A cura di Roberto Matrisciano
Promozione Girone B
Fantastico protagonista delle ultime soddisfacenti annate, in questa stagione Giulio Pandolfi e il suo Casal Barriera si stanno davvero superando. I gialloverdi sono in piena lotta nel girone B per un posto nei playoff, e dalla loro parte hanno un entusiasmo e una tifoseria da fare invidia. Con l’intervista al tecnico romano andiamo ad esplorare il campionato e il momento attuale della squadra del Presidente Ronchetti, una bellissima realtà che sogna di diventare grande.
Domenica in casa del S.Angelo Romano è arrivata un’altra vittoria pesante, che è valsa l’aggancio al terzo posto.
Dopo la grande stagione passata, credevate fosse possibile migliorarsi ?
” Il nostro obiettivo era proprio cercare di fare meglio della scorsa annata.
Il sesto posto finale e i Quarti di Finale in Coppa Italia hanno rappresentato davvero tanto, ma fin dall’inizio della stagione abbiamo puntato l’asticella un po più in alto.
Il quinto posto sarebbe comunque già un successo, perché significherebbe aver ottenuto di più, però la squadra sta bene, si conosce a fondo e non ci poniamo limiti “.
Lei allena questo gruppo da qualche anno, e più o meno è sempre rimasto quello.
È questo il vostro punto di forza?
” Assolutamente si, anche perché rispecchia in pieno la nostra politica.
Non ci possiamo permettere chissà quali spese, e in questi anni abbiamo puntato molto sullo spirito di gruppo che questi ragazzi posseggono, visto che giocano insieme da tanti anni “.
Andando a spulciare le vostre statistiche, risulta un dato certo che l’attuale terzo posto sia frutto anche di una maggiore attenzione difensiva rispetto al passato e di un migliore andamento in trasferta.
Cosa ha determinato questo cambiamento ?
” Esatto, siamo andati meglio fuori casa rispetto ai campionati passati, e in difesa siamo stati molto più produttivi.
Ci siamo allenati bene, provando varie situazioni ma cercando anche di fare più possesso palla.
In casa ci sentiamo sicuri di noi, grazie soprattutto ai nostri tifosi, ma in trasferta abbiamo fatto notevoli passi in avanti e in questa stagione raramente abbiamo sbagliato approccio “.
Domenica al “Nicolino Usai” arriva la Valle del Tevere, sempre piena di talento, ma che rispetto al passato sembra aver trovato un equilibrio migliore.
Come si può battere la squadra di Scaricamazza ?
” Noi rispettiamo ogni singolo avversario, ma non abbiamo paura di nessuno, e il discorso vale per la prima fino all’ultima della classe.
È chiaro che loro dispongono di una rosa importante, tecnicamente superiore e ben disposta in campo.
Noi proveremo a vincerla con la grinta, con il cuore, con la voglia di non mollare mai su ogni pallone.
Dobbiamo mettere in campo tutte queste nostre caratteristiche e farci trascinare dall’entusiasmo che ora regna nello spogliatoio, perché grazie a quello si può ottenere tutto “.
Se le dico la parola Playoff, lei cosa mi risponde ?
” Che sarebbe un sogno, anzi il sogno può diventare sempre più un obiettivo.
Ribadisco il concetto precedente di non temere nessuno, dobbiamo pensare solo a mettere in campo le nostre qualità e giocarcela fino alla fine, non dobbiamo mollare mai di un centimetro “.
Dopo le battistrada Lepanto e Valle del Tevere, la classifica è molto corta.
Pensa che da qui alla fine si possa inserire qualcuno per la lotta al terzo posto ?
” La Rustica e Real Monterotondo tecnicamente dovrebbero essere le squadre più organizzate per giocarsi la terza piazza, ma penso che il vuoto sarà difficile farlo vista la numerosa concorrenza.
Manca comunque ancora tantissimo alla fine e tutto può accadere, anche che ci sia un rallentamento li davanti, nonostante le squadre di Leone e Scaricamazza abbiano indiscutibilmente qualcosa in più di tutte le altre.
Penso che per la terza posizione sarà dura lotta fino alla fine e dico di fare attenzione al recupero dell’ Atletico Olevano, perché in attacco due giocatori come Yuri Fazi e Rocchi in questo girone non ce l’ha nessuno “.
Mister, dalle sue parole e dalla sua grinta, la sensazione è quella che la squadra abbia assimilato nel migliore dei modi il suo modo di allenare e vivere il calcio.
È proprio così?
” Senza dubbio è così e di questo ne sono molto contento.
Io lotto sempre fino alla fine e i ragazzi questo spirito lo hanno fatto loro, dando l’anima in ogni Domenica “.
Facciamo un piccolo salto indietro e ritorniamo alla tifoseria.
Quanto è gratificante per un allenatore o un giocatore dilettante avere un seguito come lo avete voi del Casal Barriera ?
” I tifosi sono sempre fantastici, ci seguono e tifano per tutta la gara sia in casa che in trasferta, e questo è un aspetto da sottolineare, perché non è facile e scontato avere seguito anche fuori casa.
Per noi è molto stimolante averli al nostro fianco, sono una marcia in più e li ringraziamo davvero tanto per quello che hanno fatto in questi anni e che stanno facendo “.
Cosa vorrebbe ottenere in più dalla squadra in questo girone di ritorno e per un ipotetico rush finale ?
” Il Casal Barriera deve semplicemente continuare a fare quello che ha ben fatto fino ad oggi.
Ci dobbiamo allenare con la stessa intensità mostrata in questi mesi, sempre come se fosse la rifinitura per la finale della Champions League.
Nasce tutto da li, dal lavoro settimanale.
Ho a disposizione un gruppo di ventinove calciatori, tutti disponibili.
Dall’esterno può sembrare difficile gestire un gruppo così numeroso, ma posso garantire che c’è la massima serietà e serenità nell’accettare le mie decisioni.
D’altronde, lo sanno tutti, io faccio giocare chi merita e chi sta in forma e non mi baso sul nome o altre cose.
I ragazzi sono tutti a conoscenza del mio metodo, lo accettano e di conseguenza si impegnano al massimo per giocarsi le proprie chance “.