promozione o comunque andarci vicino e questo si sposa bene col mio carattere…
In che senso?
Chi mi conosce davvero sa che nel tempo ho capito che odio perdere anche quando gioco per scherzo alle biglie con la mia nipotina di un anno, mi fa venire l’orticaria, quindi in questa mezza stagione, dove c’era da salvarsi, la vera sfida era con me stesso, il mio fisico e tutti quelli che magari giustamente, dopo un anno al Castel di Sangro e uno, dove pure ho ottenuto la promozione, alla Lido di Ostia calcio a 5, non vedendomi più nel grande calcio dilettante del Lazio, avevano dei dubbi. Ora so che in tanti si sono subito ricordati di quello che ero stato capace di fare soprattutto nelle giovanili di Ostiamare e Pescatori, perchè in prima squadra all’Ostiamare ho giocato poco, anche se in Eccellenza ho già segnato sotto la gestione Castagnari, poi dopo tanto peregrinare eccomi qua…
Eppure pare impossibile che la vicinissima Real Pomezia, che fa l’Eccellenza, non sappia di te e del tuo spezzone di campionato da 15 gol…
Verissimo, lo so io e lo sa il direttore Bussi e il presidente che anche la Real Pomezia mi segue, ma io rimetto tutto nelle mani societarie, odio l’irriconoscenza, lo ripeto, e se non avessi avuto loro come avrei potuto fare 15 gol in campionato? Per chi? Tra l’altro si dice che a breve sapremo davvero se tra noi e loro avverrà la fusione e magari l’eccellenza la giocherò comunque sempre qua, ma non mi interessa nulla ripeto, ancora devono maturare tante cose. Due fattori sono chiari: non sono ipocrita e mi piace sempre giocare per vincere e crescere in un campionato sempre più competitivo e soprattutto che all’Unipomezia sto benissimo, come forse mai prima. Per il resto, sarete i primi a saperlo, riguardo al mio futuro sportivo.
Il valore aggiunto di questa Unipomezia?
Tutte cose che sembrano piccole solo a chi magari le ha già, come dei dirigenti, un presidente e un d.s. presenti, attenti, disponibili, che davvero ti trattano come un figlio, o se preferite, in chiave aziendalista, come un vero patrimonio umano da curare e far crescere. Anche quando negli ultimi mesi della stagione quest’anno il D.s. Bussi ci ha anche fatto da allenatore, ho capito che siamo in Promozione, ma con tutta questa organizzazione e senso di responsabilità, l’Unipomezia ha un futuro splendente ed è destinata presto al salto di categoria: dirigenti presenti e reperibili tutto l’anno che ti mettono al centro del progetto, mai un ritardo nei pagamenti per quanto mi riguarda, sono cose basilari che qua ho trovato fondamentali per farmi dare tutto. Tanti calciatori non lo dicono, ma ti fa rendere molto di più il fatto di percepirti come amato e coccolato, e qua a me è successo fin dall’inizio, cambiare per cambiare sarebbe una stupidaggine colossale.
Una cartolina divertente di questo finale di stagione?
Beh, è stato bellissimo ed indimenticabile, subito dopo la fine della stagione, fare una amichevole terminata 4-4 contro la attuale lazio Primavera allenata da Simone Inzaghi dopo che avevamo chiuso il primo tempo avanti addirittura di 3-2 giocando con la formazione titolare e io alla fine ho messo a segno 3 gol, che per un cuore giallorosso e romanista come me saranno sempre speciali. La cosa bella è che non era una lazio primavera rimaneggiata, a parte Keita e Minala c’erano davvero tutti, da Lombardi, che ho incrociato spesso nei duelli in mezzo al campo, a Tounkara, Crecco e tutti gli altri e di amichevole e rilassante c’è stato zero, agonismo alle stelle. Questa secondo me è stata la ciliegina sulla torta su quattro mesi dove davvero, penso di non poter chiedere di più, è successo tantissimo e per la maggior parte tutte cose bellissime. Anche mister Inzaghi mi ha fatto i complimenti a fine amichevole e peccato che ormai io non abbia più 18 anni, ma li porterò sempre nel cuore.