Altro giro altra corsa. Il Villalba Ocres Moca 1952 ha sfatato anche l’ultimo tabù di questo campionato: la vittoria in trasferta. Terzo risultato utile consecutivo, seconda vittoria di fila, cinque gol fatti e due subiti in tre gare. Il trend e’ finalmente da squadra di rango, da chi vuole lottare per un posto al sole. I punti di distanza dalla vetta restano ancora cinque, e’ vero.
Ma di buono c’è che la concorrenza inizia ad accusare il colpo. I play off sono lontani tre punti, con il trittico Poli, Cantalice e Sant’Angelo Romano a braccetto. L’Aces Casal Barriera, strapazzato mercoledì scorso in Coppa Italia, la spunta di misura in una gara ostica e difficile, mantenendo la testa della classifica in solitaria. Ma sembra in difficoltà. Le altre corrono più di quanto non si pensasse. Ma il campionato e’ una corsa a tappe, vince chi ha più fiato, chi ha più assi da giocare nei momenti cruciali. Anche a Tor di Quinto era dietro l’angolo la gara della vita per i padroni di casa, e così e’ stato.
Dopo il gol avversario, il Villalba però non si è disunito, e Vittorio Marini di quantità, Simone De Cenzo di qualità, hanno fatto quadrato col resto della squadra e risposto di prepotenza, strappando la gara nella zona nevralgica del campo. Dopo lo 0-1 prima Flavio Prioteasa su rigore (carattere per il bomber, che ne aveva sbagliato uno in Coppa appena quattro giorni fa), poi Simone Petrucci, il capitano, mettono in ginocchio un Tor di Quinto mai domo, portando a casa tre punti pesanti nella corsa alle zone alte della classifica.
Una vittoria che fa morale e da certezze. Su tutte lo spessore di un centrocampista vero, quel Marini che ha saputo attendere il suo momento e sfruttarlo al meglio. Ma anche la verve, l’estro e la tecnica di De Cenzo, l’uomo che spacca in due le partite anche solo con una giocata, il play alto tutto fantasia, dribbling e tiri ad effetto. Ma non si urli alla gara perfetta, perché perfetta non è stata. Anzi. Partita brutta, maschia e sporca, come si conviene ad una Promozione combattuta e incerta. Il gioco del Villalba dovrebbe passare attraverso i due tocchi, non di più. L’impressione e’ che si perda sempre un tempo di gioco, che la manovra sia troppo ragionata, e quindi prevedibile.
Manca qualche schema da calcio da fermo, qualche tentativo in più dalla lunga distanza dei centrocampisti, tanti, dai piedi buoni. Ma la mano di de Filippo inizia a vedersi. Almeno nel carattere il gruppo e’ cresciuto, e i risultati si vedono; nel gioco c’è tempo per farlo.
Ufficio stampa Villalba Ocres Moca