Di Alessandro Bastianelli.
La Serie D viene scossa da un mini-ciclone: in settimana, la corte sportiva d’appello ha decretato la retrocessione all’ultimo posto del girone C – nella classifica 2016-2017 – del Messina, con conseguente riammissione della Vibonese, retrocessa nella passata stagione.
La sentenza produce effetti a cascata nelle categorie del calcio dilettante: l’organico attuale della Serie D si riduce a 165 squadre, con due gironi da 20 (A e D) ed uno, l’I, ridotto a 17 compagini – stante la riammissione in C della Vibonese.
Qualcosa già è accaduto, inevitabilmente: la gara di Coppa Italia fra Igea Virtus e Vibonese è stata annullata, e, fra il Lazio ed il Sud, c’è il timore di un ridefinizione dei gironi e dei calendari.
Infine, c’è anche il ricorso al TAR della Lumezzane, compagine lombarda che – a campionato già iniziato – potrebbe vedersi inserita in Serie C. Un’ipotesi di difficile conseguimento, ma pur sempre uno spettro all’ombra del prossimo campionato, il cui inizio è previsto per domenica 3 Settembre.
Vediamo quali sono i futuri scenari:
1. Ripescaggio del Muravera e inserimento nel Girone G, nessun cambio di gironi: sembra una delle ipotesi più ragionevoli. Dalla cittadina del Sarrabus sono sicuri di fare la Serie D, come riporta l’Unione Sarda. Qualora si seguisse il criterio della territorialità, il Muravera dovrebbe essere assegnato al Girone G, dove vi sono le altre sei sarde. Questo porterebbe il Girone G a 19 squadre e lascerebbe il Girone I a 17, una situazione alquanto strana: in questo caso infatti, il ripescaggio non risolverebbe i problemi, bensì li acuirebbe, portando a due il numero dei gironi dispari.
2. Ripescaggio ed inserimento del Muravera nel Girone I: al pari del precedente, anche questo scenario sembra fattibile, anche se non sarebbe quello preferito dai sardi. Il Muravera prenderebbe semplicemente il posto della Vibonese ed andrebbe a giocare nel Girone I con campane, calabresi e siciliane. Una decisione che obbligherebbe i sardi a 17, onerose trasferte nel continente, ma che è l’unica che gode di un precedente significativo, quello del Calangianus. I galluresi vennero inseriti nel Girone H nel 2004, in una situazione analoga, con laziali, abruzzesi e pugliesi, al posto della Pro Vasto.
3. Ripescaggio di Muravera ed Agropoli, inserite rispettivamente nel G e nell’I: nella graduatoria per i ripescaggi, il posto successivo al Muravera è occupato dall’Agropoli, retrocesso senza passare dai play out dal girone H. Qualora si volesse procedere al ripescaggio del Muravera senza ridurre alcun girone ad un numero dispari, la LND potrebbe ripescare anche l’Agropoli, assegnandogli – per territorialità – il posto della Vibonese. In questo caso, occorrerebbe soltanto rifare il calendario del Girone G, aggiungendovi il Muravera. Sembra l’ipotesi più ragionevole, risulterebbe privo di senso ripescare il Muravera lasciando il Girone I con squadre dispari. Ma occorre verificarne la fattibilità anche alla luce dei programmi dell’Agropoli.
4. Ripescaggio del Muravera, spostamento a cascata di una squadra laziale nel Girone H e di una campana nel Girone I: è l’ipotesi più esotica e fantasiosa, ma anche quella meno percorribile e meno ragionevole. In questo caso, al fine di garantire la territorialità al Muravera, si andrebbe a spostare una laziale fra Cassino e Latina, le più a Sud, nel Girone H, con conseguente spostamento di una campana (Sarnese, Cavese) nel Girone I. Questa decisione obbligherebbe la LND a rifare ben tre calendari, oltre che cambiare i piani di alcune formazioni assolutamente estranee a questo scenario. Difficile che si proceda lungo questo sentiero impervio.
5. Nessun ripescaggio, si resta a 165 squadre e con un girone a 17: c’è anche da considerare l’opportunità di non procedere a modifiche, e di lasciare tutto così com’è. La Serie D infatti, consta attualmente più del numero minimo di squadre, visto l’inserimento in sovrannumero di quattro realtà nel corso dell’estate. A questo punto, pur di non produrre gravi scossoni, questa ipotesi non sembra così peregrina: il Girone G resterebbe a 18 squadre e l’I a 17, con un turno di riposo settimanale.
Al momento risulta difficile fare previsioni, dalla Federazione non traspare alcuna voce e gli unici ad essersi esposti sono i dirigenti del Muravera, che con presidente Aresu in testa hanno già sostanzialmente brindato al ripescaggio.
Sullo sfondo, rimangono il ricorso del Lumezzane e, sopratutto, la possibilità che la stessa Lega Calcio scenda in campo impugnando la sentenza della corte d’appello.
Ne sapremo di più nei prossimi giorni, a partire da lunedì.