SFANO’: “SE FOSSIMO STATI QUESTI DA SETTEMBRE, FORSE ORA LA LUPA NON AVREBBE NOVE PUNTI DI VANTAGGIO…”

SFANO’: “SE FOSSIMO STATI QUESTI DA SETTEMBRE, FORSE ORA LA LUPA NON AVREBBE NOVE PUNTI DI VANTAGGIO…”

Sei vittorie di fila in campionato più una (inutile) in Coppa Italia con il Ladispoli.

Difficile chiedere di più ad un Colleferro che tra la fine del 2013 e l’inizio del nuovo anno ha rasentato la perfezione.

L’unico cruccio è costituito dal rendimento impressionante della Lupa Castelli Romani, imbattuta (e imbattibile?) protagonista di un girone che sin qui ha parlato puro slang frascatano.

I rossoneri comunque ci sono, non mollano e forti degli ultimi innesti restano tenacemente sul pezzo, pronti ad accorciare le distanze in caso di flessioni da parte della prima della classe e comunque decisi a scavare una trincea di sicurezza tra loro e le altre pretendenti alla piazza d’onore.

Morelli, Iozzi e Sfanò hanno consentito ad Enrico Baiocco di aumentare considerevolmente lo spessore tecnico e caratteriale del roster a sua disposizione.

Quest’ultimo, arrivato quasi come fosse un ripiego all’indomani della rottura con Mancini, si sta rivelando ogni giorno di più ingaggio azzeccatissimo per il reparto difensivo ed anche per quello offensivo, considerate le capacità dell’ex Futbolclub di offrire un notevole contributo in zona-gol.

Ieri il suo guizzo sottoporta ha permesso al Colleferro di incanalare il match del Marrocco di Morolo fin dalle battute iniziali.

L’occasione è dunque propizia per stilare un primo bilancio della sua nuova avventura in via Berni.

 

Sfanò, come vanno le cose a Colleferro?

“Mi trovo molto bene.

Sapevo che stavo andando a giocare in una grande piazza ed ogni giorno che passa conferma che questa è stata la scelta giusta per me”.

C’è qualcosa che l’ha sorpresa in maniera particolare?

“La voglia che ci mettono tutti, dal presidente al magazziniere.

A differenza di quello che accadeva al Futbolclub, dove alcune componenti venivano un po’ lasciate al caso, qui ho notato immediatamente una grande organizzazione.

Te ne accorgi dai piccoli particolari, ad esempio da come viene gestito il dopo-allenamento”.

State attraversando un periodo splendido, eppure le distanze dalla Lupa Castelli Romani restano sempre inalterate.

Sia sincero, subentra un po’ di frustrazione in casi come questi?

“Sarei stato curioso di vedere se il distacco sarebbe stato lo stesso, se il Colleferro fosse partito con questa rosa dalla prima giornata.

Con gli arrivi di gente come Morelli, Iozzi e, se volete, del sottoscritto, la squadra ha trovato una sua quadratura.

Ora siamo veramente forti e consapevoli di esserlo.

Proveremo a vincere tutte le partite ed alla fine stileremo un bilancio.

Chiaramente se loro saranno primi a fine campionato, a noi non resterà che battergli le mani e fargli i complimenti”.

Meglio continuare a credere nella rimonta o magari aumentare il divario dalle altre?

“Noi continueremo a crederci fino a quando sarà possibile.

Diciamo che con un occhio guarderemo la vetta e con l’altro controlleremo le inseguitrici”.

Siete l’unica squadra del girone che gioca con tre punte di ruolo.

Questo comporta una fatica supplementare nella fase difensiva?

“Io penso che avere gente come quei tre lì davanti sia un bene per noi, perchè questo ci consente di tenere per la maggior parte del tempo la palla nella metà campo altrui.

In questo primo periodo, poi, ho notato che abbiamo sofferto di più, quando abbiamo deciso di difendere a cinque nella fase conclusiva delle partite.Oltretutto, non è vero che gli attaccanti non ci aiutano: la generosità di Morelli, ad esempio, è ammirevole”.

