Città di Ciampino, Granieri esalta Carnevali: “E’ grande dentro e fuori dal campo…”

Città di Ciampino, Granieri esalta Carnevali: “E’ grande dentro e fuori dal campo…”

Il Città di Ciampino si gode nella massima serenità un momento felice.

Tornato in Eccellenza dopo l’amara retrocessione dalla D della primavera scorsa, il club aeroportuale è ripartito da alcuni punti fermi: la compagine societaria è rimasta pressochè invariata, così come il gruppo storico dei calciatori che in passato avevano scritto pagine esaltanti nel romanzo della società di via Superga.

Di nuovo c’è l’allenatore, quel Mirko Granieri che, a dispetto dell’ancor verde età, ha già assommato quasi cento presenze in panchina nel massimo campionato regionale e che si è calato alla perfezione nella nuova realtà.

Tuttavia, la vita è fatta anche di snodi particolari e di bizzarri rendez-vous e Granieri domenica prossima si troverà nelle condizioni di varcare di nuovo il cancello d’ingresso dell’Ottavio Pierangeli, affrontando per la prima volta quel Real Monterotondo Scalo al quale si era legato con grande partecipazione poco più di dodici mesi fa e dal quale si accomiatò dopo una decina di partite perchè le cose proprio non ingranavano come avrebbe sperato.

Una coincidenza troppo golosa per non strappare qualche riflessione al tecnico del City che, spaziando tra gli obiettivi più o meno raggiungibili in stagione, non omette di spendere più di una parola al miele sui suoi ragazzi, in primis nel confronti di quell’immarcescibile esempio di professionalità che risponde al nome di Tiziano Carnevali.

 

Mirko, avete avuto una partenza lanciata in campionato.

Te l’aspettavi?

“No, nella maniera più assoluta.

Noi siamo partiti per disputare una stagione di transizione.

Non credevo che saremmo stati al comando della classifica dopo sette giornate, anche se sapevo già in partenza di avere a disposizione cinque o sei giocatori d’esperienza ed indubbiamente forti.

Loro sono il nostro motor trainante e con il loro esempio stanno contagiando anche i più giovani.

Non so però quanto potrà durar il nostro primato.

In questo girone ci sono almeno sei squadre che hanno investito risorse maggiori di noi e penso che fisiologicamente noi, che abbiamo una rosa piuttosto corta, non potremo restare lassù fino alla fine…”.

Intanto, però, ci siete.

Magari un pensierino sul riprendersi quella Serie D conquistata di prepotenza nel 2016 e scivolata via troppo rapidamente il club ce lo fa.

“La società non ci mette alcun tipo di pressione e finora questa è stata una delle componenti del nostro buon rendimento.

La squadra non è stata costruita per vincere il campionato, lo ribadisco, però noi la domenica scendiamo sempre in campo per provare a prenderci i tre punti.

Magari, se ad un certo punto della stagione dovessimo essere ancora lassù, proveremo a fare ragionamenti diversi.

Ad oggi tuttavia ci sono squadre più attrezzate di noi”.

Sì, però nel Città di Ciampino milita ancora gente che due anni fa con questa maglia addosso tritò il Girone B.

Perchè non dovrebbe ripetersi la storia?

“Per una ragione molto semplice: è vero che abbiamo ancora in rosa gente che si chiama Carnevali, Citro, Martinelli e Pedrocchi, però se mi volto e cerco Tornatore, Macciocca e Panella, quelli non li trovo.

Adesso al loro posto ci sono ragazzi classe ’97 o ’98, bravi e di prospettiva.

Ma pur sempre ragazzi.

Non sono ancora sui livelli dei loro predecessori, anche se magari un giorno ci arriveranno”.

tiziano carnevali

Il Capitano è sempre lì.

Ma Carnevali è una specie di highlander o cos’altro?

“Io credo che la sua grandezza in campo vada di pari passo con quella che dimostra quotidianamente al di fuori del rettangolo di gioco.

Tiziano non lo conoscevo personalmente prima di firmare per il Città di Ciampino.

Quando ho avuto la possibilità di viverlo nel quotidiano, ho compreso che di fronte avevo una persona dall’intelligenza rara.

Lui è una mente pensante, rende facili le cose che facili non sono e, cosa più importante di tutte, si fa sentir quando serve, non quando la cosa può fargli comodo.

Un esempio?

Io tendo ad arrivare con largo anticipo al Superga per gli allenamenti, eppure lui e gli altri “anziani” del gruppo sono già lì.

Per loro il calcio è soprattutto una passione, al di là della categoria in cui ti trovi a giocare.

Sono i primi ad arrivare e gli ultimi ad andarsene.

Gente del genere è un esempio in assoluto”.

granieri monterotondo scalo

Domenica torni da ex a Monterotondo Scalo.

Le tre “R” (rancori, rimpianti e rivalsa) faranno parte del kit?

“No, sarà una partita come tutte le altre.

E’ chiaro che sia rimasto un grande dispiacere il fatto che le cose non siano funzionate come avrei voluto, ma non ne faccio un dramma.

Quando si arriva ad una separazione, le colpe sono sempre a metà.

Da parte mia, posso ammettere che probabilmente sono andato al Pierangeli in un momento particolare della mia vita e nel quale non ero sereno al 100%.

Ero stato chiamato per contribuire a portare la squadra verso un livello superiore, ma non ci sono riuscito per tutta una serie di motivi.

Qualcuno mi ha aiutato tanto, qualcuno altro di meno, ma pazienza…

Ad un certo punto ho convenuto con la società che sarebbe stato giusto interrompere il rapporto lavorativo.

Forse in un altro periodo sarebbe andata diversamente, chi può dirlo?

Comunque, fa parte della vita e soprattutto sono cose passate…”.

Aspetti positivi ne sono rimasti?

“Certamente.

In primis, il rapporto di amicizia con alcuni membri della dirigenza e di questo vado particolarmente fiero.

Poi sarò contento di rivedere un ragazzo come Mirko Marini, uno dei giovani più interessanti dell’intera categoria.

Ha attraversato momenti difficilissimi nel recente passato, ma adesso dimostrerà quanto vale.

Gli auguro di fare una grande partita domenica e di ripetersi per tutto il campionato, se lo merita”.

Dopo la sfida dell’Ottavio Pierangeli affronterete in rapida sequenza Valle del Tevere, Ladispoli Vis Artena.

E’ corretto pensare che dopo questo trittico terribile potremo farci tutti un’idea più realistica sulle vostre potenzialità?

“Sì, perchè avremo la possibilità di misurare le nostre ambizioni contro tre squadre che possono ambire alla vittoria finale.

Prima però dovremo pensare al Real Monterotondo Scalo, una squadra che ha alcuni tra i giovani più importanti della categoria e che non affronteremo al meglio delle nostre possibilità per via di qualche defezione”.

foto Punzi

In cima alla classifica c’è la tua squadra, al secondo posto insieme all’Eretum Monterotondo c’è quella del tuo amico Punzi.

“Francesco è molto più di un semplice amico per me.

Quando termina la mia partita la domenica, il risultato della sua squadra è il primo del quale m’informo.

Sono davvero felice che quest’anno alleni ad Artena, una piazza dove ho lasciato tanti amici e dove sono certo che farà benissimo.

Gli sfottò in vista della nostra sfida?

Sono cominciati da tempo.

Io gli dico che, se quest’anno non arriva primo, ha fallito.

Lui mi risponde, dicendomi che con gente come Carnevali e Pedrocchi sarebbe strano che non vincessi io…”.

Così però è dura, manca ancora un mese…

“Non dirlo a me (ride)…”.

 

 

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