Sei giornate alla fine del campionato e sei punti di vantaggio sul Rieti.
A Viterbo stanno cominciando a mettere lo spumante in fresco.
Domenica però al Rocchi arriva una squadra bisognosa di punti per la sua salvezza e che da dicembre è stata impreziosita dal talento di Mirko De Francesco e Gianluca Toscano, i due attaccanti che il club gialloblu ha deciso di salutare (non senza qualche polemica di contorno, ndr) dopo i primi tre mesi di campionato.
Ha destato scalpore soprattutto la scelta di privarsi di Toscano, vincitore delle ultime quattro edizioni della classifica dei bomber nel campionato di Eccellenza.
Domenica prossima il centravanti romano si ritroverà dunque di fronte il suo recente passato.
Un amore mai sbocciato del tutto, quello tra lui e la Viterbese Castrense.
E’ umano che in lui esistano anche un filo di rivalsa e la voglia di dimostrare che, congedandolo, si è commesso un errore.
In poche parole, non crediamo di andare troppo lontano dalla realtà, se ipotizziamo che la gara della Palazzina Toscano l’abbia cerchiata in rosso sul proprio calendario sin dal giorno del suo approdo a Monterotondo Scalo.
Toscano, venite da un corroborante successo nel derby.
Come state?
“Non posso negare che fino a qualche settimana fa abbiamo vissuto dei momenti difficili.
Ora la situazione sta migliorando ed il successo nel derby di domenica ci ha dato una notevole iniezione di fiducia.
Adesso speriamo di fare più punti possibile nelle sei partite che mancano”.
Su quale tasto deve battere il Città di Monterotondo per chiudere al meglio questa stagione?
“Dobbiamo metterci molta corsa e grinta.
Chi possiede un buon bagaglio tecnico metterà anche quello, ma ora servono soprattutto quelle qualità”.
Siete in piena zona-play out.
Mi risponda sinceramente, la salvezza diretta è ancora perseguibile come obiettivo?
“Io alla salvezza diretta ci credo e dico pure che, se domenica riusciremo a prenderci almeno un punto a Viterbo, quel punto ci darà la carica giusta per poi affrontare di slancio le successive cinque partite”.
Domenica affronterete la capolista.
Preliminarmente le chiedo se i sei punti che i gialloblu hanno sul Rieti costituiscono un margine ormai rassicurante in vista del successo finale.
“Sì, credo siano sufficienti, anche se ad inizio stagione, quando c’ero anch’io, nella mia tabella ideale avevo pensato che a questo punto il campionato sarebbe già stato archiviato…”.
Mi pare evidente che siano rimasti alcuni strascichi nel rapporto tra lei e la Viterbese Castrense.
Che cosa non è andato per il verso giusto nella sua esperienza in gialloblu?
“Ad inizio anno, quando c’era Solimina, le cose andavano molto bene e nelle prime sei partite avevo realizzato cinque reti.
Poi il club ha deciso di esonerare il mister e qualcosa è cambiato.
Ho avvertito poca fiducia da parte di Pirozzi e di lì in poi le cose sono peggiorate fino alla decisione di interrompere il rapporto a dicembre”.
Di lì a poco la Viterbese Castrense ha preso Vegnaduzzo.
Domanda maliziosa: si sente inferiore all’attaccante argentino?
“Assolutamente no, perchè dovrei?
Gioco in Eccellenza per una mia scelta personale, altrimenti forse avrei potuto ambire a qualcosa in più nella mia carriera, anche se in certi frangenti la testa non mi ha aiutato”.
Con la doppietta di domenica scorsa è arrivato a quota 230 gol in carriera.
Ha messo nel mirino Antonelli?
“Lui ne ha fatti molti di più, però io sono più giovane ed ho ancora qualche anno davanti a me per raggiungerlo (ride)…”.
Se domenica segna, esulta?
“Sì, onestamente non credo alla storia del rispetto da parte dell’ ex.
Se faccio gol, gioisco innanzitutto perchè potrebbe essere una rete importante per la squadra e poi per me stesso.
Chiaro poi che la voglia di dimostrare che da quelle parti qualcuno si è sbagliato con il sottoscritto esiste eccome…”.
Lei viene da un poker di vittorie nella classifica marcatori e quest’anno è di nuovo al comando con 17 reti.
Quanto tiene a questo traguardo?
“Ormai ci sono abituato a stare lassù.
Ci tengo il giusto, anche se provo sempre a migliorarmi.
L’obiettivo è piuttosto quello di cercare di superare le trenta reti realizzate qualche stagione fa, quando vestivo la maglia della Nuova Tor Tre Teste”.
Mancano ancora sei partite alla fine…
“Troppo poche, quest’anno è difficile che ci riesca.
Purtroppo pago l’inizio stagione poco fortunato a Viterbo…”.
Il suo allenatore è Stefano Sgherri, uno che di attaccanti mi pare se ne intenda.
Com’è il vostro rapporto?
“Tra noi c’è molto dialogo.
Il mister è una persona molto umile ed aperta anche ai consigli che possono fornirgli i giocatori più esperti.
Io credo che abbia tutte le carte in regola per allenare in altre categorie nelle prossime stagioni”.
Le dà mai qualche suggerimento sui movimenti da fare?
“Nel caso gliene do io a lui, anche perchè di gol ne ho fatti sicuramente più io del mister (ride)…”.