Baiocco mi ha confessato candidamente che ora che la squadra è questa più che svolgere la funzione di allenatore, ora ricopre il ruolo di direttore tecnico.

Vi organizzate da soli in campo?

“Il mister è un martello ed è un grandissimo sia sotto il profilo umano che sotto l’aspetto tecnico.

Dal primo giorno mi ha fatto sentire a casa e mi ha chiesto di guidare la difesa come mi aveva visto fare in precedenza.

Detto questo, è chiaro che, quando hai la disponibilità di tanta gente d’esperienza come Carlini, Morelli, Tornatore, Iozzi e via discorrendo, tutto diventa più semplice.

Se in campo dobbiamo dare una mano ai compagni più giovani, non ci tiriamo certo indietro.

Probabilmente il mister voleva dire questo”.

Quale aspetto di Baiocco le piace di più?

“Il suo saper dialogare con i suoi giocatori.

Si ferma sempre con noi, sia prima che dopo le sedute di allenamento.

Questo è molto importante per un calciatore.

Con lui mi trovo molto bene, abbiamo un buonissimo rapporto.

Cosa che avevo anche in precedenza con i mister Centioni e Sancricca”.

A distanza di un mese cosa le è rimasto dalla chiusura del rapporto con il Futbolclub?

“Molta amarezza, è innegabile.

Con le altre “tartarughe” continuiamo a vederci spesso e siamo in contatto quotidiano.

La società aveva formato un gruppo fantastico sotto tutti gli aspetti.

Bastava poco per mantenerlo.

Purtroppo è andata come è andata…”.

Ormai vi siete accasati tutti.

L’unico ancora in attesa di una sistemazione è Carnevali.

“Tiziano sta cercando una squadra in cui terminare la stagione.

So che alcuni impegni familiari lo obbligano a chiedere alcune garanzie ai club interessati.

E’ una grande persona ed un giocatore di primo livello, mi auguro che presto arrivi la chiamata giusta anche per lui”.

Non solo grande difensore, ma anche attaccante aggiunto.

Finora lei ha già realizzato sei reti in campionato.

“Considerando quello segnato al Montecelio in coppa sono a quota sette ed ho già eguagliato il mio score della passata stagione.

Gran parte del merito va ai miei compagni.

Quando hai accanto gente che sa come giocare le palle inattive come Carnevali prima, Iozzi e Carlini adesso, le possibilità di andare in rete si moltiplicano.

Che dire, ormai ci ho preso gusto e spero di arrivare in doppia cifra entro la fine della stagione”.

Tutti quelli che la vedono giocare con continuità si pongono la stessa domanda: come mai uno come Sfanò gioca in Eccellenza?

“Non mi sento sottovalutato.

Credo che ognuno faccia il suo percorso.

Io cominciai nel settore giovanile della Lazio, poi ebbi l’opportunità di giocare in D e successivamente fui chiamato nell’allora Serie C2 dal Cassino.

Lì venivo impiegato come terzino sinistro ed alla fine della stagione la società mi propose un rinnovo biennale.

Purtroppo il successivo fallimento della società e la successiva applicazione delle normative sull’impiego degli under mi hanno penalizzato.

A questo si sono aggiunti motivi di carattere personale che mi hanno portato lontano dal calcio per un po’ di tempo.

Non ho rimpianti, però a venticinque anni sono ancora giovane e non mollo di un centimetro.

Se dovesse arrivare la chiamata di un club di categoria superiore, la valuterei con entusiasmo”.

E per questa stagione quali obiettivi si pone Marco Sfanò?

“A livello di squadra credo sia giusto pensare partita per partita.

Come dicevo in precedenza, dobbiamo cercare di vincerle tutte e solo alla fine tireremo le somme.

A livello personale, invece, voglio aiutare il Colleferro ad arrivare più in alto possibile, prendendo pochi gol e magari continuando a farne”.