Audace, Fumini punta Cassino: “Partita da brividi. Noi ci proviamo, il calcio è strano…”

Audace, Fumini punta Cassino: “Partita da brividi. Noi ci proviamo, il calcio è strano…”

Gianmarco Fumini non conta i giorni, ormai ha letteralmente installato un conto alla rovescia che ne scandisce parole ed azioni da domenica scorsa.

Superato in agilità l’ostacolo-Formia, l’Audace si è trovata catapultata al secondo posto e messa nelle condizioni di indossare i panni di antagonista di quel Cassino che dovrà affrontare tra una manciata di giorni.

Dall’Aprilia alla Vis Artena, passando per il Colleferro, tutte le rivali si lambiccano il cervello chiedendosi se per le proprie ambizioni sarebbe più opportuno che dalla sfida del Salveti uscisse un risultato favorevole per intaccare il morale della spensierata truppa di Greco alla capolista o se invece non sarebbe più auspicabile l’ennesimo miracolo dei genazzanesi per rimescolare tutti i discorsi in vetta.

Fumini dubbi non ne ha: sfoglia mentalmente quel calendario che ormai conosce a memoria e già pregusta la sfida con Partipilo e compagni.

Classe ’93, ragazzo con la testa sulle spalle e mediano che nelle ultime due stagioni è stato protagonista di una crescita evidente sia sotto il profilo tecnico che sotto quello caratteriale, lo abbiamo intercettato alla vigilia di quello che potrebbe rappresentare uno snodo importantissimo nell’economia del Girone B di Eccellenza.

 

Nelle ultime tredici apparizioni avete incassato trentun punti.

Se la matematica non è un’opinione, nessuno ha fatto come voi in questa fase del campionato.

“In pochi se lo aspettavano.

Lo scorso anno fummo una sorpresa, poi durante l’estate qualche compagno se n’è andato ed inizialmente c’era un po’ di timore.

I nuovi però si sono integrati alla grande e non possiamo che essere felici”.

Da dove nasce la vostra continuità?

“Credo che in realtà tutto sia cominciato dal successo nell’ultima giornata del girone d’andata sull’UniPomezia.

Da lì abbiamo acquisito maggior consapevolezza nei nostri messi, senza tralasciare il fatto che ci alleniamo senza pressioni e che all’interno della squadra si respira un clima di grande unione”.

audace

A proposito di pressioni, non dirmi che non ne avvertite a meno di quattro giorni da quello che per molti sarà uno dei match più significativi della stagione.

“Sarò sincero, nello spogliatoio io sono uno dei pochi che ne parlano, seppur in maniera scherzosa.

Ai miei compagni ripeto che dobbiamo crederci perchè il calcio è strano e non sai mai cosa possa riservarti.

La gara di domenica potrebbe essere importante per il secondo posto, ma forse anche per qualcosa di più prestigioso…”.

Se ti dico Cassino, cosa mi rispondi?

“Basta nominare quella partita che mi vengono i brividi.

Prima delle partite importanti difficilmente prendo sonno e credo che questa settimana la passerò senza dormire.

Sarà difficilissimo, ma noi crediamo nelle nostre possibilità e ci proveremo fino alla fine.

Cosa posso rispondere?

La nostra speranza è quella di aprire una porta ad un sogno battendoli.

Il calcio, si sa, è strano…”.

Se guardi il calendario, cosa ti viene in mente?

“Ad inizio stagione non lo guardavo nemmeno, poi lentamente la situazione è cambiata e adesso lo conosco a memoria.

Dopo la partita pareggiata con il Colleferro, forse l’unico rimpianto degli ultimi mesi, ai miei compagni ho detto che dovevamo provare a presentarci a Cassino con un massimo di cinque punti di svantaggio.

E’ vero, i punti di svantaggio rispetto a loro sono sette, ma noi dobbiamo giocare la partita al meglio delle nostre capacità”.

Tutti gli addetti ai lavori, vedendovi all’opera, sono concordi nel riconoscere la grande qualità del vostro gioco e l’entusiasmo che vi trasmettete a vicenda.

E’ questo il segreto dell’Audace?

“Tra noi esiste una grande empatia.

In squadra coesistono tranquillamente giocatori mostruosi dal punti di vista tecnico come Daniele (Greco, ndr) ed altri come ad esempio il sottoscritto che sono meno bravi ma riescono ugualmente a mettere a disposizione della squadra le loro qualità.

Tutto questo ha portato ad una condizione di grande equilibrio”.

gianmarco fumini

Tu probabilmente sei quello che incarna meglio lo spirito-Audace, inteso come massima intercambiabilità dei ruoli.

Difensore o mediano, dove ti trovi meglio?

“Se servisse alla causa, sarei pronto a giocare anche in porta.

Scherzi a parte, il ruolo del mediano è quello che ho sempre sentito più vicino alle mie caratteristiche.

Io sono un gregario, un portatore d’acqua che non ama le luci dei riflettori.

Quelle le lascio volentieri e con grande piacere ai miei compagni che finalizzano, ai Demofonti o ai Mastrosanti, per intenderci.

A me basta sacrificarmi per il bene della squadra”.

Che rapporto hai con Marco Guidi?

“Più che un direttore è un capo.

Lo conosco dai tempi della Lodigiani, quando vincemmo il campionato di Prima Categoria, poi mi ha voluto nuovamente con sé a Guidonia ed infine qui a Genazzano.

Con quelli come lui non puoi avere mezze misure: o li ami, o li odi.

guidi audace

Tra di noi esiste un rapporto di massimo rispetto reciproco.

Dopo la partita con il Colleferro, non esitò a dirmi che avevo giocato male.

Poi però con altrettanta schiettezza non lesina complimenti quando li meriti.

E’ dura trovare persone leali come Guidi in questo ambiente”.

Un aggettivo per Daniele Greco?

“Lo definirei un leader calmo.

Non è cosa semplice gestire un gruppo variegato come il nostro e composto da gente dalla cultura calcistica spesso non ancora ben definita, ma lui ci sta riuscendo alla grande.

La sua maggior qualità è quella di tirar fuori il massimo di quello che hai e che puoi mettere a disposizione della squadra.

Negli ultimi due anni sono cresciuto molto sul piano mentale grazie ai suoi insegnamenti.

Daniele Greco
Daniele Greco

Un esempio?

Ho un carattere molto fumantino ed in passato spesso incorrevo in sanzioni.

Nella passata stagione sono stato ammonito nove volte, quest’anno solo tre.

Merito di Daniele”.

Cosa saresti disposto a dare pur di uscire dal Salveti con un successo domenica prossima?

“Non so, qualunque cosa.

Diciamo che potrei anche starmene chiuso in casa e non allenarmi per un mese (ride)…”.

 

 

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