Trionfatore nel Girone B di Eccellenza e nella passata edizione della Coppa Italia, capocannoniere in entrambe le competizioni: per Gianmarco Scacchetti quello che sta per chiudersi è stato un anno indimenticabile.
Dopo tante stagioni in cui è stato regolarmente considerato tra i più fulgidi talenti della nostra regione, senza mai provare l’ebbrezza del successo finale, l’ex attaccante di Diana Nemi e Lariano si è rifatto con gli interessi.
Quella di Albano Laziale è stata davvero un’annata memorabile e lui ne parla ancora con riconoscenza ed affetto verso il club castellano che ha puntato su di lui e gli ha fatto comprendere come si sta in un gruppo imbottito di grandi calciatori.
Dallo scorso mese di luglio, Scacchetti ha abbracciato il progetto propostogli dalla Vis Artena.
Ripercorriamo dalla voce del “Top Player di Eccellenza” della scorsa settimana i momenti salienti di un anno tutto da vivere.
Gianmarco, prendi la penna e traccia un bilancio del tuo personalissimo 2015.
“E’ stato un grandissimo anno, iniziato con una vittoria soffertissima in finale di Coppa Italia proprio contro la mia attuale squadra.
La coppa rappresenta una manifestazione molto affascinante e quest’anno mi è molto dispiaciuto essere eliminato subito.
Pochi mesi dopo è arrivata anche la gioia del successo in campionato, un’altra soddisfazione incredibile che è andata ad aggiungersi al titolo di capocannoniere in entrambe le competizioni”.
In estate hai accettato la corte della Vis Artena.
“A me si erano interessate anche Ladispoli e Gaeta, ma per motivi logistici e legati al mio lavoro mi risultava più comodo giocare qui.
Ad Artena mi trovo bene, il gruppo è solido e la squadra competitiva.
Peccato aver chiuso male l’anno solare…”.
Non posso esimermi dal chiederti dell’esonero di Granieri.
“La società ha preso questa decisione domenica e lunedi abbiamo conosciuto il nuovo allenatore.
Purtroppo sono dinamiche che appartengono al calcio.
L’anno scorso accadde la stessa cosa anche ad Albano con il cambio tra Lauretti e Gagliarducci.
Personalmente sono dispiaciuto per mister Granieri, con lui ho sempre avuto un rapporto franco e l’ho sentito anche nei giorni scorsi.
E’ una persona bravissima, forse fin troppo per stare in un ambiente come quello del calcio.
Quel che è certo è che, se si è arrivati a prendere questa decisione, vuol dire che tutti noi non abbiamo fatto il massimo.
Quanto a me non posso che attenermi alle decisioni della società”.
Conoscevi già Fabrizio Liberti?
“Solo di nome, ma la prima impressione è stata ottima.
La sensazione è che abbia un carattere molto diverso rispetto a quello di mister Granieri.
Adesso comunque sfrutteremo questo periodo di sosta per lavorare e conoscerci meglio”.
L’anno scorso con l’Albalonga avete vinto tutto ciò che c’era da vincere.
“Ad Albano c’era innanzitutto una grandissima società ed io sono rimasto sorpreso dalla competenza calcistica di tutti i dirigenti, in primis del direttore Tomei che è stato colui che mi ha portato lì.
Aver avuto la possibilità di giocare all’interno di una rosa pazzesca, composta da giocatori che sapevano come arrivare al successo finale mi ha fatto crescere moltissimo e mi ha trasmesso una mentalità diversa.
Non dimentico la passione di uno come il presidente Camerini che non a caso guida il club da trent’anni e quella di un tecnico come Gagliarducci che, tra bastone e carota, mi ha fatto capire molte cose.
Li porterò sempre nel mio cuore”.
In cosa deve migliorare la Vis Artena per raggiungere quella consapevolezza?
“Come ho detto prima, ad Albano c’era gente più abituata a vincere e questo probabilmente ha generato una sorta di pressione positiva sul gruppo.
Questo non significa che la Vis non sia un’ottima squadra.
Abbiamo ottime qualità in avanti e poi disponiamo della miglior difesa del campionato.
Dobbiamo avere un atteggiamento positivo”.
Realisticamente parlando, è possibile riprendere il Città di Ciampino?
“Adesso il nostro obiettivo deve essere innanzitutto quello di mantenere il secondo posto.
Quando lo avremo consolidato, potremo credere a qualcosa di ancor più bello.
Io sono dell’opinione che la serenità porti risultati e per questo motivo tendo spesso ad isolarmi sia nei momenti felici che in quelli complicati.
Se ripenso alla rimonta che facemmo l’anno scorso ai danni del Colleferro, dico che il Città di Ciampino non è irraggiungibile.
Abbiamo un girone intero davanti a noi e tutto è possibile.
Questo però non deve rappresentare un assillo per noi.
Loro sono un’ottima squadra, ma io resto fiducioso.
Per prima cosa però pensiamo a migliorare il nostro rendimento in trasferta, poi penseremo al resto…”.
Cosa si prova ad essere giudicato il migliore?
“Ho scoperto su Facebook di aver vinto il vostro sondaggio settimanale ed il fatto di essere così stimato mi riempie d’orgoglio.
Io mi ritengo un ragazzo semplice e che bada molto alla sostanza.
Questi attestati fanno molto piacere”.
Cosa ti aspetti dal 2016?
“Per prima cosa non vedo l’ora di tornare in campo il 3 gennaio.
Domenica scorsa ho saltato per squalifica la partita di Genazzano e non è stato semplice starsene seduto mentre la squadra perdeva.
All’anno che verrà chiedo la salute che resta il bene più prezioso in assoluto.
Dal punto di vista calcistico, spero invece di ottenere risultati simili a quelli del 2015.
Mi sono accorto che vincere è davvero bello e mi auguro di continuare a farlo”.