Se il Girone B di Eccellenza è oggettivamente contraddistinto dalla marcia-record di un Sora cui ormai mancano soltanto una manciata di punti per stappare uno champagne da tempo in fresco, non meno interessanti sono la lotta per la piazza d’onore e quella per la salvezza.
Su quest’ultimo versante è impegnata anche la Vigor Perconti, che appena due settimane fa è arrivata a pochi secondi dall’impresa di interrompere l’incredibile filotto di vittorie della capolista, arrendendosi ad un passo dal triplice fischio nel catino del Tomei.
Segno di una squadra in salute e che sta dando decisamente tutto per guadagnarsi almeno la possibilità di giocarsi ai play-out la permanenza in una categoria dove milita ormai da diverse stagioni.
Del resto, dall’inizio del nuovo anno i blaugrana hanno conquistato dieci punti, togliendosi strada facendo la soddisfazione di battere squadre come Colleferro e Luiss e guadagnandosi così il giusto rispetto e la naturale considerazione da parte di tutte le rivali.
Il recente pari casalingo con l’Itri, diretta concorrente per l’obiettivo finale, non ha rimescolato granché le carte nella parte bassa della classifica, stanti i risultati analoghi delle altre rivali.
La gara con gli aurunci di Ardone è ormai storia, c’è da pensare alla tappa di Terracina ed è lì che si fissano le attenzioni di mister Francesco Bellinati.
Il match del Colavolpe sarà il primo di una serie di cinque sfide contro squadre che, pur avendo al momento attuale qualche punto in più di Palermo e compagni, condividono con la squadra di patron Maurizio Perconti il medesimo obiettivo.
Facile comprendere come marzo, che già si staglia all’orizzonte, si delinei come un mese decisivo per i romani.
Partiamo dalla gara di domenica con l’Itri.
Pareggio giusto o resta qualche rimpianto?
“Spero che nessuno si offenda se dico che avremmo meritato di vincere.
Nel corso dei novanta minuti abbiamo costruito cinque o sei palle-gol, mentre loro si sono resi pericolosi soltanto su una conclusione da fuori che ha colpito l’incrocio dei pali.
Non a caso, il loro portiere è stato ritenuto il migliore in campo.
Questo purtroppo ci lascia un po’ di amaro in bocca…”.
Nelle ultime settimane la squadra ha offerto prestazioni più che convincenti.
La crescita che tanto auspicavi ad inizio stagione c’è stata…
“Ad essere onesto, io credo che, tranne in alcune circostanze, la squadra abbia sempre offerto prove convincenti.
Purtroppo, a volte è mancato quel pizzico di esperienza che ti permette di conquistare qualche punto in più.
Gli innesti di gente come Palermo, Di Gioacchino e Selvaggio è stato certamente di aiuto ai compagni più giovani, ma forse non siamo ancora riusciti a compiere quello step decisivo ed a completare per intero il nostro processo di maturazione.
Anche la gara con l’Itri ha messo a nudo questa nostra fragilità, purtroppo non sempre riusciamo a prenderci i tre punti che meriteremmo”.
Pur vantando trascorsi che in questa categoria pochi calciatori possono raccontare di avere avuto, Palermo si è calato nella vostra dimensione con un’umiltà ed un’intelligenza che costituiscono un esempio per tutti.
“Simone sta dando molto alla Vigor Perconti e sento di poter dire che sta ricevendo altrettanto dalla nostra realtà.
Lui sta garantendo un grande contributo in campo ed i ragazzi fanno altrettanto con lui al di fuori del terreno di gioco.
In più, grazie alla società ha avviato una collaborazione con la nostra scuola calcio nell’ottica di una suo percorso futuro.
Credo che quello tra lui e la Vigor Perconti possa essere considerato uno scambio reciproco”.
Al netto dell’Itri che li ha battuti alla prima giornata, probabilmente siete stati la squadra che ha fatto soffrire di più il Sora, ma non è bastato ad uscire con almeno un punto dal Tomei.
Di quella partita resta più il rammarico per come è finita o l’orgoglio per una prestazione di grande spessore?
“Sono un allenatore che vuole sempre vincere e che nel corso del tempo si è abituato bene, quindi resta certamente una grande dose di rammarico.
Aggiungo però che su campi come quello conta soprattutto guadagnarsi il rispetto degli avversari e questo obiettivo lo abbiamo raggiunto, viste anche le parole di elogio di alcuni calciatori del Sora nei nostri confronti.
Peccato per non essere riusciti a muovere la classifica quel giorno, però grazie alle prestazioni che i ragazzi stanno offrendo da qualche tempo a questa parte nessuno sottovaluta più la Vigor Perconti e questo è molto importante”.
Il calendario dice chiaramente che vi aspetta un marzo da vivere intensamente.
Come vedi i ragazzi?
“Sono stanchi, questo non lo si può negare.
Alcuni di loro stanno tirando la carretta da inizio stagione ed avrebbero bisogno di riposare, ma purtroppo non possiamo permettercelo.
Se vogliamo provare a giocarci la salvezza ai play-out, siamo costretti a dare il massimo in ogni occasione perché la nostra classifica ci impone di considerare ogni singola partita come fosse una finale”.
Mister, quello di Terracina può rappresentare un trampolino importante, visti i tanti scontri diretti che andranno in scena domenica.
Che interpretazione deve fornire la Vigor Perconti per andare al Colavolpe e provare a fare bottino pieno?
“Sarà una gara dura, loro hanno una squadra dalle qualità superiori alla posizione in classifica che attualmente occupano.
Inutile girarci intorno: dobbiamo avere lo stesso atteggiamento delle ultime partite.
In campo sarà necessario essere organizzati, difenderci con ordine e costringere i nostri avversari a giocare male.
Avremo grande rispetto nei confronti del Terracina, ma anche la giusta consapevolezza di avere anche noi le qualità che derivano dalle nostre caratteristiche.
Peccato per le assenze che avremo a causa delle squalifiche e di qualche infortunio, dovremo disputare un match di grande attenzione e concentrazione.
La società ha dimostrato intelligenza e sensibilità nei mesi scorsi, rinforzando la rosa nei reparti dove avevamo delle carenze.
Ora sta a tutti noi ripagare i suoi sforzi.
In primis devo farlo io.
In un altro ambiente probabilmente i risultati del girone d’andata mi avrebbero portato ad un esonero, mentre qui mi hanno sempre rinnovato la fiducia.
Non tutti lo avrebbero fatto…”.