Con la stagione 2020/21 ormai in archivio, per i calciatori della nostra regione è tempo di mercato.
In attesa di confrontarsi con l’Ottavia, club con cui ha disputato l’ultimo torneo, Gianluca Toscano si concede ai nostri microfoni per un giro d’orizzonte tra passato e futuro che contempla il campionato appena terminato e quello che ripartirà tra un paio di mesi.
“Abbiamo vissuto un anno e mezzo molto travagliato, con tanti bassi e pochi alti – esordisce il bomber – Sotto il profilo atletico, lo spezzettamento che siamo stati costretti a subire è stato una mazzata per tutti, specie per i ragazzi dei settori giovanili che, di fatto, hanno perso due anni.
Noi “vecchi” siamo riusciti un po’ ad ammortizzare questa situazione, magari dedicandoci al lavoro, ma per i calciatori più giovani è stata davvero dura.
La difficoltà principale per tutti credo sia stata quella di non poter vivere con frequenza la quotidianità dello spogliatoio, perdendo i piccoli gesti che fanno parte della routine, ma che sono essenziali per chi pratica questo sport”.
Otto giorni fa la stagione ha vissuto il suo epilogo con l’approdo in Serie D di Real Monterotondo Scalo ed UniPomezia.
“Credo siano salite le due squadre più meritevoli e che hanno saputo lavorare meglio – afferma Toscano – Il gruppo dello Scalo è molto affiatato e gioca un ottimo calcio, mentre l’UniPomezia aveva probabilmente la rosa più forte a livello di singoli”.
Toscano, che dall’alto delle 362 reti realizzate tra Serie D, Eccellenza e Promozione (categoria vissuta una sola volta a Forano con la Valle del Tevere, ndr), figura nell’Olimpo dei calciatori più prolifici della storia del nostro calcio, nell’ultima stagione ha indossato la maglia dell’Ottavia.
“Quella vissuta in via delle Canossiane è stata senza dubbio una buonissima esperienza – analizza il centravanti – Ho avuto modo di conoscere un ambiente sano, una società seria e che non ci ha mai fatto mancare nulla ed ho avuto un ottimo rapporto con il mister e con i compagni.
Al momento non ho ancora avuto modo di parlare con il club in vista della prossima stagione.
Magari lo faremo più in là”.
Nell’eventualità in cui le strade dovessero separarsi, l’attaccante romano indirizzerebbe le sue preferenze verso un target ben preciso.
“Sono consapevole che mi restano altre due o tre stagioni da calciatore e mi piacerebbe provare a vincere.
Quando arrivi ad un certo punto della tua carriera e, guardandoti indietro, ti rendi conto che forse avresti potuto fare qualcosina in più, dentro di te senti una fame ancora più forte.
Ecco, credo che se un’eventuale nuova società decidesse di puntare su di me, potrei portare in dote questa qualità, oltre ai gol naturalmente.
Quelli non sono mai stati un problema (ride)…”.
Per ragioni squisitamente anagrafiche, Toscano può esser definito una sorta di anello di congiunzione tra due generazioni differenti del calcio laziale.
“Qualcosa è cambiato rispetto ad alcuni anni fa – riflette il Numero 11 – Credo che i ragazzi di oggi abbiano meno passione di quanta ne mettevamo noi un tempo e questo poi si riflette sul livello generale che è calato rispetto a prima.
Non voglio generalizzare, ma complessivamente vedo meno voglia di sacrificarsi da parte dei giovani”.