Qualche giorno fa Tiziano Costantini (nella foto di Massimo Cioli, ndr) si è ufficialmente accomiatato dal Casal Barriera.
Il trequartista di scuola-Tor di Quinto ha lasciato dopo cinque stagioni il club di Pietralata non senza un velo di commozione, specialmente nei riguardi degli Warriors, lo storico gruppo ultras che da sempre segue con passione le gesta della squadra.
A loro ed ai componenti del club e della squadra ha dedicato una toccante lettera aperta nella quale ha provato a descrivere ciò che ha rappresentato per lui vestire la maglia della società del quartiere in cui vive.
“E’ stato doloroso, ma era un dovere farlo – sottolinea Costantini – Sono arrivato al Casale che avevo appena diciassette anni ed una gran voglia di mettermi in mostra come tutti i ragazzi della mia età.
Ora vado via uomo e dico grazie alla società ed agli Warriors che mi hanno fatto comprendere cosa significhi provare attaccamento ed amore per una maglia”.
Dopo cinque stagioni condite da gol pesanti e da numerosi assist, il centrocampista sentiva l’esigenza di misurarsi con un livello superiore.
“Sono dell’opinione che ognuno debba porsi degli obiettivi e non accontentarsi mai per non correre il rischio di vivere di rimpianti – spiega il calciatore – Non voglio essere uno di quelli che poi si domandano come sarebbero andate le cose, se avessero agito diversamente.
Per quanto riguarda il futuro, non c’è ancora nulla di concreto.
Posso dire che mi hanno già cercato alcune squadre di Eccellenza e Promozione, ma non nascondo che la mia speranza sarebbe quella di giocare in Serie D il prossimo anno.
Vorrei potermi confrontare con chi gioca in quella categoria per proseguire la mia crescita personale e capire se posso dire la mia anche ad un livello superiore”.
Costantini ha sempre fornito prestazioni importanti nel corso della sua militanza al Nicolino Usai, impreziosendo le proprie stagioni con una media di 7/8 reti per campionato.
“Purtroppo non sempre i calciatori vengono analizzati con cura da chi dovrebbe e finiscono per non essere valorizzati quanto meriterebbero – chiosa con una punta di amarezza l’ormai ex Casal Barriera – Io penso di essere una persona molto umile e che cerca sempre di mettersi a disposizione degli altri.
Se troverò un’altra squadra che mi darà fiducia, entrerò nello spogliatoio in punta di piedi e con la voglia di mettermi in gioco e dimostrare quanto valgo”.