Il 2016 si è appena aperto ed in Eccellenza lo ha fatto tra le fanfare (decisamente evitabili) delle polemiche arbitrali.
Più di una squadre si è trovata coinvolta nelle polemiche arbitrali che hanno caratterizzato la prima giornata del nuovo anno solare.
Tra queste la Vigor Acquapendente che domenica scorsa si è trovata invischiata, suo malgrado, nelle maglie di un burrascoso epilogo con il Ladispoli.
I tirrenici hanno protestato in maniera vibrante nei confronti dell’assistente D’Ilario di Roma 1 che, sconfessando in modo plateale il direttore di gara, ha assegnato il calcio di rigore che ha permesso agli uomini di Riccardo Fatone di cogliere il pari nei minuti di recupero.
Sulla questione arbitrale, ma anche per tracciare un bilancio a tutto tondo sul 2015 del club acquesiano, è intervenuto ai nostri microfoni il direttore sportivo Giuseppe Olimpieri.
“L’anno che si è concluso lo definirei abbastanza positivo, anche se non possiamo nascondere che avevamo qualche aspettativa in più – sottolinea il dirigente gialloblu – Va però considerato che questo è certamente un campionato di livello superiore rispetto a quello trascorso e che la squadra negli scontri diretti con le rivali di alta classifica, giocati quasi sempre in trasferta nel corso del girone d’andata, non ha mai sfigurato.
Piuttosto ci siamo concessi qualche pausa di troppo con le squadre di medio-bassa classifica.
Diciamo che al nostro torneo mancano soprattutto quei sei punti derivanti dalle sconfitte interne con Atletico Vescovio ed Almas”.
La vetta occupata dalla Nuova Monterosi dista tredici punti, probabilmente troppi per sperare in una rimonta.
Poggia invece su basi più concrete la possibilità di accorciare rispetto alle attuali seconde, distanti sette lunghezze.
“Alla rimonta ci crediamo, eccome – confida Olimpieri – Ci siamo confrontati e tutti, dalla dirigenza ai giocatori, passando per il mister, vogliamo provarci.
Credo che la Nuova Monterosi attualmente sia un rullo compressore e, se continuerà ad avere questo passo, sarà difficile riprenderla.
Il nostro obiettivo adesso è il secondo posto.
E’ vero che abbiamo parecchie squadre davanti a noi adesso, ma non ci sentiamo inferiori a nessuno.
E poi ci sono ancora tanti punti a disposizione…”.
Domenica scorsa è arrivato il terzo pari nelle ultime quattro gare.
I viterbesi sono la squadra con maggiore predisposizione al segno x del torneo.
“E’ vero, forse bisognerebbe cambiare atteggiamento ed essere più spavaldi, rischiando anche qualcosina in più – ammette il ds – Sarà comunque compito dell’allenatore provare a cambiare qualcosa in tal senso”.
A tenere banco negli ultimi giorni è stato soprattutto l’infuocato dopopartita con il Ladispoli.
Olimpieri è categorico.
“In realtà, io credo che la gestione del direttore di gara abbia scontentato più noi che loro.
Nel corso del match ci sono stati negati due calci di rigore solari per un fallo di un difensore, peraltro ultimo uomo, ai danni di Serafini e successivamente per un mani di un loro difensore su colpo di testa di Nuccioni.
Il fallo ai danni di Giomarelli è stato netto e ringrazio l’assistente per aver avuto, cosa non da tutti, le palle (testuale) di entrare in campo e sconfessare l’arbitro che non avrebbe voluto concederci neppure questo.
Capisco che subire il pareggio al 93′ non sia mai piacevole e che il Ladispoli avesse ancora il dente avvelenato per gli episodi con lo Sporting Città di Fiumicino, ma il modo in cui hanno accerchiato l’assistente a fine gara mi è parso eccessivo e fuori luogo”.
Un discorso che poi si allarga all’esistenza, reale o presunta, di una questione arbitrale nel nostro calcio.
“Per me esiste – afferma Olimpieri – Sono nel calcio da molti anni ormai e so che gli errori esistono da sempre.
Da qualche tempo a questa parte però sono aumentati e se ne vedono anche molti di carattere squisitamente tecnico.
Segno, a mio giudizio, di una non completa preparazione da parte dell’attuale classe arbitrale”.
Ora però c’è da concentrarsi sulle questioni di campo.
Domenica incombe un’altra trasferta delicata in quel di Fregene.
“Queste sono le partite più difficili – chiarisce Olimpieri – Primo perchè giochiamo contro squadre assetate di punti-salvezza e secondo perchè si corre sempre il rischio di prendere sottogamba l’impegno e di sottovalutare così l’avversario, arrivando scarichi all’appuntamento.
In più aggiungo che per noi giocare la domenica mattina è un vero e proprio dramma, visto che partiamo da Acquapendente alle sette e un quarto.
Questa però non vuole essere una scusante, sapevamo in partenza che avremmo avuto questo scoglio da superare.
Domenica proveremo a portare a casa quei tre punti che ci darebbero senz’altro uno slancio in più in vista degli impegni successivi”.