A cura di Giovanni Crocé
NELLA FOTO DI REPERTORIO, A SINISTRA ANTONIO PAGLIAROLI CON IL COMPAGNO D’ATTACCO CRISTIANO ROVERSI, CLASSE ’90.
Antonio Pagliaroli, come spesso capita nel calcio, sei un trequartista classe 1993 ma di squadre ed esperienza ne hai già girate diverse, ad Aprilia come va?
Come avrai visto sempre meglio dato che proprio ieri ci siamo aggiudicati anche i 3 punti nel recupero col Cynthia Genzano, quindi la massima delle massime nel calcio è anche che vincere aiuta a vincere e fare tutto un po’ meglio del giorno prima, perchè c’è più entusiasmo. Quando mi dicono che i playoff sono difficili da tenere, con squadre come il Fondi a tallonarci, io dico sempre che per tutti dovevamo solo salvarci con la rosa più giovane d’Italia, dove anche io del ’93 inizio a essere considerato uno di esperienza, e se siamo ai playoff vogliamo onorare il nostro lavoro e il nostro impegno e fare quanta più strada possibile, non vogliamo pensare di aver perso del tempo e di rovinare tutto con le ultime 10 gare giocate non all’altezza di noi, del nome della società e dello staff che ci ha fatto arrivare sino a questo punto, si tratta del rispetto per noi stessi e per i sacrifici fatti finora…
Oltretutto pian piano si inizia a temere, col finire della stagione, quelle 4-5 gare giocate “sgasati” e molto pro-forma, se voi doveste essere già nei playoff o comunque sazi, e altre squadre fossero in lotta per salvarsi…
A volte questa “sindrome” di chi si scansa o viene accusato di farlo per un malcostume tutto del calcio italiano e latino, mi ha preoccupato, sono sincero e qualcuno potrebbe temere questo anche da parte nostra, ma preferiamo che si arrabbi vedendo che non sarà così perchè noi fino all’ultimo istante spingeremo e staremo sul pezzo per onorare i colori che indossiamo. Questo sarà visibile, spero, già dalla sfida del prossimo weekend contro l’Isola Liri, perchè loro devono cercare punti salvezza e noi andiamo come sempre a cercare di alimentare il nostro sogno, ovvero fare il campionato più importante possibile…
Siete stati a lungo considerati una squadra giovane perchè si leggono le date di nascita, ma dopo due terzi di stagione, ti secca che l’Aprilia non venga unanimenente additata come una grande?
Purtroppo i pregiudizi sono duri a morire e di fatti sappiamo che nel calcio come nella vita se sei giovane, soprattutto in Italia devi farne forse troppi e troppo a lungo per meritarti uno status degno in ambito professionale, una reputazione positiva e noi non facciamo eccezione, anche perchè tra novembre e dicembre abbiamo avuto un periodo di flessione fisica e di risultati visibile e un paio di gare brutte e perse contro Selargius e la Lupa Castelli Romani, sono le prime che mi vengono in mente. Poi è anche vero che la fame e la voglia di dimostrare dei tanti giovani di essere ampiamente all’altezza di una prima squadra di blasone in serie D comunque sta facendo miracoli, io avevo visto la serietà della squadra e dei compagni, ma non davo per scontato neanche io quello che sta arrivando di positivo, che stiamo facendo più delle richieste societarie però invece di farci “sedere” accresce in noi la voglia di fare di più, di seminare e raccogliere, presto.
E personalmente cosa chiedi al tuo campionato per mettere la ciliegina sulla torta?
Di ciliegine posso averne anche due o tre? Premesso che il bene più importante sono i playoff da ottenere in gruppo e da giocare bene, non tanto per fare una comparsata e poi andare in vacanza, io vorrei passare dai 6 gol attuali ad almeno 10, toccando la doppia cifra al primo anno di Serie D dopo tutta la trafila nel settore giovanile dai giovanissimi alla Berretti del Latina e alcuni prestiti in C (lui è nativo di Sonnino, provincia di Latina e viene da annate in C con Torres e Messina ndr). Subito dopo vorrei far arrivare a 20 gol il mio compagno d’attacco, il nostro centravanti e numero 9 Cristiano “Tir” Roversi, anche perchè è da inizio anno che lavoriamo sull’intesa in avanti nel nostro 4-4-1-1 con me a “ronzargli” attorno da trequartista e lui che deve solo mettersi d’impegno a buttarla dentro, quindi se arriva presto a 18-19 reti, dai, un “rigorino” per farlo arrivare finalmente a bissare la doppia cifra ed arrivare a 20 magari glielo lasciamo, a 15 c’è arrivato senza penalty (dice ridendo fragorosamente ndr) Poi, se proprio tutto dovesse andare come una favola, tornare a 22 anni in C l’anno prossimo, francamente sarebbe fantastico ma questo la società lo sa perchè col direttore Montella ci parliamo e ci stimiamo giornalmente quindi non ora, ma a bocce ferme, spero che si parlerà di tutto e se arriveranno le offerte irrinunciabili per entrambi, mi auguro di poter andare, intanto mi guadagno la riconferma qua, non do nulla per scontato.
Il Latina, con cui hai rescisso l’ultimo anno di contratto per debuttare in D quest’anno, lo segui ancora, da “ragazzo pontino” doc?
Certo, come no, i rapporti ed i trascorsi restano ottimi, anche perchè se posso stando a Sonnino, in provincia di Latina, la squadra la seguo e ho ancora tanti amici e ragazzi che ci giocano e quindi tifo perchè si salvino presto, nonostante fossero partiti anche questa stagione per continuare a lottare addirittura per la A come l’anno passato, ma certe annate quando nascono “strane” è meglio chiuderle con una bella salvezza tenendo i piedi per terra e costruendo basi più vincenti per l’anno dopo, anche perchè il Latina di ambizioni e risorse ne ha da vendere.
Molti opinionisti e addetti ai lavori seguono il trend per cui a causa di un effetto domino la D non sarebbe poi tanto distante come qualità dalla Lega Pro, tu che ci sei stato fino a un anno fa, concordi?
No, assolutamente, anzi, dopo la fusione in Lega Pro a girone unico va detto che per fortuna la Lega Pro resta professionismo puro ed è palesemente più difficile da raggiungere e da giocare, a livello atletico ci si allena più duramente, il gioco è più veloce e ci sono più campioni in campo, questo l’ho potuto toccare con mano e essere stato in certi contesti di serie C, unitamente al grande gruppo che ho incontrato qua ad Aprilia, mi ha reso l’adattamento più semplice alla nuova categoria. In particolare poi nel nostro girone G credo che a parte Lupa, Ostiamare e Viterbese il livello non sia così tremendo da dire che C e D sono simili, non vedo questo livellamento verso il basso della Lega Pro.