Fatica davvero a spegnersi l’eco della strepitosa vittoria del Città di Ciampino nell’esordio in Serie D sul campo del Nardò.
La squadra di Santoni è stata artefice di una prestazione sontuosa ed avrebbe potuto chiudere con un punteggio ancor più largo del 2-0 raccolto nella tana dei pugliesi di Maragliulo.
La gioia di un esordio da incorniciare va di pari passo con il misurato commento del direttore generale (con mansione di direttore sportivo per la prima squadra, ndr) del club aeroportuale, Giordano Moroncelli, intervenuto ai nostri microfoni.
In molti nell’ambiente, facendosi profeti di sventura, vi davano per sconfitti in partenza già prima del match con il Nardò.
E invece…
“Noi non siamo certo partiti da Roma per recitare il ruolo della vittima sacrificale e probabilmente questo nostro atteggiamento li ha sorpresi.
La chiave del nostro successo è stata la sfrontatezza e la voglia con cui abbiamo approcciato la partita.
Non dimentichiamo che il Nardò sembrava in predicato di essere ripescato in Lega Pro ed ha un tecnico (Primo Maragliulo, ndr) che pochi mesi fa guidava la Virtus Lanciano in Serie B.
Forse loro pensavano che l’aver fallito un calcio di rigore con Bosi nei primi minuti potesse rappresentare per noi una mazzata, invece ci ha caricati ancor di più”.
Se ti volti indietro e ripensi a dove eravate dodici mesi fa, cosa ti viene in mente?
“Ripenso alla grande occasione che mi è stata data dal Città di Ciampino.
La chiamata di questa società ha rappresentato per me una grande occasione dal punto di vista professionale.
Chiaramente solo nove mesi fa sarebbe stato impensabile immaginare che oggi avremmo giocato in questa categoria.
La Serie D ti mette un po’ di agitazione addosso, ma questo sintomo di paura che, a volte, provo non è altro che stimolo a far bene”.
Quali sono le maggiori differenze che stai notando con l’Eccellenza nostrana?
“Francamente è davvero un mondo nuovo.
Domenica scorsa, non appena si è aperta la porta carraia del Giovanni Paolo II abbiamo respirato aria di calcio vero.
Tutto, a partire dal servizio d’ordine, era strutturato in una maniera che qui da noi non ravvisi neppure nelle cosiddetto grandi piazze.
E non dimentico la sensazione di giocare una partita di fronte ad oltre tremila spettatori”.
A proposito di emozioni, domenica prossima l’attesissimo esordio al Superga…
“La prima in casa rappresenta sempre un momento emozionante.
In questo momento la squadra ha tantissima voglia di far bene e personalmente mi auguro che la città risponda presente ad un appuntamento storico.
Mai a Ciampino si era giocata la Serie D, quindi spero che la gente, spinta anche dalla curiosità verso una categoria del tutto nuova, risponda presente in gran numero.
Lo merita questa squadra, ma soprattutto lo meritano i nostri presidenti che nel corso del tempo hanno compiuto sforzi notevoli per tagliare certi traguardi”.
Dovrete fare gli onori di casa ai potentini della Vultur Rionero.
Quali informazioni avete sui vostri avversari?
“Di sicuro non sarà una gara semplice e quindi il nostro compito principale in questa settimana sarà quello di non caricare eccessivamente i ragazzi.
Qualunque sia il risultato di domenica prossima, noi lo vivremo alla stessa maniera”.
Tra i tanti elementi che meritano una menzione spiccano tecnico e capitano.
Con Santoni in panchina e Carnevali in campo la squadra ha due certezze in più.
“Simone è un ragazzo competente, preparato e meticoloso.
Il calcio lo conosciamo: quello che di buono si è fatto in passato la gente lo dimentica facilmente.
Simone deve avere la freddezza di rimanere con i piedi per terra, cosa che al momento sta facendo alla grande.
Le qualità per aspirare ad un percorso bellissimo da allenatore le ha tutte.
Per quanto riguarda Tiziano, lui è anni luce avanti agli altri.
I suoi trentotto anni non contano nulla: ha ancora una lucidità invidiabile e per me può giocare finchè vuole, perchè ha ancora intatta la capacità di fare la differenza.
Parliamo di un ragazzo che, nonostante l’esperienza accumulata in tanti anni di calcio, ha ancora l’umiltà di mettersi al servizio dei propri compagni.
Una qualità che tra i dilettanti possiede, ad esempio, Iannotti.
Sono entrambi risorse importanti per il nostro calcio”.
Parlando di obiettivi, qual è quello di Giordano Moroncelli?
“Qualcuno nelle settimane scorse ha travisato una mia battuta, basata sui criteri di territorialità, dopo la collocazione del Città di Ciampino nel Girone H.
Io ribadisco e preciso che i nostri obiettivi sarebbero stati i medesimi anche nel Girone G: provare a cogliere una salvezza che già di per sé sarebbe un tragurdo importantissimo.
Il Città di Ciampino è una realtà ancora giovane e che deve fare ancora tanto per crescere ed io per primo intendo proseguire questo percorso formativo.
L’obiettivo è dunque dare un contributo all’ottenimento della salvezza, puntando a migliorarmi come dirigente di una società di cui ormai mi sento parte integrante sotto tutti i punti di vista.
Non dimentico il mio passato e colgo l’occasione per salutare ed inviare un grande in bocca al lupo a tutti i miei amici dell’Atletico Vescovio, in testa il presidente.
Il mio augurio è che anche quest’anno riescano a dimostrare che non sempre e non necessariamente il potere dei soldi procede di pari passo con i i risultati sportivi.
Contestualmente rivolgo un grande in bocca al lupo a tutti quei ragazzi che erano con noi nella passata stagione e che quest’anno vivranno nuove avventure calcistiche”.