E’ durata soltanto quarantatre minuti Atletico Fidene – Tuscia Foglianese, sospesa sull’uno a zero per i locali perchè entrambe le squadre si trovavano ridotte con meno di sette uomini per parte, numero minimo per portare a termine il match.
Il perchè è facile da intuirsi. Sugli sviluppi di un’azione di gioco, due giocatori vengono a contatto, beccandosi con falli di reazione reciproci. L’arbitro espelle sia il centrocampista rossoverde, Coccoli, che l’esterno della Tuscia Foglianese, ma mentre i due si avviano negli spogliatoi qualche parola di troppo getta ulteriore benzina sul fuoco, scaturendo un parapiglia che coinvolge tutti i giocatori in campo.
Lo sforzo dei dirigenti, nel tentativo bipartisan di calmare gli animi, non può evitare il peggio. D’Ottavio di Roma 2 ha ormai estratto dieci cartellini rossi, cinque per parte, accompagnando la decisione con il triplice fischio finale.
Bocche cucite in casa Tuscia Foglianese, qualche indicazione in più arriva dal versante rossoverde. Mister Volpini, subentrato pochi mesi fa a Pirone, ci spiega brevemente il suo punto di vista: “Sono molto amareggiato, non trovo le parole per commentare ciò che è accaduto. Con il senno di poi dico che abbiamo sbagliato a non accompagnare Coccoli all’uscita, ma mai ci saremmo immaginati un epilogo del genere.
Questa – prosegue, laconico, il tecnico dell’Atletico Fidene – era una gara fondamentale e la stavamo vincendo in scioltezza, quel che è successo in seguito alle due espulsioni non ha senso. Siamo stati ingenui, ma nell’ingenuità abbiamo fatto di tutto per riportare gli animi alla calma. Spero che il Giudice Sportivo valuti anche questo nel suo giudizio”.
La parola fine spetterà proprio agli organi federali, chiamati al giudizio in settimana sui fatti del match. Su Atletico Fidene – Tuscia Foglianese, per ora, resta una ferita che si spera non sia insanabile.
