di Andrea Dirix – [email protected]
Sostituire uno come Lorenzo Regis sembrava una missione impossibile, invece il duo Guidi-Lauri non si è lasciato prendere dallo sconforto quando all’alba della scorsa estate l’attaccante romano ha espresso il desiderio di cimentarsi in categorie superiori.
A Genazzano si sono rimboccati le maniche ed hanno dragato i fondali del mercato alla ricerca del profilo giusto che potesse ricoprire il ruolo di terminale offensivo nella squadra di Daniele Greco.
Grazie anche ai suggerimenti del suo ex compagno di squadra Fumini, alla fine ha prevalso la candidatura di Kevin Mastrosanti, ventidue anni all’anagrafe ma già in possesso di una spiccata personalità e di un fisico da corazziere.
Dopo le esperienze in D con le maglie di Maccarese, Isola Liri, Anziolavinio, Aprilia e San Cesareo, il giovanotto si è calato fin da subito con la giusta mentalità in un campionato per lui del tutto nuovo e le undici reti sin qui realizzate testimoniano la bontà della scelta dell’Audace.
E’ lui il Top Player di Eccellenza della scorsa settimana per i lettori di sportinoro.com
Cominciamo dal tuo nome.
Chi lo ha scelto e perchè?
“A sceglierlo è stata mia madre.
Lei non ama particolarmente i nomi italiani ed in quel periodo apprezzava particolarmente l’attore americano Kevin Bacon.
Mio padre è stato d’accordo ed ora eccomi qua…”.
A proposito di scelte, parliamo del tuo ruolo.
Hai sempre giocato lì davanti?
“No, ai tempi dei Giovanissimi e poi degli Allievi con la maglia dell’Atletico 2000 ero un centrocampista centrale.
Quando sono arrivato in età da Juniores è stato mister Boncori a spostarmi al centro dell’attacco.
Quell’anno realizzai ventotto reti e vincemmo il campionato”.

Mica male.
Sai che Boncori è stato uno degli attaccanti più completi del nostro calcio?
“Certo che lo so, ma con noi non si è mai vantato di ciò che ha fatto da giocatore.
Piuttosto ci raccontava episodi fuori dal campo che però in questa sede è meglio non riferire (ride)…”.
Di sicuro però ti avrà insegnato qualcosa dall’alto della sua esperienza in quel ruolo.
“Ovvio che lo ha fatto, ma più che sui movimenti gli insegnamenti più preziosi sono stati sotto il profilo della mentalità”.
Spiegati meglio.
“Daniele mi ha sempre ripetuto che per un attaccante il gol deve diventare un’abitudine.
Non faceva che dirmi: “Kevin, buttati su ogni pallone, anche su quelli più banali”.
Io cerco di mettere in pratica ogni giorno le sue parole.
Anche se ho ventidue anni, so che devo crescere ancora tanto e spero di riuscirci”.

Vista con gli occhi dell’osservatore esterno, l’Audace sembra una realtà del tutto diversa da quelle che abitano questa categoria.
“Dell’Audace mi ha subito colpito il fatto che in squadra siamo tutti giovani al di là di Mucciarelli e Greco.
Io che sono del ’94 sono il terzo più anziano in rosa.
Sotto certi aspetti, possiamo dire che la nostra squadra ha una mentalità da settore giovanile.
Ci sentiamo come in famiglia e questo è bellissimo”.

Con quale dei tuoi compagni di squadra hai il rapporto migliore?
“Senza dubbio con Gianmarco Fumini.
Ci conoscevamo dai tempi dell’Isola Liri, anche se lui quell’anno giocò pochissimo per via di un infortunio.
E’ merito di Gianmarco se sono qui a Genazzano”.
In partenza dovevi sostituire uno come Regis che nella passata stagione ha firmato ventidue reti.
Non un’impresa facile, eppure…
“Eppure sono già a quota undici.
Questa domanda me l’avranno già fatta cento volte, ma io rispondo sempre allo stesso modo: Regis è Regis, io sono io e provo a fare il mio”.

Domenica intanto ritroverai Fabrizio Perrotti.
Il suo Città di Monte San Giovanni Campano non attraversa un momento facile.
“Conosco il mister e proprio per questo dico che sarebbe un grave errore sottovalutarli.
Dovremo interpretare la gara in modo giusto, stando attenti e concentrati”.
Il Girone B vedrà il successo del Cassino o credo che il discorso sia ancora aperto?
“No, per me è del tutto chiuso.
Il Cassino è la squadra più forte e merita il piazzamento che occupa.
Saranno senz’altro loro a vincere il torneo”.
E per il secondo posto qual è la tua personale favorita?
“Che domande, l’Audace! (sorride)”.
Tra due settimane si disputerà la finale di Coppa Italia.
Ti sorprende che a giocarsela siano due squadre in piena lotta per la salvezza nel vostro girone?
“Se guardo la classifica sì, però avendole affrontate entrambe dico che sono squadre rognose e contro cui è dura giocarsela.
Ad Itri abbiamo sofferto più di quanto non sia avvenuto contro il Cassino.
Non meritano la classifica che al momento occupano”.
Anche in questo caso ti chiedo su chi punti per il successo finale.
“L’Itri è una squadra più…ruspante, passatemi il termine.
Forse l’UniPomezia ha dalla sua un maggior tasso di esperienza.
Penso che a vincere sarà la squadra di Punzi”.

Torniamo a te.
Se dovessi descrivere la tua qualità migliore a chi non ti conosce, quale sceglieresti?
“Basandomi sul fatto che sono un giocatore molto fisico, punterei sulla potenza.
Questo però non esclude la velocità.
Spesso è successo che i difensori avversari, vedendosi di fronte uno che pesa ottantacinque chili, abbiano pensato che avrebbero avuto vita facile, invece le statistiche dicono che una quindicina delle reti realizzate in stagione dall’Audace siano arrivate da mie ripartenze”.
Hai vinto la scorsa tornata settimanale del nostro gioco e presto andrai in nomination per l’elezione del Top Player di gennaio.
Fai finta di rivolgerti ai nostri lettori e dai loro un valido motivo per cui dovrebbero votare te.
“Non ho grandi qualità tecniche o tattiche, ma nonostante questo ho sempre lavorato duramente su me stesso.
Nessuno mi ha mai regalato nulla e tutto ciò che ho guadagnato me lo sono costruito attraverso i sacrifici.
Penso che questo vada apprezzato”.




