A cura di Tia Colantuono.
Colpo da maestro.
Anno nuovo, stessa musica: il Colleferro agguanta ad un minuto dalla fine la vittoria, a farne le spese stavolta è lo sfortunato Morolo di mister Adinolfi.
Reti inviolate fino all’89esimo, poi l’urlo di Neri che infiamma il Caslini.
Freddezza e lucidità, qualità da prima della classe.
Il girone di ritorno inizia sotto i migliori auspici, il 2015 si tingerà di rossonero?
L’obiettivo “serie D” è nel mirino, lo sa bene mister Fraioli che, nonostante l’indiscusso primato, predica concentrazione e spirito di sacrificio.
“Siamo ancora la squadra da battere, non ci è consentito sbagliare, dobbiamo ragionare partita dopo partita per evitare spiacevoli passi falsi”.
Mister, il Morolo si è dimostrato un avversario più ostico del previsto?
“Abbiamo affrontato una squadra viva, energica.
Sappiamo bene che chiunque viene a Colleferro tenta il colpaccio, gioca la partita della vita, battere la capolista non è da tutti.
Abbiamo sprecato oggi diverse occasioni, sicuramente avremmo potuto oltre che dovuto chiuderla prima, tuttavia, credo sia fuori ombra di dubbio il fatto che abbiamo disputato, come spesso accade, un’ottima gara, a senso unico.
Abbiamo rischiato di pareggiare, ma il goal era nell’aria”.
4 i punti che vi separano dalle inseguitrici Nuova Itri e Serpentara.
Quali sono attualmente le vostre principali avversarie per la corsa al titolo?
“La classifica non mente.
Occupiamo con merito il primo posto da inizio Campionato, si tratta di un primato importante che ci obbliga comunque a guardarci sempre alle spalle.
Se devo fare dei nomi, mi sento di includere tra le contendenti al titolo il Serpentara, la Nuova Itri, il Cassino e l’Albalonga.
Si tratta di ottime squadre, ce la giocheremo fino alla fine”.
Mister, è prematuro nel vostro caso parlare di Serie D?
“Non ci nascondiamo, vogliamo la Serie D.
Ci attende, tuttavia, un cammino irto, pieno di insidie, il girone di ritorno è più complicato di quanto non sembri.
Le partite sulla carta più semplici si rivelano spesso insidiose e scontrarsi con squadre che lottano per la salvezza non è mai facile.
Siamo molto determinati, desideriamo regalare una grande gioia alla nostra città, al nostro ambiente, è dura, ma faremo l’impossibile”.
Il successo di oggi porta la firma di Neri al fotofinish.
Merita l’appellativo di “uomo partita”?
“Neri è un giocatore pregiato, importantissimo per la squadra, ha dimostrato oggi di avere la determinazione e la freddezza del fuoriclasse.
Parlare esclusivamente dei suoi pregi, però, sarebbe riduttivo, i meriti sono di tutto il gruppo.
Non dimentichiamoci che abbiamo dovuto fare a meno di Morelli, influenzato, di Moriconi, infortunato da più di un mese e mezzo, e di Macellai.
Della vittoria odierna sottolineo lo spirito del gruppo, anche durante le difficoltà non cerchiamo alibi, si tratta di un segnale importante di maturità”.
Mister, qual è il segreto del successo del Colleferro?
Quali sono i vostri punti di forza?
“Lo spogliatoio.
Esiste un particolare feeling tra me ed i ragazzi che ci permette di lavorare con serenità e di gioire dei risultati conseguiti”.
Poco prima della sosta natalizia avete subito 2 sconfitte consecutive rispettivamente contro Lariano e Gaeta.
Cosa è accaduto in quel frangente?
“Dopo la gara stratosferica col Cassino abbiamo subito un normalissimo calo fisiologico, i giocatori non sono dei robot.
In entrambi le occasioni abbiamo disputato un’ottima prestazione, abbiamo subito goal su rigore dal Lariano e da calcio d’angolo contro il Gaeta.
Abbiamo analizzato a mente lucida quanto accaduto e da grande squadra ne siamo usciti in brevissimo tempo”.
Mister, le chiedo in conclusione un auspicio per l’anno appena incominciato “calcisticamente parlando”.
“Mi auguro di poter raccogliere i frutti di un lavoro di equipe iniziato questa estate, su cui abbiamo investito moltissimo in termini di sacrifici”.