A cura di Matteo Lanzi
Solido, concreto, ambizioso. Federico Moffa possiede in sé quelle caratteristiche che spesso sono state affibbiate al progetto del suo Colleferro, il quale dopo l’avvento del patron Giorgio Coviello, ormai 3 stagioni fa, continua a puntare dritto, nonostante le difficoltà, al grande obiettivo chiamato Serie D. Quella in corso si sta rivelando una stagione più complessa del previsto, ma il presidente dei rossoneri non molla anzi, rilancia, con un occhio anche a quanto fatto di buono a livello di settore giovanile.
Presidente nello scorso turno le è tornato il sorriso: il Colleferro ha ritrovato la vittoria contro la Vis Sezze.
“E’ stata una gioia grande, meritata da parte di tutti quanti i ragazzi e lo staff tecnico. Venivamo da una brutta quanto sfortunata, perché immeritata, sconfitta contro il Centro Sportivo Primavera e c’era una gran voglia di riscattarsi. Di fronte avevamo un avversario di tutto rispetto ma la nostra squadra è stata impeccabile, mettendosi alle spalle un brutto momento grazie a 3 punti di fondamentale importanza“.
Negli ultimi mesi è cambiato tanto a Colleferro, sia in panchina che nella rosa dei giocatori, con risultati non adeguati alle aspettative. Credete ancora nella Serie D?
“Personalmente le sfide più sono complicate più mi affascinano. Certo, al momento la classifica dice che siamo ottavi e la distanza dalle prime posizioni è ampia, ma non così tanto da essere irrecuperabile. L’obiettivo rimane arrivare almeno secondi, per disputare i play-off e giocarsi l’accesso alla Serie D. Sono state settimane complesse, abbiamo cambiato molto ed i risultati hanno tardato ad arrivare, ma ora siamo sulla strada giusta. Sono contento di tutti i ragazzi che ora sono a Colleferro e quello che dico sempre loro è che ora sono tutte finali, da giocarsi senza calcoli e con il massimo dell’impegno. Non guardiamo la classifica, ragioniamo gara dopo gara“.
Se la prima squadra fatica, il settore giovanile invece vi sta regalando grandi gioie.
“Con l’Under 19 siamo in piena corsa per un traguardo leggendario, quello dei play-off: sarebbe la prima volta nella nostra storia e un motivo di gran vanto per tutta la società. Anche nelle altre categorie stiamo facendo molto bene, sia negli Elite che nei Regionali. Devo dire che questi risultati non sono casuali, ma sono frutto di un lavoro cominciato diversi anni fa. Io ed il patron Giorgio Coviello su questo siamo perfettamente allineati: non c’è progetto prima squadra senza progetto settore giovanile. Questi due aspetti devono camminare di pari passo, sennò il castello cade. Siamo orgogliosi di avere già adesso diversi elementi facenti parte dell’Eccellenza cresciuti con i colori del Colleferro, ma puntiamo nel futuro prossimo ad averne ancora di più“.
Ha parlato del patron Giorgio Coviello: come sta vivendo questa annata?
“Con Giorgio c’è un rapporto splendido, ci sentiamo spesso e parliamo di tutto, non solo di calcio. Anche lui è dispiaciuto per le difficoltà che abbiamo riscontrato con l’Eccellenza ma al tempo stesso soddisfatto di quanto fatto dai più piccoli. E’ un combattente come me ed anche a lui adora le sfide: per noi nulla è perduto“.
Nulla è perduto neanche per la tifoseria, che vi segue sempre numerosa.
“Colleferro è una piazza importante del nostro calcio, direi storica. E’ una piazza che sogna la Serie D da 40 anni, un lungo periodo in cui non ha mai smesso di crederci, non facendo mai mancare il sostegno alla squadra. Fin dal nostro avvento ci siamo presentati al pubblico come una proprietà ambiziosa e questo ovviamente ha fatto aumentare le aspettative su di noi. Colleferro è una realtà non molto grande, io abito qui e posso dire di conoscere personalmente i nostri tifosi: anche per questo ci tengo a ringraziarli uno per uno perché ogni volta che il Colleferro scende in campo gli spalti sono gremiti. C’è stata qualche critica amara e, non lo nascondo, qualche boccone amaro da mandare giù, ma fa parte del gioco. L’importante è che quando il Colleferro scende in campo tutti tifino per gli stessi colori“.
Ma se il Colleferro arriva secondo, chi vince il girone?
“Bella domanda (ride, ndr), ci sono tante squadre forti. Terracina ed Unipomezia mi hanno impressionato e credo abbiano qualcosa in più, anche se il Certosa è molto vicino e sta facendo un percorso straordinario. Se dovessi fare un nome direi Unipomezia“.
La gioia più grande e la delusione peggiore di quest’anno.
“La soddisfazione maggiore a livello di prima squadra l’ho ricevuta domenica scorsa con la vittoria contro la Vis Sezze: ripeto, venivamo da un periodo nero condito anche da parecchia sfortuna, questi 3 punti, meritati, sanno di liberazione. A livello generale, invece, sicuramente il riconoscimento come Centro Federale Territoriale da parte della FIGC è stata un’emozione unica, un motivo di vanto per tutta la città. Per la delusione peggiore direi di aspettare fine anno e vedere come andranno a concludersi i campionati (ride, ndr)“.
Spesso le viene chiesto il suo sogno più grande per questo finale di stagione. Io le chiedo invece quale obiettivo considera più a portata di mano per il Colleferro?
“Credo che quello più facilmente raggiungibile sia giocarsi i play-off con l’Under 19. Entreremmo dritti nella storia del Colleferro“.
Trasparente e sincero nel non nascondere difficoltà e momenti difficili, altrettanto sicuro che il meglio debba ancora venire. Una cosa è certa: questo Colleferro se la giocherà fino in fondo, in tutte le competizioni.