Domani, nel salotto di “Sport in Oro”, conosceremo meglio Luciano Capponi, regista e cantautore con la passione per il calcio ed il “FairPlay” e patron della Nuova Monterosi. Abbiamo quindi voluto fargli qualche domanda che potesse intanto anticipare qualcosa di una persona del suo spessore umano e morale:
Buongiorno Capponi. Quando nasce la sua “storia” con la Nuova Monterosi?
La mia storia d’amore nasce nel 2005, quando dopo “insistenze” dalla giunta realizzai un campo in erba che sostituì la pozzolana che avevamo a Monterosi. Questo campo d’erba, splendido, iniziò magicamente a produrre vittorie e con esse un notevole allargamento delle ambizioni…quindi in parte mi sento responsabile della crescita della società! (Ride ndr) Arrivato in eccellenza però, dalla prima categoria, iniziai a ritrovare tutto ciò che non mi piace del calcio, e rassegnai le dimissioni, finchè non sono stato contattato nuovamente lo scorso anno. Dato che sono completamente fuori di testa, e dimentico spesso il passato, eccoci qui con una grande scuola calcio, che è il mio orgoglio, ed un gran bel progetto. Non a caso sono gemellato con il Carpi che ha sposato appieno il mio “No fair-no play” e con lo Standard Liegi, che ha visto nel mio, il giusto modo per cambiare il calcio.
Cosa porta un uomo di spettacolo come lei ad avvicinarsi al calcio?
Bè, vedi, il calcio è un grande veicolo pubblicitario e sociale. Non so se ricordi, a proposito di pubblicità, quella molto nota che dice “Io ho distrutto tutto, io sono il calcio”. Se oggi chiedi ad un ragazzo, o ad uomo, s’intende, non so, il titolo di una poesia piuttosto che di un dipinto, non so quanti di loro risponderebbero, ma se chiedi loro di calcio, bè… E da allora il calcio è diventato il mio mezzo per portare avanti il mio progetto. Sto costruendo il mio “fantasy” grazie al calcio!
So che come regista si è occupato sia di cinema e TV, a proposito di “fantasy”, che di teatro: quale dei due la appassiona di più?
Quando i ragazzi a cui insegno iniziano un corso chiedo sempre loro una cosa fondamentale: se siete qui per il successo potete andare, se invece siete qui per mettere a disposizione anima e corpo su un palcoscenico, allora andremo d’accordo. Per me il teatro è un curcuito magico che sta però purtroppo scomparendo, il cinema ti da invece modo di comunicare idee attraverso mezzi eccezionali, e questo è magico. Ho fatto teatro per 40 anni, la mia tesi di laurea però dice che sono un autore post-contemporaneo, a conti fatti quindi è come se io non esistessi! (Ride ndr) Mi appassionano entrambi allo stesso modo e devo dire che il cinema mi ha dato molti successi, l’ultimo dei quali il premio come miglior film fantasy d’Europa, nel 2010, con “The Butterfly Zone”.
Nasce poi No fair-no play…
Si, una grande idea, che non voglio rivelarvi interamente qui perché preferisco farlo domani in studio, aprendo magari un bel dibattito con le famiglie a casa! Il mio allenatore è Nevio Scala e con noi giocano tanti sportivi e campioni italiani, accompagnati dalla solita manciata di vip. Il mio sogno non era quello di portare il sorriso ai bimbi del terzo Mondo, che, incredibilmente, hanno sempre uno splendido sorriso, ma a quelli del nostro, che inspiegabilmente ridono sempre meno. Il mio obiettivo è quindi quello di riuscire in una piccola rivoluzione etica e culturale, ma soprattutto sociale, che passi per il calcio, insegnando lealtà e sano agonismo, cercando di evitare che i genitori incitino i loro figli a “spaccare le gambe” dell’avversario. A Monterosi ci stiamo riuscendo, ho 400 splendide famiglie che non solo hanno capito qual’era lo spirito ma hanno abbracciato i nostri stessi valori, quindi, almeno qui, la missione è compiuta!
Credo, Capponi, che uomini impegnati ed appassionati come lei facciano bene al calcio ed al mondo moderno. La attendiamo domani con molta curiosità e le auguriamo in bocca al lupo per il proseguo!
Crep, grazie! A domani!