Nella Vigor Acquapendente che, dopo la strepitosa cavalcata in Promozione della passata stagione, sogna di ripetersi anche in Eccellenza, un ruolo non da comprimario se lo sta ricavando anche Gabriele Franchitti.
Vent’anni, romano, prodotto del fertile settore giovanile della Lodigiani, Franchitti (nella foto Topini) è al suo primo anno al Vitali dopo la fruttuosa esperienza di tre anni a Monterosi.
Esterno impiegabile indifferentemente in mediana come in attacco, il giocatore gialloblu ha raccontato ai microfoni di “Sport in Oro” l’atmosfera che si vive nello spogliatoio e le speranze che circondano la squadra di Fatone in vista del rush finale.
Franchitti, le due vittorie interne consecutive con Monterotondo ed Almas hanno idealmente chiuso un cerchio.
Ormai la fase di appannamento della Vigor Acquapendente è alle spalle.
“Tra novembre e dicembre alcune cose non giravano, come all’inizio.
In alcuni casi, gli avversari venivano avanti due volte ed in entrambi i casi ci segnavano.
Da questo punto di vista, fa testo la partita con il Real Monterosi: una gara dominata e che avremmo meritato di vincere.
Mister Fatone ha saputo lavorare benissimo, facendoci recuperare le energie mentali e, soprattutto, fisiche.
Ora siamo tornati quelli d’inizio stagione”.
Che rapporto ha con il tecnico?
“Quando ho deciso di venire qui ad Acquapendente, non lo conoscevo.
Prima di firmare, mi sono confrontato con persone che ne sapevano più di me e me ne hanno parlato benissimo.
Ora posso solo parlarne bene.
Il mister è giovane, ma è davvero molto preparato e da lui possiamo imparare tanto.
Sa tutto delle squadre che dobbiamo affrontare e prepara al meglio le partite”.
Come procede il suo processo di ambientamento ad Acquapendente?
“Io ed altri quattro compagni di squadra veniamo da fuori e la società ci ha messo a disposizione una splendida casa.
Qui si sta benissimo, ho trovato persone splendide ed ospitali sia in società che nella cittadina.
Sono sempre più felice della scelta che ho fatto l’estate scorsa”.
Con quali compagni di squadra condivide la quotidianità domestica?
“Con Danieli, Valentini, Navarra e Borges.
Ormai per me sono molto più che amici, sono praticamente dei fratelli”.
Siete una delle squadre in lizza per vincere questo torneo.
“Noi siamo consapevoli di essere una squadra con grandi potenzialità.
Questo girone ormai ha chiarito di non avere una vera e propria regina come lo scorso anno.
Continuando a lavorare sotto traccia, potremo fare bene.
Dovremo però restare umili ed essere continui nei risultati”.
Sia sincero, ci credete alla conquista del titolo?
“Dopo il giro di boa, abbiamo fatto un patto nello spogliatoio.
Ci siamo ripromessi di dare tutto, provando a crederci fino alla fine.
Se la società ci chiederà un allenamento in più, non ci tireremo certo indietro”.
Ormai avete affrontato tutte le prime della classe.
Chi vi ha impressionato di più?
“Direi lo Sporting Città di Fiumicino che da noi ha giocato un gran primo tempo e ci ha fatto venire i brividi, cogliendo una clamorosa traversa da metà campo con Palermo.
Per fortuna, nel secondo tempo le cose sono andate meglio ed abbiamo centrato tre punti importanti”.
Spesso le vostre avversarie fanno fatica sul vostro terreno.
Come lo spiega?
“Io credo che dipenda da due fattori: il lungo viaggio per arrivare qui ed il nostro campo, che è di grandi dimensioni e che tende a diventare pesante”.
Quanto si sente cresciuto dopo questi primi sei mesi alla Vigor?
“Avevo già assaporato nei precedenti tre anni l’Eccellenza a Monterosi.
Ora con Fatone sto crescendo ulteriormente.
Sto imparando anche a giocare in ruoli dove non ero mai stato impiegato.
Diciamo che dalla cintola in su ho giocato praticamente ovunque e devo ringraziare in particolare capitan Colonnelli, che sa sempre spronarti a far meglio”.
Tra i suoi compagni chi l’ha impressionata maggiormente?
“Mi ripeto e dico Colonnelli, un giocatore che avrebbe meritato categorie diverse, e Saleppico.
Manuel è un giocatore da tenere d’occhio.
E’ uno in grado di spaccare una partita con un’accelerazione.
Sono convinto che sia destinato a fare grandi cose in futuro”.
Parliamo di presente.
Domenica andrete a Villanova.
“Sarà una partita dura, complicata.
Loro sono una squadra rocciosa e che subisce pochissimi gol.
Stanno attraversando un ottimo momento, come testimoniano i loro dodici risultati utili consecutivi.
Ci aspetta un compito difficile, ma possiamo far bene anche lì”.
Tre giorni dopo, i tiburtini giocheranno la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Albalonga.
Confidate sul fatto che potrebbero esserne distratti?
“Lo escludo.
A quella partita penseranno dopo.
In squadra hanno ottimi elementi, come Camilli, i due fratelli Marini che conosco, e Petrella.
Ripeto, sarà una gara molto insidiosa”.
E’ vero che in estate era stato molto vicino al Villanova?
“Non c’è stata una vera e propria trattativa, ma solo una chiacchierata con il mister ed il direttore sportivo.
Lo definirei semplicemente un pour parler”.
La sua ex squadra, il Real Monterosi, non attraversa un momento facile.
Che idea si è fatto?
“Onestamente mi fa strano.
Nulla lasciava presagire una situazione simile, visti gli investimenti estivi.
Non conosco la situazione dei primi mesi, perchè noi li abbiamo affrontati dopo il cambio di allenatore.
Mister Scarfini però è un tecnico molto capace e sono convinto che sapranno presto rialzarsi”.