Aranova, Molon vuole l’impresa: “Credo nei play-off, il quarto posto stavolta potrebbe bastare”

Aranova, Molon vuole l’impresa: “Credo nei play-off, il quarto posto stavolta potrebbe bastare”

A cura di Roberto Matrisciano

Promozione Girone A

È stato uno dei grandi protagonisti della splendida cavalcata dello scorso campionato, quando con l’Aranova andò ad un passo dai playoff. È il veterano del gruppo e da ben cinque stagioni difende i pali dei rossoblu, contribuendo e non poco ai numerosi successi della propria squadra, grazie soprattutto all’infinita di rigori parati, vera specialità della casa. Lui è Luciano Molon, eletto dagli utenti di Sport in Oro “Top Player” del quindicesimo turno.

 

Ciao Luciano, innanzitutto buone feste.

Deduco che siano stati dei giorni felici per voi, visto il modo con cui avete chiuso l’anno.

Dopo la splendida annata passata, ti aspettavi l’Aranova di nuovo tra le prime del girone?

“Lo speravo con tutto me stesso, perché in Estate era stata allestita una rosa importante.

Ad esempio erano arrivati giocatori importanti come Minotti e Simonetta, che hanno aumentato il nostro bagaglio tecnico, anche se poi gli stessi sono andati via già in questo mercato.

Dopo un avvio un po a rilento, siamo riusciti a trovare la giusta quadratura e a cambiare marcia, cosa che ci ha permesso quasi sempre di rimanere tra le prime cinque-sei posizioni, anche dopo un mese di Novembre non proprio esaltante, riscattato poi dalle ultime gare”.

Che giudizio dai al vostro anno solare?

“È stato un anno ai limiti della perfezione, nel quale ci siamo tolti davvero delle grandissime soddisfazioni.

L’unico dispiacere è rappresentato dal non essere riusciti, davvero per poco, a raggiungere i playoff.

Dopo una splendida rincorsa al Ronciglione ci è mancato solo l’ultimo, decisivo passo.

Sarebbe stato il giusto coronamento di una stagione fantastica”.

In questi anni l’Aranova è stata protagonista di progetti vincenti.

Tu sei qui da cinque anni e li hai vissuti tutti in prima persona.

Ti chiedo allora, qual’è il segreto di questi successi e della competitività che state mostrando?

“Senza ombra di dubbio è tutto riconducibile al lavoro che la società ha svolto e tutt’ora sta svolgendo.

Alle spalle abbiamo un Presidente e una dirigenza di alto livello.

Il Presidente poi è una persona che farebbe di tutto per la sua squadra e per il territorio, basta dare un’occhiata alla nostra struttura e al lavoro fatto negli ultimi anni nel settore giovanile.

Noi giocatori beneficiamo di tutto questo e poi in campo riusciamo a dare il meglio di noi”.

Passiamo alla sfera personale.

Sei soddisfatto di quello che hai ottenuto in questo 2016?

“Si direi proprio di si, ma il merito, la soddisfazione vanno condivisi con tutti i compagni, anche se di mestiere faccio il portiere.

Anzi, vorrei cogliere l’occasione per ringraziare il nostro preparatore dei portieri Andrea Tiozzo, perché a lui vanno attribuiti i grandi meriti della mia ottima stagione e dei miei miglioramenti.

Ci tenevo molto a ringraziarlo, perché il suo è un ruolo, un compito, che viene troppo poco preso in considerazione”.

Dunque la tua dote di para rigori la devi anche a lui?

Ne hai neutralizzati davvero tanti portando in dote punti molto pesanti all’Aranova.

Già che siamo, spiegaci come fai a pararne così tanti…

“Sicuramente lui ha contribuito a migliorare questa mia caratteristica.

Nel campionato passato ne ho parati addirittura dieci, con la fiducia che aumentava clamorosamente sempre di più, rigore dopo rigore.

Mi sentivo sempre più padrone della situazione, e forse gli avversari sapendo del mio record, mi temevano e andavano in confusione.

Nella maggior parte dei casi penso si tratti di puro istinto, ma io comunque cerco sempre di rimanere in piedi fino alla fine, cercando di non dare ulteriori vantaggi all’avversario.

Diciamo che noi portieri davanti ad un calcio di rigore non abbiamo nulla da perdere e forse alle volte è proprio questo a fare la differenza psicologicamente”.

Da cinque stagioni indossi questa maglia, con cui sei arrivato in Promozione dalla Seconda Categoria e in precedenza a Maccarese avevi giocato in Eccellenza.

In questo lasso di tempo hai ricevuto altre offerte?

“Si, ma questa ormai è casa mia e qui voglio rimanere.

Si sta costruendo qualcosa di importante e voglio ancora contribuire alla causa”.

Quel qualcosa di importante si potrà tradurre in Eccellenza secondo te?

“Io ci credo, sia a livello tecnico, di squadra, sia a livello societario, perché questa è una realtà in grado di reggere l’urto con il salto di categoria e il Presidente in questi anni ne ha dato piena dimostrazione.

Le prime tre in classifica sono irraggiungibili per noi, ma conserviamo la speranza del quarto posto, confidando nella vittoria della Coppa Italia da parte del Montespaccato o della Polisportiva Monti Cimini, che libererebbe un posto per i playoff per la quarta classificata.

Lavoriamo per questo e io credo che possiamo arrivarci”