A cura di Giovanni Crocé
Gabriele Saccucci, “serranda” lidense classe ’96, dal debutto prima di natale col Cynthia, parando un rigore ad Hasa, lei non è mai più uscito, come ha fatto?
Innanzitutto c’è stato uno staff ed un allenatore come mister Chiappara che ha dato fiducia al sottoscritto e mi ha schierato subito tra i pali e parte tutto da quello, da una chance iniziale. Poi va anche detto che la sana competizione che sta scaturendo settimanalmente tra me e il collega di reparto Filippo Travaglini, di due anni più grande di me (classe 1994) è stimolante e necessaria, e quindi non do mai per scontata la titolarità e mi impegno alla morte, perchè so anche che la regola dell’under favorisce anche me, non sono ipocrita.
Come sta trovando la squadra? Adesso si è vinto tanto nell’ultimo mese, pareggiato, ma la serie positiva è attiva anche grazie a lei…
Si ma non abbiamo fatto ancora nulla, perchè come minimo saremo contenti se arrivassero i playoff, tutti qua sanno che ci è stato chiesto di arrivare a fare meglio dell’anno scorso. In particolare poi io non ho fatto nulla di straordinario, ho fatto il mio dovere al di là del rigore parato, di fare ciò che qua si chiede come altrove ad un vero portiere: coraggio in ogni situazione di gioco e infondere sicurezza a tutta la difesa, uscendo anche tanto e bene. Oltretutto io sono il primo a dover ringraziare di essere in una difesa fortissima e con compagni di squadra che fanno spiccare le mie parate ed i miei interventi, cerco di restituire quello che loro danno a me.
Rispetto alle altre realtà dove ha giocato ritiene di aver trovato qualcosa in particolare che l’abbia aiutata a partire da subito così bene?
Credo che un portiere di serie D a livello organizzativo e di materiale tecnico per l’allenamento possa chiedere molto molto poco di meglio che stare all’Ostiamare, qua c’è un grande preparatore come Davì e materiali per provare varie cose in settimana, sperimentando ed è tutto curato, tutto al top. Me ne rendo conto ogni giorno perchè rispetto all‘Eccellenza a Colleferro, dove pure sono maturato molto vincendo anche un torneo delle regioni Juniores in friuli con mister Rossi, e l’Isola Liri in D o ancor prima la Vigor Perconti dove feci 2 anni di allievi, posso dire che qua mi alleno di più e meglio, mentre in molti altri contesti, mi capitava a malapena di arrangiarmi con quello che avevamo, e la preparazione era senza dubbio più superficiale…
Sappiamo che sei di Piglio, nel frusinate, è proprio un sogno che si sta realizzando il tuo, anche a costo di tanti chilometri e sacrifici…
Ripeto, se intuisco di avere attorno uno spogliatoio tanto unito e tanto forte per me è normale essere anche coinvolto positivamente in questo obiettivo di restare il più in alto possibile e quindi i chilometri mi pesano ancora meno, anche perchè è da quando sono piccolo che mi sposto per provare ad essere calciatore e se sei adesso a difendere i pali dell’Ostiamare, oltre alla gioia di poterlo fare, hai anche tante cose che semplificano il tuo lavoro. Ho anche adeguato la scuola scegliendo un istituto privato vicino casa perchè nel mio paese di origine non c’era e quindi sto solo facendo tutto quello che devo per raggiungere un sogno e ogni risultato positivo mi carica ancora di più.
Gabriele, chi è il tuo più grande consigliere ed amico nello spogliatoio?
Senza dubbio Andrea Costantini, nostro centrocampista molto più esperto e grande di me, con cui faccio tutto il tragitto in macchina giorno dopo giorno, i consigli e la carica iniziano già da là e dalla capacità di fare gruppo. In particolare poi come vi ho detto con Travaglini ci giochiamo solo lo stesso unico posto in porta ma lui è il primo ad aiutarmi in ogni modo in allenamento e per questo lo ringrazierò sempre, è un grande e io farò lo stesso se dovessi non giocare, perchè mi ricorderò in futuro di questi primi mesi in biancoviola.