Tollardo tra passato e futuro: “Nel Real Monterotondo Scalo ho rivisto il mio Ladispoli. Futuro? Sto valutando…”

Tollardo tra passato e futuro: “Nel Real Monterotondo Scalo ho rivisto il mio Ladispoli. Futuro? Sto valutando…”

Qualche settimana fa il Civitavecchia e Matteo Tollardo si sono salutati.

Una decisione piuttosto sorprendente da parte del club nerazzurro, considerando che appena dodici mesi prima il forte centrocampista classe 1997 era stato fortemente voluto dal club del presidente Patrizio Presutti.

“Francamente non mi aspettavo un epilogo del genere, visto che da parte della società avevo sempre ricevuto attestati di stima e di considerazione, ma evidentemente non rientravo nei piani del nuovo allenatore – spiega Tollardo – Li ringrazio comunque per l’onestà ed il rispetto che hanno sempre dimostrato nei miei confronti”.

Centrocampista abile in fase di costruzione e di interdizione, Tollardo ha legato buona parte della sua ancor giovane carriera calcistica alla maglia del Ladispoli, club che insieme a mister Pietro Bosco e ad un gruppo di compagni eccezionali contribuì a riportare in Serie D a distanza di tredici stagioni dall’ultima partecipazione.

“Dopo sei anni, l’estate scorsa sentivo la necessità di cambiare ed ho accettato la corte del Civitavecchia – racconta il calciatore originario di Fiumicino – In futuro chissà, certo non avrei problemi ad indossare quella che per me rimarrà sempre una maglia speciale.

Adesso vediamo cosa mi riserverà il mercato.

Per il momento ho ricevuto una chiamata da un club laziale ed un’altra da fuori regione…”.

 

Nel frattempo il Campionato di Eccellenza si è appena concluso con il successo di Real Monterotondo Scalo ed UniPomezia.

“A mio giudizio, l’UniPomezia era in assoluto la formazione più forte e la loro vittoria era piuttosto prevedibile, mentre lo Scalo ha dimostrato di avere il gruppo più solido e compatto – riflette Tollardo – Ne ho parlato con Manuele Sganga, che è stato mio compagno di squadra a Ladispoli e che mi ha spiegato come il loro spogliatoio sia stato alla base del loro successo.

D’altronde, mi è bastato vedere in che modo sono riusciti a battere noi a Civitavecchia e come sono riusciti in seguito a raddrizzare la partita con la stessa UniPomezia.

Sotto certi aspetti, mi hanno ricordato il mio Ladispoli.

Anche noi, in quella stagione indimenticabile, non mollavamo mai.

Quell’anno ciascuno di noi è andato oltre le proprie possibilità per arrivare in Serie D, cosa che, credo, abbia fatto anche il Real Monterotondo Scalo”.

La ripartenza del campionato ha rappresentato un segnale di speranza dopo mesi di estrema difficoltà per tutte le componenti del nostro settore.

“Non è stato facile – ricorda Tollardo – Ricordo ancora i volti dei miei compagni, quando abbiamo ripreso ad allenarci dodici mesi fa dopo mesi di stop.

C’era come un’aria di stupore in tutti noi, era in qualche modo strano riassaporare la quotidianità.

Riprendere l’attività, poi fermarsi di nuovo ed infine ripartire, giocando spesso una partita ogni tre giorni è stato davvero pesante.

Speriamo di non rivivere mai più una situazione del genere.

Mi auguro anche che presto si possa tornare al format tradizionale, perché il campionato sarebbe più qualitativo e darebbe modo alle seconde classificate di potersi giocare le proprie carte ai play-off, come ritengo giusto che sia”.

 

Una visione che conferma la razionalità e l’estremo equilibrio di un ragazzo che si è fatto apprezzare ovunque abbia giocato.

“Non sono io a dover descrivere le mie qualità in ambito calcistico, preferisco parlare del Matteo essere umano – chiosa il centrocampista – Credo che la mia virtù principale resti l’umiltà che è sempre alla base di tutto nella vita.

Amo mettermi in gioco, senza però mai mettermi su un piano differente rispetto agli altri”.