Col sorriso stampato in faccia: Maurizio Alfonsi, genio indiscusso col pallone tra i piedi, ha varcato in questa maniera la soglia d’accesso allo stadio Giovanni Maria Fattori di Civitavecchia.
Talento sublime del calcio dilettantistico laziale e non, la nuova perla nerazzurra, ha mostrato sin da subito spiccata personalità: fascia da capitano e numero dieci sulle spalle per lui, al Pietro Fiorentini di Montecelio, il tutto portato addosso con estrema serenità.
Del resto se mister Gianluigi Staffa, ha ritenuto di dargli, dopo un solo allenamento tali responsabilità, significa che il classe 1980 può sopportarle tranquillamente.
“Io adoro – narra Maurizio Alfonsi – caricarmi di pressioni, poiché oltre a lusingarmi trasmettono in me benessere interiore, le ritengo oltretutto stimolanti ai fini di un miglioramento della prestazioni sportive”.
Civitavecchia può rappresentare per l’ex Sporting Città di Fiumicino, un punto d’arrivo, dopo una carriera lunga e affascinante, dispensata in piazze importanti.
“Qui da voi – racconta l’attaccante romano – è uno di quei pochi posti dove ti senti un vero giocatore al primo impatto: il Civitavecchia è un club che ha alle spalle una storia anche recente di tutto rispetto, Civitavecchia poi è una città che vive in
maniera esclusiva per il calcio, sono onorato di rappresentare da leader la Vecchia, per questa maglia darò tutto me stesso”.
E non sarà di certo poco, poiché Alfonsi è un asso, lo capisci da come si approccia ai compagni più giovani, da come vive con filosofia il calcio, ma soprattuto da come calcia la palla: davvero impressionante e intimamente coinvolgente.
“Mi auguro – conclude Alfonsi– di contribuire pesantemente ad una auspicata vittoria col Grifone Monteverde: è una gara che non possiamo sbagliare, ho parecchia fiducia nella mia squadra, vogliamo far divertire i nostri tifosi, regalargli gioie ed a breve magari una classifica più nobile”.
(Ufficio Stampa Civitavecchia 1920)
