A cura di Roberto Matrisciano
Il suo arrivo ha sicuramente aumentato, e di non poco, l’esperienza e la qualità della rosa del Corneto Tarquinia, in piena lotta per non retrocedere. Le reti non sono tardate ad arrivare: subito tre centri decisivi nelle due importantissime vittorie negli scontri diretti con Pescatori Ostia e Casalotti. Roberto Romagnoli, votato sul nostro sito Top Player del diciannovesimo turno, è pronto per l’ennesima sfida della sua carriera, naturalmente da vincere a suon di gol.
Roberto, andiamo ad analizzare subito il momento attuale, quello che poi ti riguarda più da vicino, visto che sei arrivato nel mercato di riparazione.
La squadra dopo una prima parte di stagione molto deludente, sembra aver ritrovato l’entusiasmo giusto, e la salvezza ora non sembra più un miraggio.
È davvero così?
“Confermo che le cose ultimamente sono cambiate in positivo, soprattutto grazie ai due fondamentali successi consecutivi ottenuti in casa della Pescatori Ostia e nello scontro diretto casalingo con il Casalotti, in rimonta.
Noi tutti abbiamo acquisito una maggiore consapevolezza, ritrovando poi quell’entusiasmo che è una caratteristica principale per una squadra che rincorre un obiettivo.
Peccato per la sconfitta di Domenica in casa del Play Eur, perché con più attenzione potevamo portare a casa almeno un punto.
Loro sono senza dubbio una squadra importante, ma noi abbiamo avuto le nostre occasioni e purtroppo abbiamo regalato più di un gol, semplificandogli le cose.
Ora siamo concentrati al massimo sulla gara casalinga di Domenica contro il Capranica, altro scontro diretto che dobbiamo assolutamente vincere.
Loro sono partiti con altre ambizioni, ma ora sono in difficoltà e noi dobbiamo assolutamente approfittarne, perché da ora in poii ogni partita risulterà essere decisiva, specialmente quelle che andremo giocare in casa, dove dobbiamo cercare di vincerle tutte.
Visto l’equilibrio che regna nei bassifondi della classifica ed il fatto che occupiamo ancora la penultima posizione, ci sarà da lottare in ogni singolo momento, ma io ci credo fortemente a questa salvezza”.
Che tipo di ambiente hai trovato al tuo arrivo?
“Io a Tarquinia già ci avevo giocato ed è stato bello ritrovare alcune persone che già conoscevo ed erano qui anni fa.
Ritrovando quell’ambiente familiare che c’è qui mi sono sentito subito a casa.
L’unica cosa di cui non mi capacitavo e ne ho parlato anche al DS Granato, è del perché questa squadra avesse fatto solo dieci punti nel girone di andata, davvero una miseria in confronto alla buona qualità e all’esperienza della rosa, che magari ha poca profondità, ma che assolutamente non vale l’attuale posizione”.
A cosa è dovuto l’addio al Real Campagnano?
“Mi sono trovato molto bene a Campagnano, ancor di più dopo l’arrivo di mister Sgherri, che già conoscevo, ma poi sono cambiate alcune cose in società e ho deciso di andare via.
Ho avuto delle offerte ma non le ho potute accettare per motivi logistici, e così per tutto Dicembre sono stato fermo, fino a che non è arrivata la chiamata del Corneto.
Era una destinazione che mi soddisfaceva e non ho avuto dubbi ad accettare nonostante la posizione di classifica.
Per me è un’altra sfida da vincere e con i miei compagni spero di farcela anche stavolta”.
Paragonando i due gironi, quali differenze hai notato?
“Fino ad ora nel girone A ho disputato poche partite, ma sicuramente quest’anno c’è una buona qualità, forse maggiore rispetto al girone B, anche nelle squadre che lottano per la salvezza.
Il B, però, resta forse il girone più equilibrato e con tante trasferte insidiose”
Insieme a Pastorelli formate un duo fatto di qualità ed esperienza, ed è davvero difficile pensare che il Tarquinia possa retrocedere con voi due in attacco…
“Purtroppo la sua prima parte di stagione è stata contraddistinta da alcuni problemi fisici, ma ora possiamo esprimerci al meglio, anche perché la squadra cerca sempre di giocare palla a terra.
Spero vivamente che i nostri gol possano risultare decisivi per la salvezza”.
Nella tua carriera hai giocato in molte squadre e disputato tanti campionati.
Qual’è la stagione, la squadra o l’aneddoto al quale sei rimasto più affezionato?
“Sicuramente la vittoria nel campionato di Promozione con l’Almas nel 2010/2011 è in testa a questa speciale classifica dei ricordi.
In panchina c’era, come sempre, Mario Santececca, e in quella stagione arrivai a Dicembre da La Sabina.
Nella seconda parte di campionato segnai la bellezza di 19 reti, ma con Cortani a supporto era tutto più semplice.
Non esagero se dico che l’80% delle mie reti nacquero tutte da sue intuizioni.
Un’altra annata da ricordare è senza dubbio quella successiva con la maglia del Fregene, sempre in Promozione.
Anche lì arrivai a Dicembre, e vincemmo il campionato alla penultima giornata proprio grazie al successo al “Paglialunga” nello scontro diretto con il Grifone Monteverde.
Posso dire che queste due esperienze sono state le più importanti della mia carriera”.
Sei classe ’80, un veterano della categoria, ma di voglia ed entusiasmo sembra che tu ne abbia ancora in grande quantità…
“Nonostante i 36 anni mi sento ancora in grande forma e continuerò a giocarmi le mie chance finché ne avrò voglia ed il fisico mi sosterrà.
Negli anni ho acquisito molta esperienza, ed ho imparato a gestirmi sempre meglio.
Dove e quando non arrivo con il corpo ci arrivo con la testa.
Comunque per ora non penso affatto ad appendere gli scarpini al chiodo, perché mi diverto ancora tantissimo ed è questa la cosa più importante”.