Albalonga, Chiappara predica concentrazione: “Pensiamo solo al Trestina senza guardare la classifica”

Albalonga, Chiappara predica concentrazione: “Pensiamo solo al Trestina senza guardare la classifica”

Di Alessandro Bastianelli.

L’Albalonga si trova di fronte ad una grossa occasione: vincere al Pio XII contro il Trestina ed attendere notizie confortanti dagli altri campi, dove molte delle dirette rivali affrontano partite in trasferta molto impegnative.

Roberto Chiappara è consapevole delle potenzialità del suo Albalonga, si coccola i propri giocatori ma non si sbilancia sul lungo periodo.

«Penso solo alla gara con il Trestina» è il passante obbligato della lunga chiacchierata che il bravo mister, ex calciatore professionista, si è concesso con la nostra redazione.

Parole da prendere per quello che sono, pure e sincere, di un allenatore che ai sogni d’anarchia antepone il lavoro quotidiano e la crescita di un gruppo già forte:

«Io rimango concentrato sul breve periodo, non guardo la classifica e penso soltanto alla prossima gara, quindi il mio pensiero attuale si chiama Trestina e non play-off.

Siamo in un buon momento e dobbiamo avere continuità senza inutili proclami: abbiamo cominciato bene con un gruppo che già si conosceva e che ritengo di valore, non ho rimpianti neanche per le due partite sottotono che abbiamo disputato in casa a cavallo fra Settembre e Ottobre (Avezzano e Nuorese ndr).

Sappiamo che i valori, prima o poi, usciranno fuori – sottolinea con decisione il tecnico milanese – le avversarie hanno speso tanto e noi dobbiamo concentrarci solo sul lavoro, poi penseremo a “divertirci”, come si dice in gergo. Fermo restando che si diverte solo chi vince: spesso questa locuzione è utilizzata un po’ a sproposito…»

Già, la concorrenza. Il girone G, quest’anno «decisamente molto più competitivo rispetto a prima» presenta una situazione di notevole equilibrio, con otto squadre a contendersi le prime posizioni racchiuse in un fazzoletto di quattro punti.

Merito anche delle umbre, «compagini molto organizzate che hanno dato un pizzico di imprevedibilità in più a un girone prima forse troppo provinciale».

Secondo Chiappara qualcuno è comunque destinato ad emergere: «Ci sono almeno 3-4 squadre che hanno qualcosa di più rispetto alle altre che stanno nella parte sinistra della classifica.

L’Aquila può far leva sul grande seguito di pubblico, il Monterosi sull’entusiasmo, ma io penso che il Rieti sia stato davvero progettato con cura e meticolosità.

Ha una rosa, nel complesso, superiore alle rivali: gente di esperienza e di categoria, giovani fortissimi e che ragionano da professionisti, guidati da un allenatore esperto. Sono loro la squadra da battere».

Lucido e razionale Chiappara, quest’anno ha scelto di legarsi ad una società guidata da un presidente verace, sanguigno, qualcuno direbbe vulcanico, come Bruno Camerini.

Parlandone, Chiappara scorge nella figura del Demiurgo dell’Albalonga l’idealtipo del presidente di un dilettantismo romantico che ormai sta sparendo, soffuso nel suo crepuscolo da un calcio in crisi etica ed economica, sempre più avaro di soldi e di sogni.

«Io credo che persone come Bruno Camerini facciano il bene del calcio dilettante, e nello specifico della nostra regione.

Il Presidente ama l’Albalonga come un figlio, ne è orgoglioso. Per me è una delle persone di spicco del panorama laziale, non lo si evince solo dalla rosa che ha allestito, ma anche dal fatto che ci segue sempre e ci fornisce tutto quel che occorre per lavorare bene.

E’ un presidente che dura nel tempo, per me questo fatto rappresenta una garanzia».

Se questa garanzia potrà tramutarsi in un sogno, in quel professionismo così vicino, ma così lontano, non ci è dato sapere.

«Penso solo alla gara con il Trestina» ripete Chiappara «a tutto il resto ci pensano il Presidente ed i dirigenti.

Qualsiasi opportunità verrà valutata a tempo opportuno, anche se le occasioni ognuno se le costruisce con le proprie forze…».