Dirigenti, allenatori, giocatori e arbitri si sono confrontati sulle modifiche al regolamento e su nuove proposte.
La Serie D a confronto. Tecnici, capitani, dirigenti e addetti alla comunicazione delle società sono stati i protagonisti, insieme ai designatori della CAN/D Carlo Pacifici e Vincenzo Fiorenza della C.A.I, della grande tavola rotonda promossa dal Dipartimento Interregionale per riunire tutte le componenti del massimo campionato dilettantistico. L’incontro, che si è svolto nella tarda mattinata presso l’NH Hotel “Leonardo da Vinci” in Via dei Gracchi, è servito ad approfondire le circolari AIA di recente pubblicazione e a fare un primo bilancio sulla nuova stagione partita da pochi mesi.
Sono intervenuti il vice presidente vicario della Lega Nazionale Dilettanti Alberto Mambelli, il Coordinatore e il Segretario del Dipartimento Interregionale Luigi Barbiero e Mauro De Angelis, i consiglieri Massimo Caldaroni, Giuseppe Dello Iacono, Giacomo Diciannove, Piero Bertapelle, Sergio Gardellini e Maria Teresa Montaguti. Più di 200 i presenti a conferma della partecipazione e coinvolgimento di tutte le società partecipanti, oltre 70 i soli allenatori e capitani. Non hanno mancato di partecipare anche i tecnici delle selezioni giovanili LND Augusto Gentilini (Rappresentativa Serie D), Francesco Statuto (Nazionale U18) e Fausto Silipo (Nazionale U17).
Particolarmente importante è stato il passaggio legato al discorso del time out. L’utilizzo di un’ulteriore interruzione di gioco è già stato protocollato in Serie A e B, adesso anche la Serie D ha aperto all’opportunità di farne uso secondo le modalità discusse oggi in riunione e che saranno poi confrontate all’interno della Lega Nazionale Dilettanti.
“Come Dipartimento riteniamo sia fondamentale ritagliare degli spazi utili per il confronto e per condividere le linee guida direttamente con le parti in causa – ha dichiarato Barbiero – I dati che ci sono stati presentati parlano di un netto miglioramento a livello disciplinare, gli episodi di grave entità sono sempre meno e questo non può che essere una diretta conseguenza della professionalità dimostrata dalle società”.