A cura di Matteo Lanzi
Ambizioni e sogni legati a grandi obiettivi, da raggiungere attraverso un lavoro meticoloso e prolifico. In casa Colleferro da 3 anni a questa parte si respira aria di grande calcio, con investimenti e programmazione da società professionistica. Merito del patron Giorgio Coviello e dei suoi collaboratori, tra i quali si è distinta una figura che, seppur giovane, ha già dimostrato di avere le conoscenze e la capacità manageriale per gestire un club d’alto profilo. Da quest’anno Federico Moffa è diventato il Presidente dei rossoneri: una passione per questi colori coltivata negli anni e mirata oggi a rendere di nuovo grande una società storica del calcio laziale.
Un inizio di stagione incoraggiante: avete passato il turno in Coppa Italia ed in campionato siete a due punti dalla vetta. Come è il tuo giudizio?
“Solitamente preferisco tracciare un bilancio almeno dopo le prime 10 gare, quando si iniziano a delineare meglio gli equilibri del girone. Sicuramente siamo soddisfatti di quest’avvio, che ci consente di essere vicini alla vetta. Il girone B è sempre complicato e noi, inutile nasconderlo, puntiamo a stare nelle zone altissime della classifica. Gli investimenti fatti sono stati importanti e ci portano ad avere tante pressioni dall’esterno, ma la realtà del campo è un’altra cosa ed ogni vittoria va sudata, soprattutto contro avversari che mettono in campo ogni domenica un alto tasso di agonismo.”
Investimenti importanti che sono stati possibili soprattutto grazie agli ingenti sforzi del patron Giorgio Coviello.
“Con Giorgio ci lega un’amicizia fraterna che ci ha portato a collaborare anche dal punto di vista professionale. Quando 3 anni fa ho saputo che voleva rilevare il Colleferro e coinvolgermi nel progetto sono stato entusiasta: per me è un onore lavorare qui e farlo con lui dà solidità e credibilità alle idee che maturiamo. Non ci fa mancare nulla, si vede che ha avuto esperienze nel professionismo e sta portando questa mentalità anche nella nostra realtà. Quest’anno, nominandomi Presidente, mi ha fatto un regalo enorme: gli sarò per sempre grato”.
Un legame, quello tuo con il Colleferro, che nasce diversi anni fa.
“Da piccolo, parlo dell’età agonistica, ho giocato con il Colleferro come portiere. Poi il mio percorso di studi mi ha portato lontano da questa città e ho potuto seguire le gesta rossonere solo come tifoso, come primo tifoso. Ricordo perfettamente i tempi della proprietà della famiglia Mandova e le vittorie in Coppa Italia d’Eccellenza e di Promozione. Qui si respira un grande attaccamento ed un grande senso di appartenenza: tutto questo ci rende fieri e ci sprona a fare sempre meglio. Vogliamo far felici i nostri tifosi che ci seguono e ci sostengono in ogni momento“.
Il grande progetto del Colleferro non si esaurisce con la Prima Squadra, ma prevede grossi sviluppi anche per il settore agonistico e per l’attività di base. Qualche anticipazione?
“Da due settimane siamo diventati, tramite un accordo siglato con la federazione, Centro Federale Territoriale. E’ un orgoglio immenso per noi perché avvalora il nostro lavoro e gli rende il giusto merito. I numeri della scuola calcio sono in continua crescita e possiamo vantare una Scuola Calcio Elite con soli istruttori qualificati: questo per noi è fondamentale per aiutare lo sviluppo dei nostri ragazzi fin dai primi anni di attività, con un’attenzione particolare al lavoro motorio-coordinativo. Per quanto riguarda l’agonistica vogliamo recuperare almeno un paio di categorie Elite: è chiaro che avere un settore giovanile di valore aiuta la formazione e la promozione di talenti nostrani nel serbatoio della Prima Squadra“.
Tornando all’Eccellenza, domani affronterete un vero e proprio big-match contro una squadra che conoscete molto bene: il Certosa di Marco Russo.
“Il Certosa è una realtà rinomata, con la quale lo scorso anno abbiamo intrecciato le nostre strade per un lungo duello che ci ha visto alla fine sconfitti, mancando l’obiettivo secondo posto. Tutti sanno la portata degli investimenti che hanno fatto e sicuramente domani scenderanno in campo per vincere. Noi dobbiamo fare altrettanto, rispettando l’avversario ma sicuri delle nostre qualità“.
Facciamo un viaggio nel tempo ed arriviamo a Maggio 2024. Come speri che chiuderà l’anno il Colleferro?
“Mi auguro di svegliarmi e trovare la nostra società nei primi due posti della classifica del girone B d’Eccellenza e, magari, con un paio di campionati regionali vinti nel settore agonistico. Obiettivi ardui ma lavoriamo ogni giorno per questo, cercando di ripagare gli sforzi della proprietà e l’amore dei nostri impagabili tifosi“.
Proclami concreti basati su basi solide. Sarà il campo a parlare ma, sicuramente, l’impegno e la tenacia del duro lavoro alla lunga ripagherà i sacrifici fatti per far tornare il Colleferro nelle categorie superiori, nelle quali manca da ormai troppi anni.