Campus Eur, Scarfini come Dante: “Dall’inferno al paradiso in un mese, i miei ragazzi meritano la salvezza”

Campus Eur, Scarfini come Dante: “Dall’inferno al paradiso in un mese, i miei ragazzi meritano la salvezza”

Nelle ultime quattro uscite il Campus Eur ha centrato altrettante vittorie.

Un poker pesantissimo in ottica-salvezza anche perché arrivato contro quattro rivali dirette e che giusto domenica scorsa ha fatto accomodare i romani a quota 40 punti in classifica a braccetto con l’Astrea e con un margine di tre punti rispetto ai confini della zona-play out occupati attualmente dalla coppa Nettuno-Academy Ladispoli.

Nelle ultime settimane i romani hanno raccolto più punti di tutti nel Girone A di Eccellenza ed ora i contorni di quella salvezza diretta che fino al mese scorso apparivano poco più che sfumati sono ben nitidi e palpabili.

Serve solo un ultimo sforzo.

Dopo la pausa bisognerà pensare alla trasferta di Primavalle contro un’Aureliantica Aurelio ormai tagliata fuori dai giochi d’alta classifica, per poi chiudere in casa contro una Pfc con cui la partita potrebbe realisticamente trasformarsi in una festa di fine stagione per entrambe.

Daniele Scarfini, tornato ad accomodarsi dopo qualche stagione sulla panchina del Tobia all’indomani della separazione tra il club di Patron Daniele Aprile e mister Sasà Cangiano, sa che lo sprint delle ultime settimane potrebbe rivelarsi decisivo, ma saggiamente non abbassa la guardia in vista degli ultimi appuntamenti dell’anno.

 

Quattro vittorie contro altrettante rivali.

Il tuo Campus Eur ha ingranato una marcia diversa.

Come ci siete riusciti?

“Nei mesi scorsi abbiamo attraversato un momento difficile, falcidiati come siamo stati da infortuni e da tanta sfortuna.

Nonostante questo, i ragazzi hanno sempre offerto prestazioni importanti e non hanno mai smesso di crederci, anche quando i risultati non arrivavano.

Nella fase di maggior difficoltà ci siamo riuniti tutti insieme e questo ci ha permesso di compattarci ancor di più.

Se prima davamo il 100%, da quel momento in poi siamo riusciti ad alzare la soglia fino al 110% sotto tutti gli aspetti.

Quattro vittorie consecutive sono tanta roba, i ragazzi ed il mio staff meritano solo complimenti per il lavoro straordinario che hanno fatto”.

Una serie strepitosa che ha preso il via sul campo dell’Astrea.

“Lì è scattata la molla.

Ho il ricordo di una partita bellissima, in cui noi siamo andati due volte sotto ma non ci siamo mai buttati giù.

I ragazzi sono stati incredibili ed in entrambi i casi siamo riusciti a riprenderli fino a trovare nel finale un gol bellissimo con Rondoni.

Quel giorno si è accesa la scintilla che noi tutti aspettavamo”.

Questa sosta è importante per recuperare energie, ma forse per voi arriva nel momento sbagliato.

Qual è la tua chiave di lettura?

“Sono sincero, cavalcare l’onda per noi sarebbe stato importante e fermarci adesso un po’ ci dispiace.

Vorrà dire che ne approfitteremo per recuperare quei calciatori che per un motivo o per l’altro ci sono mancati nelle ultime gare, come Fagioli, Di Mario o lo stesso Amadio.

Recuperare giocatori così importanti nelle ultime due settimane ci permetterà di avere una marcia in più per il finale di stagione”.

Altri due turni e la stagione 2022/23 sarà storia.

Come hai trovato questo Girone A di Eccellenza nell’anno del ritorno alla vecchia formula?

“È stato sicuramente un torneo difficile e livellato, in cui tutti hanno dimostrato di poter battere chiunque.

Lo dimostra il fatto che chiunque dovesse aggiudicarselo non sfonderà quota 70 punti.

In queste settimane abbiamo affrontato squadre organizzate e ben messe in campo come il Falaschelavinio e come lo stesso Nettuno che ha giocatori forti, come anche il Ladispoli, il Città di Cerveteri e il Fiano Romano.

Questo significa che il ritorno ai due gironi ha creato in questa categoria un concentrato di giocatori forti e suddivisi nelle varie squadre.

Tutti fattori che attribuiscono alla salvezza una valenza molto importante”.

Che tipo di lavoro imposterai in questi giorni di break con la squadra?

“La matematica ancora non ci dà ragione.

Poi, si sa, nel calcio un giorno sei un campione e quello dopo non vali nulla.

Dobbiamo mantenere alta la tensione e raggiungere il nostro obiettivo.

Questi ragazzi, voglio sottolinearlo di nuovo, dopo il percorso che hanno fatto meritano di collocare la ciliegina sulla torta e chiudere nel modo migliore una stagione intensa e tra le più emozionanti che io abbia mai vissuto.

D’altronde, è forse questa la grande bellezza di questo sport che nel giro di poco tempo ti permette di passare dall’inferno al paradiso come è accaduto a noi”.

Per i primi due posti sono rimaste in corsa quattro squadre.

Chi se li aggiudicherà, secondo te?

“E’ difficile dirlo, dipende dal calendario e da come queste squadre approcceranno a livello emotivo le ultime due giornate.

L’Anzio ha un piccolo vantaggio e credo che riuscirà a chiudere al primo posto.

Per il secondo dico che è sotto gli occhi di tutti il grande lavoro svolto dalla Boreale, ma dico anche che il Civitavecchia è una grande piazza e darà battaglia fino alla fine”.

Nella prossima stagione Daniele Scarfini lo ritroveremo ancora sulla panchina del Campus Eur o la domanda è prematura?

“Ad oggi non abbiamo ancora parlato di questo argomento.

Stiamo vivendo un momento bellissimo e vogliamo godercelo.

La stima della società l’ho avvertita in ogni istante, anche nei momenti più delicati, e tutto questo per me ha un valore inestimabile.

Sarei davvero contento di rimanere al Campus Eur anche l’anno prossimo, ma sono ragionamenti che faremo in seguito.

Ora dobbiamo rimanere concentrati sul nostro obiettivo”.