COMPAGNIA PORTUALE, PARLA: “ORMAI MANCA POCO, VOGLIAMO TAGLIARE IL TRAGUARDO PER PRIMI”

Manuel Parla classe ’81 è un giocatore che nello scacchiere di mister Castagnari occupa la parte centrale della retroguardia portuale, le cui doti lo indicano come punto fermo della squadra.

Dotato di un’intelligenza tattica e caratteriale fuori dai canoni di questa categoria, sta spingendo con prestazioni e gol seppur sia un centrale (2 già quest’anno) gli uomini di patron Sergio Presutti verso quel traguardo che si chiama Eccellenza.

Scelta oculata a suo tempo quando si è voluto fortemente anche lui in questa compagine, che con Caforio e Boriello al centro della difesa sta dando quello spessore che pochi dal di fuori immaginavano.

Carriera la sua cosi variegata e colma di vittorie che riunirla in un unico articolo sarebbe riduttivo, ma riassumendola da i primi calci alla GE.DI.LA. per poi passare all’AS Roma dove dai Giovanissimi, in cui  diventa campione d’Italia, fino alla primavera compie tutta la trafila giovanile.

Li le strade si dividono e rimane nelle categorie professionistiche, Cremonese, Gubbio, Imolese in C2, fino alla Pistoiese in serie C1 . Dà tanto al calcio che conta per poi scendere nelle squadre dilettantistiche del comprensorio, con la Civitavecchiese vittoria in Promozione, poi indossa le maglie di Ladispoli e Santa Marinella  in Eccellenza.

Successivamente gioca nel Pitigliano, nel Bracciano e nella Castrense con cui vince i campionati di Prima Categoria, per poi passare alla Caninese e tornare a Civitavecchia in Eccellenza.

Il tutto fino alla stagione passata dove col Tolfa di mister Bentivoglio vince il campionato di Promozione risultando tra i migliori, e da giugno approda alla  CPC2005.

Quello che traspare di questo giocatore è il carisma che da veterano del calcio  lo fa essere una sorta di Baresi del comprensorio, quel calciatore che gli allenatori sognano, ma che difficilmente hanno tra le proprie fila.
Per conoscerlo un po’ meglio e a dieci giornate dal termine gli abbiamo fatto qualche domanda.

 

Manuel, ventiquattro giornate con solo 5 sconfitte e 19 vittorie, sempre ottenute a suon di gol.

Ora il rettilineo finale con la parte più bella ma allo stesso tempo insidiosa, non credi?
“Ovviamente arrivati a questo punto del campionato sappiamo che le partite che rimangono hanno un peso sempre maggiore, ma sappiamo anche che ne rimangono sempre meno e che quindi faremo il possibile per migliorare l’ottimo ruolino avuto fino ora.

Tutto questo per arrivare al traguardo da vincitori”.

La squadra e soprattutto i più giovani sono consci dell’impresa che state facendo? 
“Non parlo d’impresa perché siamo consci delle nostre forze, ma penso che vincere un campionato è una cosa che rimane nella storia.

Quindi posso soltanto sperare che noi tutti insieme riusciamo a scriverne una parte in questa società”.

Dopo un avvio brillante a suon di gol e gioco spumeggiante, in cui avete seminato le inseguitrici, ora il modo di giocare e interpretare la gara sembra cambiato.

Solo una nostra impressione o c’è del vero?
“Il nostro modo di giocare è sempre lo stesso, soltanto che il girone di ritorno è sempre più difficile rispetto quello di andata.

Anche se non stravinciamo tutte le partite l’importante è comunque arrivare ai tre punti, e noi per il momento ci stiamo riuscendo”.

Nonostante la non più giovane età, sei un punto fermo della difesa, sia sotto il profilo caratteriale che di sostanza.

Quanto aiuta l’esperienza contro ragazzi più giovani che corrono come forsennati?
“L’esperienza sicuramente è quel qualcosa in più che aiuta ad essere protagonisti, ma ti devi sentire anche ragazzino nell’animo per poter dare sempre il massimo e provare a migliorarti in continuazione”.

 

(Ufficio Stampa CPC 2005)