Nel girone D di Promozione, che non sembra avere padroni, a differenza di quello dello scorso anno dominato dal Valmontone, con ben sette squadre in soli sette punti, sono tante le compagini che possono puntare a recitare un ruolo da protagonista.
Tra queste, c’è sicuramente il Casal Barriera del presidente Carlo D’Alonzo, voglioso di tornare ai massimi livelli, dopo un anno di transizione in questa categoria.
La squadra, pur rimanendo altamente competitiva, ha cambiato diversi elementi rispetto allo scorso anno, ringiovanendo la rosa e rinunciando anche a nomi di grande spessore del nostro calcio.
La rosa è stata affidata alla gestione di un tecnico giovane, ma in rampa di lancio come Mattia Aliberti, già calciatore con il Casal Barriera, amato e sostenuto dall’ambiente e reduce da un trionfo storico con il Trastevere Under 16 ( il primo campionato vinto nel settore giovanile dal club amaranto).
L’inizio, tra campionato e coppa, è stato entusiasmante, nonostante le mancate vittorie arrivate nelle ultime partite, con la squadra che è comunque al secondo posto, a soli due punti dal Città di Paliano capolista.
Proprio con il giovane tecnico del club, andiamo a fare il punto della situazione, dopo le prime nove giornate disputate in campionato.
Buongiorno mister, inizierei con il consueto bilancio di queste prime partite, tra campionato e coppa.
“Il bilancio è nettamente positivo, con l’obiettivo prioritario che è quello di fare meglio dello scorso anno.
Quest’anno, la società è partita con un progetto diverso e abbiamo ridotto il monte ingaggi, dando priorità a chi gioca per questa maglia per dedizione verso un quartiere così passionale, tra il presidente, la dirigenza e i nostri tifosi.
Abbiamo comunque una squadra forte, con una media di due punti a partita in campionato e con buone possibilità di passare il turno in Coppa Italia.
Dalla partita con l’Atletico Lariano, abbiamo iniziato a riscontrare delle difficoltà, per via degli infortuni e di qualche assenza pesante di troppo.
Siamo forse in credito con la fortuna, considerando anche l’andamento delle ultime gare. Per esempio, nell’ultimo match contro la Vis Subiaco, abbiamo fatto ben 22 tiri in porta, di cui 14 nello specchio.
Penso che comunque la squadra sia in salute e cercheremo sempre di curare al meglio tutti i dettagli. “
Che partite sono state le ultime che avete affrontato? La lieve flessione avuta in campionato può essere attribuita anche alle difficoltà del calendario?
Il calendario è stato particolarmente duro, ma fatico a pensare che in questo girone possano esserci partite facili da affrontare.
Con la Vis Subiaco, come detto, abbiamo prodotto molto, così come contro lo Sporting Montesacro, dove abbiamo preso un punto in casa loro contro una squadra che ha vinto tutti i match casalinghi affrontati.
La sconfitta contro il Ceccano è arrivata in quello che possiamo tranquillamente considerare uno scontro diretto.
Il girone è comunque difficile e anche le prossime partite lo saranno.
Lo Sporting San Cesareo, nostro prossimo avversario, è una squadra molto forte, con tanti giocatori che conosco bene, capace di rimanere sempre in partita.
Ha perso di misura contro l’Indomita Pomezia e ha cambiato allenatore, ottenendo un paio di risultati utili consecutivi.
Nonostante siano nella parte destra della classifica, non mi fido e penso che il prossimo match possa nascondere molte insidie.”
Come è stata la separazione dal Trastevere e il ritorno al Casal Barriera?
“Ho lasciato a malincuore Trastevere, dopo un anno fantastico. Ho vinto un campionato storico nel settore giovanile, dando il mio addio a una delle piazze più importanti nel nostro territorio.
Con il Casal Barriera, ho un legame viscerale. Ci penso 24 ore al giorno, per 7 giorni su 7. Con il presidente D’Alonzo e il direttore Melis, è stato facilissimo raggiungere l’accordo.
Ho ritrovato un gruppo di amici. I Warriors, i nostri fantastici tifosi, con cui abbiamo un belissimo rapporto, di rispetto reciproco. Loro ci seguono e tifano per noi a prescindere da tutto.
Penso che nonostante non siamo una provincia, ma un quartiere, sia una delle piazze più calde e belle dell’intero campionato di Promozione.”
Che differenze hai notato rispetto agli ultimi anni trascorsi, allenando nei settori giovanili?
“Avevo già allenato prime squadre in passato. I giovani, a mio giudizio, ti danno più soddisfazioni nell’imparare, rispetto ai grandi che hanno più nozioni in testa.
Sui giovani, è più importante lavorare sul collettivo. Tuttavia, al Casal Barriera, ho trovato un gruppo umile, con tanti ragazzi seri, che si aiutano tra di loro.
Ti seguono e ti capiscono in tutto ciò che prepari in settimana. Essendo un ex difensore, mi piace molto lavorare su tutti i dettagli, partendo dalla cura della fase difensiva.
Con questa unione d’intenti, possiamo puntare a rimanere nel gruppone di testa. E’comunque ancora presto per tirare le somme, con una classifica troppo corta ed equilibrata.”
Proprio in riferimento alla classifica che hai appena citato, quali pensi siano le maggiori pretendenti al primato, oltre al tuo Casal Barriera?
“Dal Città di Paliano all’Atletico Morena, le due big che ancora non abbiamo affrontato, non posso escludere nessuno. In questo gruppone, ci sono almeno sei o sette squadre molto ben organizzate, ben allenate e con tanti giocatori forti.
Molte le ho già affrontate e mi hanno fatto una grandissima impressione. Chi sarà più fortunato e riuscirà a dare più continuità al proprio percorso, riuscirà ad emergere. “
A cura di Francesco Mancini