(Nella foto il tecnico del Civitavecchia, Alessandro Amici)
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Civitavecchia la lettera aperta di Ivano Iacomelli.
“La prima e per certi versi inaspettata sconfitta interna stagionale, ha lasciato senza dubbio l’amaro in bocca nell’entourage dirigenziale nero azzurro.
Il tecnico Alessandro Amici che, con lodevoli propositi, è giunto a Civitavecchia col fine di vivere una stagione prolifica dal punto di vista dei risultati sportivi, è il primo ad essere dispiaciuto per l’epilogo di una gara che, ha visto la Vecchia soccombere dinanzi ad un agguerrito Fonte Nuova: team reduce da un cambio alla guida tecnica, figlio di una serie di debacle di fatto non tollerate.
Amici negli ultimi due anni ha vinto la Coppa Italia di Eccellenza fase regionale con l’Empolitana Giovenzano, prima di giungere nei primissimi posti col Montecelio (stagione scorsa) dopo una cavalcata, sovente contraddistinta da prestazioni sportive superlative.
Le ultime due stagioni, Amici le ha vissute insieme al suo fido Gianluca Cesaro (allenatore in seconda), con loro due, a battersi valorosamente sui vari campi del Lazio, diversi calciatori che compongono la rosa dell’attuale prima squadra nero azzurra: uno su tutti il capitano Andrea Cesaro.
E fuori discussione che, l’avvento di Amici sulla panchina di via Attilio Bandiera, insieme ad uno staff tecnico di primo piano, corrisponda ad un processo di crescita del club tanto auspicato ed invocato dalla piazza.
Da Castagnari ad Insogna, sino ad arrivare a Amici, la filosofia non è mai cambiata di una virgola: si cerca di tutelare al massimo il livello qualitativo del primo club per ordine di importanza a Civitavecchia.
La piazza di Civitavecchia può star tranquilla: il profilo della guida tecnica prescelta è di indiscusso valore.
I giocatori saranno doverosamente responsabilizzati circa il valore della maglia che indossano alla ripresa degli allenamenti: si tratta di ragazzi seri e professionali, prima che di atleti in possesso di curriculum, non di rado illustre.
Nel frattempo, l’augurio è che una sola sconfitta non mini, dall’esterno, la serenità di un ambiente in fase di costruzione progressiva: bisogna dar fiducia ha chi l’ha meritata sul campo tramite una storia trascritta ai posteri ormai nel panorama dilettantistico laziale”.
Ivano Iacomelli