Il Capitano della Tivoli 1919, assente dall’11 aprile a causa di un grave infortunio rimediato nella gara inaugurale della ripresa del campionato al Galli contro il Villalba Ocres Moca, non nasconde le ambizioni della sua squadra che è in vetta alla classifica del Girone C ma la strada per arrivare in Serie D è ancora lunga.
Innanzitutto, come stai?
“Dopo il brutto infortunio della frattura del malleolo la fase più difficile è passata etra circa venti giorni, potrò ricominciare a correre ma prima andrò in palestra ed in piscina a fare la riabilitazione”.
La Tivoli è reduce da un vero e proprio tour de force avendo disputato quattro partite in dieci giorni: domenica avete ottenuto una vittoria da grande squadra all’Usai contro il Casal Barriera.
“Voglio sottolineare il fatto che tutte le partite di questo raggruppamento sono state molto impegnative dalla ripresa del campionato.
Il blocco delle retrocessioni consente alle squadre di giocare sempre a viso aperto ed alla fine questa si rivela un’arma a doppio taglio…
Non c’è dubbio che dal mese di marzo, quando abbiamo saputo che il campionato sarebbe ripartito, la società e l’allenatore hanno fatto un lavoro per puntare in alto.
Il gruppo è maturo ed affronta le partite con una grande mentalità come si è visto anche domenica scorsa contro il Casal Barriera.
In un torneo del genere, con tanti impegni ravvicinati, gli infortuni sono inevitabili per tutte le squadre dato che il dispendio di energie è grande e c’è anche poco tempo per allenarsi.
Inoltre, stanno cominciando i primi caldi estivi ma ammiro molto, da Capitano assente per infortunio, che tutta la rosa si è fatta trovare pronta in ogni gara.
Mi riferisco anche a quei giocatori che inizialmente sono partiti dalla panchina”.
La Tivoli ha dei numeri da primato: quattro vittorie in cinque partite e siete ancora imbattuti dalla ripresa del campionato.
“Questi numeri sono lo specchio di un lavoro che parte da lontano, ma i meriti sono sia della società che della squadra”.
Mancano ormai solo due giornate alla fine della stagione regolare.
Domenica prossima arriverà al Galli l’Atletico Vescovio e poi il 2 giugno giocherete al Francesca Gianni contro l’Atletico Lodigiani.
“Per quanto riguarda la partita contro l’Atletico Vescovio, non sarà affatto una partita facile dato che la compagine romana ha dei giovani molto interessanti ed anche la sfida in trasferta del 2 giugno contro l’Atletico Lodigiani presenta senz’altro delle insidie.
Non dimentichiamo che quest’ultima è stata in grado di fermare il Sora e quindi è sicuramente una compagine di tutto rispetto.
Dovremo affrontare queste ultime due partite con la giusta mentalità e con determinazione”.
Il vostro girone è stato fortemente condizionato dalle positività che hanno riguardato il Città di Anagni, che purtroppo è stato costretto al ritiro.
“Sono molto vicino alla squadra ciociara in questo momento, bisogna sempre tenere presente che la salute viene prima di tutto.
Desidero esprimere tutta la mia solidarietà al Città di Anagni nella speranza di rivederli presto in campo”.
A conti fatti, a voi potrebbero bastare quattro punti per approdare alla seconda fase del torneo.
“E’ vero, ma non dobbiamo fare calcoli.
Il nostro obiettivo è quello di ottenere il massimo dei punti in queste ultime due partite per centrare i play-off.
Prima della ripresa del campionato, ho sempre pensato che questo girone si sarebbe deciso in volata con Sora e W3 Roma Team che sono due ottime squadre.
In questo momento, noi dobbiamo solo pensare ad arrivare alla seconda fase e poi si vedrà…”.
Forse a giugno potrebbe esserci anche la presenza parziale del pubblico sugli spalti.
“Me lo auguro di tutto cuore: sarebbe bellissimo vedere in tribuna i nostri tifosi pronti a sostenerci.
Sarebbe un bel segnale di ripartenza per il calcio dilettantistico”.
Non hai mai nascosto che il tuo obiettivo, nel futuro, sarà di fare l’allenatore.
Che differenze hai notato tra Lucidi e Leone, alle cui dipendenze sei stato nelle ultime stagioni?
“Sono assolutamente due uomini ed allenatori importanti.
Con Leone ho dei bellissimi ricordi ed anche il grande rammarico di aver perso la finale di Coppa Italia nel 2020 al Sale di Ladispoli contro il Real Monterotondo Scalo.
Sono anche legato a Lucidi che considero il mio mentore.
E’ il quarto anno che lavoro con lui ed ha un’idea di calcio simile alla mia.
Mi ha plasmato e per me merita di allenatore nelle categorie superiori.
Speriamo che ci arrivi con la Tivoli”.
Daniele, avete un sogno chiamato Serie D?
“Assolutamente sì ma dobbiamo arrivarci per gradi senza fare tabelle di nessun tipo…”.
Giorgio Attolico