È felice, e non potrebbe essere altrimenti. Leonardo Casavecchia (nella foto di Antonio Fraioli) è stato ad un passo dal lasciare il San Basilio Palestrina durante il mercato di riparazione invernale, ma alla fine è rimasto. E, nonostante le difficoltà di trovare spazio, non ha mai smesso di lavorare duro per farsi trovare pronto in caso fosse arrivato il suo momento. Complici le tante defezioni che mister Pirozzi ha dovuto affrontare nelle ultime gare, questo momento è finalmente arrivato. E dopo una gara di carattere disputata in un ruolo non suo (quello di difensore centrale) contro la Lupa, nella partita contro l’Arzachena Casavecchia si è auto-eletto il padrone del centrocampo, impreziosendo una prestazione decisamente positiva con una rete pesante, quella del 2-0. “Il lavoro paga sempre, e io in questi ultimi mesi non ho fatto altro che lavorare, in silenzio e con costanza. Sono contento, ora, anche perchè non è sempre stato facile. Ecco perchè voglio dedicare il gol a Paolo Capodaglio: lui non ha mai smesso di incoraggiarmi e di starmi vicino, anche quando ero ad un passo dal mollare tutto, quindi oggi il mio ringraziamento è soprattutto per lui”. Anche se, bisogna dirlo, dopo il gol tutta la panchina è corsa ad abbracciare Leo, e tra loro anche mister Pirozzi. Al quale il centrocampista romano ha riservato un’esultanza tutta particolare: “Prima della partita”, racconta sorridendo Casavecchia, “il mister mi ha detto ‘vabbè, Momo (il soprannome di Casavecchia è Sissoko…), te lo dico, se segni te io smetto di allenare’. Gli ho risposto che in carriera qualche gol l’ho fatto, ed ecco perchè dopo averla buttata dentro sono corso da lui dicendogli ‘adesso smetti eh!!’. Era un gioco, al mister piace scherzare e di certo non si sarebbe aspettato che potessi segnare sul serio!”. E se a caldo è bene gioire per i tre punti conquistati al termine di una gara che sembrava essersi messa nel verso sbagliato, ci sarà modo nei prossimi giorni di ragionare sui limiti messi in evidenza dalla squadra in apertura di ripresa. “Vero, abbiamo rischiato di mandare all’aria due settimane di lavoro per un calo di attenzione che non è facile da spiegare. Sappiamo che questo è un aspetto sul quale dovremo migliorare, perchè non si può regalare mezz’ora all’avversario e ne siamo consapevoli. È pur vero che nonostante le assenze abbiamo fatto delle cose molto buone, a testimonianza del fatto che in questo gruppo chiunque viene chiamato in causa dà il massimo per il bene della squadra”.
E ciò è dimostrato anche dal fatto che il gol del definitivo 3-2 è stato siglato da un giovane che aveva messo piede in campo da appena 7 minuti. Luca Bongiovanni è arrivato in casa San Basilio Palestrina al termine del mercato di riparazione, e finora non ha trovato molti spazi per dimostrare il suo valore. Ma non appena è arrivato il suo momento ha fatto vedere di che pasta è fatto. “Sono arrivato da poco e sto cercando di inserirmi al meglio in questo gruppo. Lavoro con dedizione e voglia, con la speranza di riuscire a dare il meglio quando vengo chiamato in causa. Oggi è stato tutto perfetto per me. Entrare in una partita che sembra compromessa e segnare dopo una manciata di minuti è una di quelle emozioni per le quali vale la pena di giocare a calcio”. Sereno e soddisfatto, Bongiovanni riconosce comunque anche i meriti di un avversario che ha venduto cara la pelle, confermando di essere un ostacolo non facile da superare. “Tra le squadre che ho visto finora, questa Arzachena è una di quelle che mi ha maggiormente impressionato. Diciamo che nella ripresa sono entrati in campo tranquilli, consapevoli di non avere nulla da perdere, e hanno dato il meglio riuscendo a pareggiare i conti. Noi ora sappiamo di dover lottare per un obiettivo importante, e fino alla fine dovremo essere bravi a gestire le tensioni e le pressioni che ovviamente andranno via via aumentando col passare delle giornate. Martedì analizzeremo insieme al mister gli errori fatti e inizieremo a lavorare per la prossima trasferta, intanto però non dimentichiamo che abbiamo conquistato tre punti importanti, soprattutto considerando come si erano messe le cose e tutte le assenze importanti con cui abbiamo dovuto fare i conti”.
Guendalina Fortunati | Ufficio Stampa San Basilio Palestrina