A cura di Matteo Lanzi
E’ stato un inizio di campionato strabiliante quello della W3 Roma Team: dopo qualche lieve difficoltà iniziale, la compagine bianconera è riuscita a conquistarsi la vetta solitaria della classifica, cavalcando l’entusiasmo derivato dalla clamorosa serie di otto vittorie consecutive ancora in essere. Il patron Andrea Persi non può che ritenersi soddisfatto, ma, spinto anche dalla propria indole personale, non vuole fermarsi proprio ora, visto che quello che ad inizio anno sembrava un sogno per pochi si sta trasformando, passo dopo passo, sempre più in una lieta realtà…
Otto vittorie consecutive e, da domenica scorsa, testa solitaria della classifica. Come si descrive questo momento della W3 Roma Team?
“A Giugno l’obiettivo che mi veniva proposto era quello di una salvezza tranquilla, ma io non sono uno che si accontenta e credevo di poter andare oltre quel limite. A fine mercato ritenevo la formazione pronta adatta a competere per i primi tre posti, ambizione che ho ribadito a tutta la squadra dopo aver raccolto solamente otto punti nelle prime cinque. Qualcuno, forse, mi credeva matto, ma i risultati mi stanno dando ragione. Siamo un grande collettivo, la serietà ci sta ripagando di tutti gli sforzi sostenuti. L’obiettivo primario è mantenere questo livello, visto che migliorarlo è abbastanza difficile. Poi la classifica parla chiaro: sono gli altri a doverci rincorrere…“.
Migliorare è difficile, ma il mercato è aperto e le occasioni sono molte…
“Abbiamo appena annunciato l’acquisto di Cuscianna dall’Aranova, un ragazzo del ’99 con già una buona esperienza in Eccellenza ed in Serie D. Nei prossimi giorni definiremo l’acquisto di Ferrentino, un giovane del 2000 proveniente dal Campus Eur, il quale, sono sicuro, ci darà una grande mano. Abbiamo confermato tutti i “big”, rispettando quindi il nostro diktat principale, che era quello di non toccare i cardini del gruppo. Ci sarà qualche ricambio a livello di “under”, visto che qualcuno ha trovato poco spazio da noi. Per il resto aspettiamo di vedere cosa succede: siamo sempre pronti a nuovi innesti, ma solo se si trattasse di occasioni davvero davvero importanti…“.
Da qualche tempo giocate al “Mario Tobia”, tana del Campus Eur, visto che il vostro terreno di gioco sta subendo dei lavori di ristrutturazione. Come procede la situazione?
“Al campo Ostiense tutti stanno dando il massimo per portare a termine i lavori il prima possibile. Fino al 31 Gennaio saremo ospiti del Campus Eur, dopo di che speriamo di poter tornare al nostro vecchio impianto. In caso non fosse possibile, si cercherà un’altra soluzione: attualmente ci alleniamo due volte a settimana a metà campo, il che è un handicap importante per un mister scrupoloso come il nostro. Il giovedì abbiamo avuto la possibilità di allenarci al campo del Dabliu, ma si tratta sempre di soluzione provvisorie, insostenibili fino alla fine della stagione. La situazione dei terreni di gioco a Roma è vergognosa: tantissimi campi da calcio a 11 sono stati trasformati in campi da calcetto, calciotto o paddle; l’Eur, uno dei quartieri più popolosi, ha a malapena quattro campi da gioco, a fronte di una popolazione che potrebbe fare provincia a se. Non ci sono gli spazi adatti e laddove c’è qualche possibilità resta comunque insufficiente a soddisfare la domanda di una popolazione così numerosa. Il caso del Melli è emblematico: un impianto comunale gestito da privati che subaffittano il centro alla Lazio, una società professionistica che potrebbe benissimo costruirsi un polo sportivo per far giocare le giovanili, oppure portarle a Formello. C’è un interesse economico importante dietro, ma qualcuno prima o poi dovrà intervenire“.
Come vede il suo futuro sportivo tra dieci anni?
“Mi vedo sempre nel calcio, spero con la W3 Roma Team. Siamo partiti dalla terza categoria ed ora siamo già vicini alle protagoniste del calcio laziale. Il percorso di crescita è stato importante, ma non mi voglio porre dei limiti: credo che il sogno di portare una Lega Pro a Roma non sia così impossibile, Londra ha cinque/sei squadre in Premier, perché Roma non ne può avere tre nelle prime tre categorie nazionali? Certo, ci sono dei punti su cui lavorare, settore giovanile e campo in primis, ma con il lavoro, la serietà ed un impegno importante da parte delle istituzioni credo che questa città possa avere un futuro ancora più luminoso e competitivo a livello sportivo“.