Compagnia Portuale, senti Caforio: “Le prossime tre gare saranno l’ultimo treno, proviamo a prenderlo”

Compagnia Portuale, senti Caforio: “Le prossime tre gare saranno l’ultimo treno, proviamo a prenderlo”

Quella 2016/17 sembra proprio una stagione improntata e indirizzata sugli infortuni e sulla malasorte per i colori portuali.

Nell’allenamento di ieri hanno lasciato anzitempo il terreno di gioco Bevilacqua, problema al ginocchio per lui, Parla che nell’ultima azione della partitella in famiglia con la Juniores è stato vittima di uno scontro con un attaccante, con relativo gonfiore a un piede, Giovani uscito anzitempo per un dolore a una coscia, si teme uno stiramento, e infine  Poggi che neanche ha calzato gli scarpini per un problema fisico.

A loro vanno aggiunti un Blasi ancora in recupero dopo il problema che lo aveva tenuto fuori dalla trasferta di Fiumicino, e Sacripanti che dopo più di un mese, e a corto di condizione, stringerà i denti per esserci ma solo a mezzo servizio.

Una situazione che, sommata al momento non proprio idilliaco della squadra, abbatterebbe un elefante, con gli uomini di Castagnari che invece già da martedì alla ripresa degli allenamenti avevano improntato su quel tutto contro tutti fino alla fine, e che cosi nonostante tutto sarà.
Della stessa idea è il capocannoniere atipico di questa formazione, quel Caforio che col piede vellutato e jolly tra difesa e centrocampo, ha regalato più di qualche punto alla CPC2005.
Tante difficoltà fino ad ora, e da domenica tre match da non ritorno.

Quante credi siano le vostre possibilità e soprattutto nello spogliatoio che sensazioni percepisci? 

“Penso che la speranza sia l’ultima a morire.

Dall’inizio del girone di ritorno a mio avviso abbiamo raccolto veramente molto poco rispetto alle prestazioni proposte, complici errori singoli o di squadra.

Sicuramente queste tre partite saranno fondamentali o meglio l’ultimo treno per inserirci nella volata salvezza.

In poche parole qui si vedranno le possibilità di rimanere in categoria.

Siamo un gruppo determinato a non mollare un centimetro, oltre che una famiglia, quindi ci rialziamo come abbiamo fatto in altre occasioni e cercheremo di prendere quello per cui stiamo lavorando da luglio.
Fino ad ora sei il capocannoniere di questa squadra, complici gli infortuni di Ponzio e le precarie condizioni di Loiseaux, ed è anche grazie ai tuoi gol se si tengono  ancora  accese le speranze. 

“Di certo già il dato che sia io il capocannoniere della squadra è sintomo di qualcosa che non stia funzionando.

Non è un caso quindi che ci si trovi in questa posizione di classifica, con molti gol subiti e pochi fatti.

Ovviamente in queste situazioni le problematiche sono molteplici, quindi ogni membro di questa squadra ha la sua parte di responsabilità”.
Si parla e scrive spesso dello spirito portuale mai domo.

Quanto ti ha segnato nella tua crescita calcistica ed umana, e quanto sarà importante ora tirarne fuori gli effetti?

“Lo spirito portuale è quello che rende la squadra e la società un’unica famiglia.

È questo fondamentalmente che ci spinge a lottare fino all’ultima giornata per mantenere questa categoria, che l’anno scorso abbiamo voluto e conquistato con tutte le nostre forze, meritando la vittoria.

I valori della famiglia, dell’amicizia e del rispetto sono sì importanti in una squadra, ma soprattutto nella vita e qui sono il pane quotidiano.”

 

(Ufficio Stampa Compagnia Portuale)

 

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