A cura di Simone Capone
L’inizio di campionato non è stato dei migliori per il Certosa di mister Brunetti, che in 5 partite ha portato a casa 7 punti: troppi i gol incassati a
discapito di quelli realizzati, con Sammarco come top scorer con 3 reti all’attivo.
In vista del derby di Via di Centocelle di sabato prossimo,i nostri microfoni hanno raggiunto il tecnico neroverde, che ci ha raccontato qualcosa in più
riguardo la sua squadra.
Mister, complice il calendario difficile, i risultati non decollano…
“La squadra è nuova, sono pochi i ragazzi dello scorso anno, ci vorrà un po’ di tempo per assemblarla anche se la strada è quella giusta, lavoro benissimo
con i ragazzi e con tutto lo staff tencico.
Per quanto riguarda i risultati mi ritenngo soddisfatto visti gli avversari che abbiamo incontrato: al di là delle sconfitte sono sempre rimasto contento
della prestazione, non meritiamo quella posizione.
Siamo una squadra temibile e tosta, non lasciatevi ingannare dai punti..”.
Sabato andrà in scena il “Classico” di Centocelle, Atletico 2000 – Certosa. Come sta la squadra?
“La squadra è in forma, lavora come al solito.
Se scenderemo in campo con la testa giusta possiamo fare un buon risultato, per me ogni partita è un derby.
Conosco la squadra di mister Cortini, è tecnica ed organizzata e gioca bene a calcio: spero che la nostra voglia di rivincita al K.O. contro la Romulea
si faccia valere.
Come ha già detto, il calendario non è stato dalla vostra. Chi delle sue avversarie l’ha messa più in difficoltà?
“Sicuramente la Polisportiva Carso per fisicità e compattezza. E’ una squadra che ha cambiato poco, me la ricordo al Beppe Viola, sarà difficile per tutti
fare punti in casa loro”.
Parliamo ora della società. Come vive mister Brunetti il mondo Certosa?
“Al Certosa ho giocato la prima categoria con Belli e Ranalli, li conosco da tempo, sono dei grandi professionisti insieme a Bordacconi.
Non abbiamo nulla da invidiare alle società cosìddette d’Elite, la nostra agonistica è eccellente e crescerà nel corso degli anni”.
C’è la tendenza nel Certosa di vedere giocatori sotto età quasi in tutte le categorie. E’ una cosa sulla quale puntate fortemente?
“Devo ringraziare la competenza di tutti i ragazzi e di tutto lo staff che si mettono a disposizione.
I ragazzi non parlano di “salto” di categoria, si calano con umiltà nelle vesti dei più grandi e danno il massimo per mettersi in luce, per loro è una
possibilità importante.
Lo staff tecnico si riunisce periodicamente per discutere riguardo questo tema, si parla di tecnica di tattica e si fanno delle scelte.
Gran merito di ciò va a tutti noi allenatori ed, ovviamente, ai ragazzi”.