A cura di Matteo Lanzi.
Non si è fatta attendere la reazione del Giardinetti Under 17 allenato da Fabrizio Marcucci, che dopo la sconfitta all’esordio contro la Lodigiani, ha conquistato i primi 3 punti stagionali battendo 3-2 la CSS Tivoli. Il tecnico biancorosso si dice soddisfatto, ma consapevole che c’è ancora molto da migliorare…
Ci racconti la vittoria di Domenica scorsa.
“Abbiamo approcciato bene la gara, entrando in campo con il piglio giusto e sbloccandola dopo pochi secondi. Col passare dei minuti siamo calati di intensità, subendo anche il pari e rischiando qualcosa di troppo. Dopo siamo usciti fuori e l’abbiamo portata a casa, soffrendo un pò troppo nel finale”.
La prossima giornata affronterete l’impegnativa trasferta di Monterosi.
“Sarà una sfida insidiosa, nella quale sarà necessario restare concentrati fino all’ultimo minuto. Hanno conquistato solo un punto nelle prime due e sicuramente avranno voglia di rivalsa. Mi preoccupa maggiormente la nostra condizione rispetto all’avversario di turno: possiamo vincere e perdere con tutti, ma dipende solo da noi. Siamo un gruppo compatto, senza primedonne ma con tanti valori”.
Qual è l’obiettivo del Giardinetti?
“E’ una squadra profondamente rinnovata, con molti aspetti da migliorare, soprattutto in zona offensiva. L’anno scorso in questa categoria il Giardinetti è arrivato alle finali, ma non mi piace fare paragoni. E’ ancora presto per porsi obiettivi, ma posso assicurare che affronteremo ogni partita come fosse una finale. Prima vogliamo assicurarci una tranquilla salvezza, dopo di che resteremo alla finestra, pronti a cogliere qualsiasi occasione…”
Avete una Juniores e una Prima Squadra molto competitive. Quanto è importante il senso di appartenenza all’interno della società, per formare fin dalla scuola calcio giocatori pronti per le categorie maggiori?
“Sicuramente uno degli obiettivi societari è quello di formare in casa i giocatori della Promozione. Io ho un’idea molto personale al riguardo: ogni bambino che inizia a frequentare la Scuola Calcio deve avere in mente l’idea di migliorarsi per arrivare a livelli alti, dall’Eccellenza in su. Non bisogna porsi limiti. Il mio gruppo deve lavorare sull’aspetto mentale: siamo ancora troppo “giocarelloni”, bisogna capire che questa è una categoria nella quale si inizia a fare sul serio. L’attitudine psicologica è fondamentale e, unita a quella familiare, è necessaria per continuare a giocare a calcio ad alti livelli. La nostra società investe molto sui settori di base: chi viene a giocare qui ha tutto per diventare un calciatore di prima fascia”.