Da domenica il Rieti è in testa alla classifica del Girone A.
Il tennistico 6-0 rifilato al Città di Cerveteri ed il mezzo passo falso della Viterbese Castrense hanno scaldato il cuore dei tifosi amarantocelesti, ma il tecnico dei sabini Punzi frena: “Essere primi deve essere uno stimolo ulteriore a far bene, ma comporta un ulteriore aumento del nostro livello di attenzione, perché da domenica in poi tutte le squadre proveranno a metterci in difficoltà, a cominciare dal Grifone Monteverde, una squadra composta da giocatori di grande spessore, come Morelli, Iannotti, Bianchini ed Incitti”.
Contro gli etruschi di Antolovic la squadra si è espressa su ottimi livelli.
“La prestazione con il Città di Cerveteri ha rappresentato per noi un grande motivo di soddisfazione – analizza Punzi – Conoscevamo bene le difficoltà che potevano crearci Bentivoglio ed i loro esterni alti ed abbiamo attuato le giuste contromisure per contenerli”.
Prima di pensare al prossimo match di campionato con il Grifone Monteverde ci sarà da pensare a quello di coppa a Ceccano.
“Non li conosciamo benissimo, ma finora hanno perso solo una partita in campionato e quindi sarà certamente una trasferta difficile – conclude l’allenatore della capolista – Teniamo molto anche a questa competizione e cercheremo di andare più avanti possibile”.
Domani possibile turn-over: mancheranno certamente l’esterno basso Menichetti, Garat, vittima di un lieve affaticamento al bicipite femorale nel pre-partita di due giorni fa, e Pezzotti, che sarà tenuto prudenzialmente a riposo per un colpo ricevuto contro i verdazzurri.
Tutti e tre torneranno comunque a disposizione da domenica prossima.
L’atmosfera che si respira in città è molto intensa in questi giorni ed anche il clima in società è tornato sereno.
“La vittoria di domenica ed il contemporaneo pareggio della Viterbese Castrense hanno riportato entusiasmo in seno alla tifoseria – ammette il tecnico romano – Noi però dobbiamo restare concentrati ed imparare a gestire al meglio gli aspetti emozionali.
L’impresa del Fregene a Viterbo deve servirci da monito, perché chi affronta noi o loro darà sempre il massimo per crearci delle difficoltà”.