RICORSO DELLA CASTRENSE: ECCO LA RISPOSTA DEL GRIFONE MONTEVERDE

RICORSO DELLA CASTRENSE: ECCO LA RISPOSTA DEL GRIFONE MONTEVERDE

Abbiamo appreso, attraverso i Media, del ricorso presentato dalla Società Castrense avverso il risultato del campo maturato con la Ischia di Calcio nella partita del 17 marzo scorso.

Non conosciamo ancora, nei dettagli, i termini del ricorso che, a detta degli organi di stampa, originerebbe dalla presenza in campo di un giocatore dell’Ischia di Castro che non ha mai scontato la seconda giornata di una squalifica comminatagli nel campionato precedente quando militava in un’altra squadra.

Tralasciando qualunque valutazione morale sulla necessità di rivolgersi ripetutamente alla Giustizia sportiva per ottenere ciò che il campo non è stato in grado di fornire (ci risulta che non è il primo reclamo presentato), vorremmo soffermarci sulle modalità che hanno condotto alla “brillante scoperta” ed all’eccezionale tempismo con cui ci si è accorti del misfatto solo a partita iniziata:

 

L’etica sportiva vuole che, i reclami per la presenza sulle liste avversarie di un giocatore non schierabile, avvengano quando ci si accorge di tale presenza ovvero quando si riceve tale lista.

Nel caso in questione, questo non è potuto accadere, a meno di credere possibile che nei 105 minuti che separano la consegna delle liste, dalla presentazione del preannuncio di reclamo all’Arbitro dell’incontro, qualcuno  sia stato in grado di controllare le 26 precedenti liste di un’altra squadra ed il cammino della compagine di provenienza del calciatore: semplicemente incredibile.

Risulta evidente, allora, che la notizia dell’anomalo schieramento del giocatore fosse già nota da tempo alla Società Castrense, che ha mantenuto scientemente il segreto per poterne approfittare a tempo debito.

Riteniamo personalmente, questo atteggiamento assolutamente antisportivo e deplorevole.

 

In termini di diritto, riteniamo che indagare su TUTTI i giocatori iscritti nelle liste avversarie sia un compito che, istituzionalmente appartiene alla Federazione.

Tanto più quando una situazione presenta un tale livello di particolarità: giocatore che riceve una squalifica di due giornate, di cui una già scontata, che nella stagione successiva cambia la Squadra ed il Campionato in cui milita, 26 giornate di campionato trascorse dalla squalifica e tutte giocate dal giocatore in questione.

“Scoperta”, certamente più accessibile ad una Società insediata a 25 kilometri di distanza, piuttosto che ad altre Società (come quelle con sede nella Capitale) distanti centinaia di kilometri dai “chiacchiericci” di paese o dalle “soffiate” di certi segretari: è evidente che a tali Società sarebbe indispensabile un “Ufficio inchieste” per poter indagare su TUTTI i giocatori iscritti nelle liste avversarie e, crediamo che questo non possa essere preteso dalla Federazione stessa.

Evitando ulteriori giudizi di merito sportivo sul fatto di conservare “assi nella manica” da giocare nel solo caso in cui il campo non dia il risultato sperato, ci sono alcune considerazioni che vorremmo manifestare.

Ci aspettiamo dalla Federazione, qualora effettivamente sia confermato l’errore della Ischia di Castro, una pronta applicazione del regolamento avverso tale Società, così come ci attendiamo che la stessa Federazione si esprima con una sentenza a salvaguardia della regolarità del campionato.

 

Regolarità che potrebbe essere garantita solo a condizione di un giudizio che tenga conto di tale regolarità per TUTTE le squadre che hanno subito l’eventuale medesimo danno.

 

In altri termini o si infligge una a sconfitta a tavolino dell’Ischia di Castro per tutte quelle partite in cui il giocatore in oggetto sia entrato in campo anche per un solo minuto, o si  infligge una sconfitta a tavolino per 3-0 ai danni dell’Ischia di Castro nei confronti della Società Fiano Romano per l’unica partita che il giocatore dell’Ischia di Castro non avrebbe dovuto giocare o, semplicemente si infligge una penalizzazione alla sola squadra rea dell’anomalia.

 

Un giudizio diverso, come potrebbe essere l’assegnazione dei tre punti ad una sola compagine, non garantirebbe in alcun modo la regolarità dell’intero campionato e sarebbe anzi la premessa di un inarrestabile movimento di generale protesta (ricordiamo a tutti, nessuno escluso, quanti sacrifici vengono sopportati, da TUTTE le società, per portare a termine un campionato così impegnativo sia al livello di risorse umane che economico!) per una ingiustizia che, al momento non vogliamo neanche immaginare possibile.

Senza considerare che si aprirebbe la strada ad un contenzioso giuridico di cui tutti ne faremmo volentieri a meno, ma che, ritengo, nessuno potrà evitare di intraprendere.

Questo deve essere chiaro per tutti: non accetteremo che si materializzino favoritismi di alcun genere e vigileremo in tutte le sedi preposte affinchè tali rischi vengano scongiurati.

Abbiamo troppa fiducia nella Giustizia Sportiva per credere ad un pronunciamento a favore di una singola squadra, a svantaggio di tutte le altre, che ha il solo merito di aver tenuto in serbo una notizia divulgata solo quando questa andava palesemente incontro ai propri interessi.

Sarebbe come sancire la vittoria della “logica dei furbetti” a scapito di chi accetta sportivamente i verdetti del campo senza cercare appigli burocratici, operando settimana dopo settimana fra le difficoltà, ed il sudore degli allenamenti …

Da ultimo vorremmo ricordare alla Società Castrense che proprio nel corso della partita giocata contro di loro, siamo venuti a conoscenza della presenza in lista di un loro giocatore (il loro staff sa perfettamente di chi stiamo parlando) non schierabile: nonostante avessimo perso, quando abbiamo chiesto al nostro Presidente il permesso di presentare un ricorso, Ulisse ci ha risposto testualmente: “le partite si vincono e si perdono sul campo, non fra le pieghe dei regolamenti. Dovevamo dimostrare sul terreno la nostra forza…”. (… altro stile!)

Il ricorso non è stato presentato.

 

ASD GRIFONE MONTEVERDE