Neppure il tempo di metabolizzare la brutta sconfitta interna di domenica scorsa con il Lariano che per il Semprevisa arriva un’altra tegola.
Sono infatti irrevocabili le dimissioni del direttore sportivo Mario Gagliarducci.
“Ho rimesso il mio mandato nelle mani della società, le mie sono dimissioni irrevocabili – commenta Gagliarducci – Il rammarico è grande, perchè l’anno scorso avevamo costruito qualcosa che si poteva definire quasi “materia di studio”.
Ora il vento è cambiato e non sussistono più i margini di proseguire insieme”.
Sui motivi che lo hanno indotto a porre fine alla sua avventura in biancoverde, l’ormai ex ds non usa la diplomazia: “Lascio perchè mi sento messo da parte.
Qui ormai tutti si sentono in diritto di metter bocca su questioni che non sono di loro stretta competenza e questo crea evidenti difficoltà a chi si occupa di gestire l’area tecnica.
Qui c’è gente che al mattino si alza e decide di dare indicazioni su tutto.
Questo non può accadere, perchè poi a risentirne sono Fabrizio Liberti e gli stessi giocatori che chiaramente non possono lavorare sereni.
L’anno scorso giocavamo spensierati e questo rappresentava la nostra forza.
Adesso vedo troppe pressioni e non va bene.
La mia speranza è che questo mio atto serva a dare una scossa a tutto l’ambiente”.
Nonostante tutto, Gagliarducci continua a riporre completa fiducia nella squadra.
“I ragazzi sono vivi e si risolleveranno – dice Gagliarducci – Liberti è un tecnico capace e sono convinto che presto troverà il bandolo della matassa.
La partita di domenica?
Ciò che è accaduto non mi è assolutamente piaciuto e lo condanno fermamente, perchè non fa parte del calcio.
Le responsabilità però debbono essere distribuite, a mio avviso”.
In chiusura c’è tempo per un ultimo commiato: “Il mio ringraziamento va al direttore generale Orlando Cacciotti, al vicepresidente Francesco Cacciotti ed a mister Liberti, con cui mi auguro di poter tornare a lavorare in un prossimo futuro.
Saluto anche i tifosi, in particolare gli Ignari.
Loro sono parte integrante di questa società ed il futuro del club passa anche attraverso la loro passione, anche se pure da parte loro quest’anno ho notato meno compattezza che negli anni precedenti.
L’amarezza risiede nel fatto che con un pubblico come quello di Carpineto Romano si potrebbe davvero pensare in grande.
A patto, però, che tutti rispettassero i propri ruoli…”.