Tabarini esalta lo SFF Atletico: “Caputo mi ha fatto tentennare, ma io volevo vincere e qui posso riuscirci…”

Tabarini esalta lo SFF Atletico: “Caputo mi ha fatto tentennare, ma io volevo vincere e qui posso riuscirci…”

Quattro gol nelle prime due uscite, tanto per far capire a tutti che la prima della classe non aveva commesso un’imprudenza a puntare su di lui.

Intendiamoci, a Fregene due anni fa aveva già lasciato il segno, quando la giovanissima squadra di Paolo Caputo aveva compiuto l’impresa conquistando una salvezza che ebbe dell’incredibile.

Lui, Giuseppe Tabarini, di fatto alla prima esperienza in categoria, aveva già lasciato il segno andando in doppia cifra.

Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti.

Le esperienze di Ladispoli e Ciampino sono state interlocutorie, mentre il Fregene ha contribuito a mettere al mondo lo SFF Atletico, irresistibile creatura che pare avviata a muovere lentamente tra quelle due ali di ossequioso picchetto d’onore cui sembrano destinate le rivali.

Giuseppe vuole vincere, desiderio pienamente condiviso da patron Ciaccia che lo ha voluto nuovamente con sè a dicembre.

L’ambizione dei due ha trovato immediata corrispondenza d’amorosi sensi.

D’altronde, lui è un ragazzo solare, sempre disponibile e con il sorriso sulle labbra.

Peccato però che ogni tanto bussi alla sua porta l’imbecille di turno e gli ricordi nella maniera più ottusa che ci sia il suo colore della pelle.

Come se questo banalissimo dettaglio epidermico potesse in qualche modo incidere nel giudizio sull’uomo e sull’atleta.

Che è di gran livello, altrimenti che Top Player di Eccellenza sarebbe?

 

 

Giuseppe, alle vostre spalle le inseguitrici fanno fatica.

Tutti dicono che ormai si gioca solo per ils econdo posto…

“Calma, è appena cominciato il girone di ritorno e tutto può ancora succedere.

Dobbiamo giocare ancora sedici partite e basta perderne un paio per riaprire tutto.

Certo che, se continuiamo così, per le altre sarà dura (sorride)…”.

tabarini sff atletico

La decisione di lasciare l’Almas a dicembre com’è maturata?

“Appena mi è arrivata la chiamata del presidente Ciaccia non ci ho pensato su due volte.

Giocare in una squadra fortissima, con interpreti degni di altre categorie, beh, non è una cosa che capita tutti i giorni.

Devo dire grazie al patron ed a mister Scudieri per avermi voluto qui”.

Proprio nessun tentennamento?

“A dire il vero, un piccolo ripensamento l’ho avuto, ma è durato pochissimo”.

Da cosa è stato generato?

“Da Paolo Caputo.

caputo

Proprio in quei giorni il mister stava approdando a Civitavecchia e la sua chiamata è arrivata quasi contemporaneamente a quella di Ciaccia.

Al mister sono molto legato ed avrei nuovamente lavorato con grande piacere insieme a lui, ma poi ha prevalso la voglia di vincere questo campionato e sono certo che con lo SFF Atletico ci riuscirò”.

Però al Paglialunga la concorrenza è folta e qualificata…

“Vero, tuttavia giocare insieme a gente che si chiama Nanni, Tornatore, Morini e Matteo ti aiuta a crescere ed a migliorarti”.

Sei in via Fertilia da circa un mese.

Cosa ti ha sorpreso maggiormente della tua nuova squadra?

“Lo stile di gioco, uno dei migliori che abbia mai visto in categoria e perfetto per le mie caratteristiche tecniche.

A parte questo, i compagni di squadra, tutti fortissimi.

Ho ritrovato con piacere anche Danilo Bacchi, con cui avevo già condiviso l’esperienza di Ladispoli.

Dal primo momento mi sono detto: “Questa è davvero la squadra perfetta per me”.

E me ne convinco ogni giorno di più”.

scudieri città di fiumicino

Che rapporto hai con Raffaele Scudieri?

“Con il mister l’impatto è stato immediatamente positivo.

Mi ha subito messo a mio agio, spiegandomi i movimenti che desiderava da me in partita e facendomi sentire fin dal primo momento parte integrante della squadra”.

A proposito di allenatori che hanno avuto un peso nella tua crescita, senti ancora Francesco Bellinati?

“Con lui non ho più contatti da circa un anno.

L’ultima volta mi chiese se volessi tornare alla Vigor Perconti per giocare con la Promozione, ma non me la sentii onestamente.

Mi sarebbe sembrato di fare un passo indietro.

BELLINATI

Bellinati però resta uno dei migliori tecnici che abbia mai avuto insieme a Ciro Muro, uno che ti insegnava il calcio e che contemporaneamente riusciva anche a farti divertire”.

 

Il tuo obiettivo per l’attuale stagione.

“Sicuramente vincere il campionato.

Per me sarebbe la prima volta e spero con tutto il cuore di riuscirci.

Poi vengono i gol: l’auspicio è di metterne a segno almeno quindici”.

Il tuo sogno nel cassetto?

“Ho cominciato a giocare a calcio all’età di cinque anni e mezzo alla Nuova Tor Tre Teste e da allora, tra un’esperienza e l’altra, sogno di fare il calciatore.

Ho puntato tutto su questo sogno e farò del mio meglio pur di realizzarlo”.