Domani pomeriggio (fischio d’inizio fissato per le ore 15, l’arbitro sarà Gianluca Catanzaro di Catanzaro, coadiuvato da Stringini di Avezzano e da Nasti di Napoli) l’UniPomezia disputerà di fronte al pubblico amico la partita più importante della sua storia.
La gara di ritorno con i pugliesi della Vigor Trani mette infatti in palio un posto per l’ambitissima finale di Firenze dove, oltre al prestigio derivante dalla conquista della coccarda nazionale, ci si giocherà anche uno slot nel prossimo Campionato di Serie D.
Un traguardo cui il club non ha mai fatto mistero di puntare fin dai giorni in cui patron Valter Valle ne assunse il timone, festeggiando in rapida successione la vittoria in Promozione e due coppe Italia di Eccellenza consecutive.
Titoli importanti, ognuno carico di significati diversi e raggiunti attraverso la dedizione di svariati interpreti.
Il match di domani, tuttavia, potrebbe davvero schiudere le porte ad un sogno.
Dal presidente al più umile e silente dei magazzinieri: tutti sono in attesa degli eventi.
Tutti, dal primo all’ultimo, sono pienamente coinvolti e concentrati sui novanta minuti (se basteranno, ndr) contro la squadra di mister Massimo Pizzulli.
Lo è ovviamente anche Claudio Solimina, interpellato a poche ore dalla supersfida di via Varrone.
Claudio, di vigilie importanti ne hai vissute parecchie, sia da calciatore che da tecnico.
Questa che posto occupa nella tua personale classifica?
“La metto al pari di quelle già provate ai tempi del Grosseto nel 2000 e successivamente del Palestrina e della Viterbese.
Per ora sono tranquillo, ma sono anche perfettamente consapevole che ci troviamo di fronte ad un bivio molto importante”.
Una settimana fa si diceva: se l’UniPomezia reggerà all’impatto ambientale che troverà a Trani, avrà già compiuto metà dell’opera.
Tu cosa rispondi?
“Sono davvero soddisfatto di ciò che la squadra ha dimostrato sotto l’aspetto della personalità e del carattere di fronte a quasi quattromila tifosi avversari.
Da questo punto di vista, abbiamo replicato la prova di Giulianova e mi piace sottolineare la squisita accoglienza che ci è stata riservata in Puglia, a differenza di quanto era accaduto in Abruzzo.
Sugli spalti si sono fatti sentire, sostenendo la loro squadra, ma nei nostri confronti tutti sono stati estremamente cordiali”.
Lo 0-0 in trasferta nella gara d’andata è un buon risultato, anche se lascia tutto aperto.
Cosa vi lascia in dote gara-1?
“Innanzitutto, l’aver resistito al calore della loro tifoseria, dando nuovamente prova di esserci sotto il profilo mentale.
Squadre meno preparate della nostra sarebbero andate incontro ad una figuraccia.
Per quanto riguarda il campo, abbiamo affrontato una squadra importante, fisica e con individualità da non sottovalutare.
In difesa sono solidi e bravi nella marcatura ad uomo, a centrocampo ed in avanti sono abili sulle seconde palle ed accorciano rapidamente in avanti”.
A tuo giudizio, dove è attaccabile una squadra come la Vigor Trani?
“Secondo me, dobbiamo sfruttare le nostre qualità, specie sulle corsie esterne, ed essere veloci”.
Rispetto alla semifinale d’andata disporrai nuovamente di Delgado e De Santis, ma non potrai avere a disposizione lo squalificato Casciotti, probabilmente l’uomo più in forma del reparto difensivo.
Questo potrebbe comportare qualche accorgimento tattico, magari rispolverando la difesa a quattro?
“E’ un’ipotesi.
Potrebbe starci, ma in realtà non ho ancora deciso.
Certo, Casciotti è una perdita importante per noi, perchè lui ci garantisce velocità nei recuperi, tempismo e centimetri sulle palle inattive.
Loro adottano spesso il 4-4-2 e noi potremmo anche metterci a specchio, ma è da vedere.
Potremmo anche insistere sul 3-4-1-2″.
Domani pomeriggio la tensione sarà altissima, vista l’enorme posta in palio.
Al di là dei ragionamenti sempre validi sugli episodi che potrebbero indirizzare improvvisamente la sfida, secondo te quale potrebbe essere il vero ago della bilancia per l’UniPomezia?
“Senza voler mancare di rispetto a nessuno e senza voler caricare di responsabilità eccessive il ragazzo, dico Delgado.
Il suo recupero per noi è fondamentale, perchè lui è in grado di garantirci quelle soluzioni che non abbiamo avuto a Trani.
La sua imprevedibilità negli ultimi 30/35 metri e la sua capacità balistica possono davvero fare la differenza domani.
Sì, potrebbe essere lui la nostra carta vincente”.