CPC day, grande festa ieri sera al centro sportivo Tamagnini di Civitavecchia

CPC day, grande festa ieri sera al centro sportivo Tamagnini di Civitavecchia

Un autentico bagno di colori rosso portuale, il calore dei tanti bambini ad attenuare una serata fredda di fine Ottobre, con la promessa di essere, da ora in avanti, un punto di riferimento per i diecimila abitanti del quartiere popolare di campo dell’Oro. E non solo.

Questo è stato nella giornata di ieri il centro sportivo Tamagnini di Piazzale dei Martiri di Via Fani. Questo ha promesso il Presidente della Compagnia Portuale di Civitavecchia Enrico Luciani nel discorso conclusivo della manifestazione CPC day.  Questo nel contesto sociale di una città che sembra al capolinea e dove l’unica soluzione è riportare con lo sport e  il porto, oggi come non mai, il cittadino al centro della città e del suo futuro. Ripartendo da questa comunione d’intenti  con un quartiere storico della città, con il lavoro in sinergia allo sport, veicolo fondamentale d’aggregazione e sviluppo. A testa alta e con la forza del lavoro, perché vedere una città finalmente risollevata dalla povertà che l’attanaglia, si può. Anzi si deve.

Questo si è visto in maniera concreta, una passerella di giovani attleti che ha riempito sguardi e cuori, toccato con mano  e ascoltato dalle bocche di chi, nel contesto della serata, si è succeduto sul palco. La voce, l’anima portante ad indicare e dettare i tempi e che ha guidato col suo calore tutta la kermesse, è stata quella del grande giornalista Massimo Ciccognani. Un figlio di quella Civitavecchia sportiva che mai ha dimenticato le sue origini, in quel suo pellegrinare nel mondo per raccontare le gesta dei tanti campioni che con tenacia e determinazione nel tempo si sono contraddistinti, tutti  come lui  con nel cuore pulsante  la nostra città. Ribadito ieri sera tornando a casa,  raccontando aneddoti  e quant’altro, e mettendo in luce la bontà di quanto, negli anni, ha mostrato alla città la Compagnia Portuale di Civitavecchia. Se ce ne fosse stato bisogno si è rimarcato nel cumulo dei tanti pensieri una comunità, quella portuale, che a testa alta si è ritagliata con lealtà e dignità una fetta importante di stima e appiglio sociale nella nostra città. Lavoro, sociale e quant’altro per la comunità e una degna vita al suo interno, fino alla nascita nel 2005 di una costola attiva nel mondo sportivo cittadino: la CPC2005 calcio.

Una crescita esponenziale nell’ambito calcistico, partendo in quel lontano 2005 dalla sola passione calcistica in quei ritrovi all’Uliveto con un pallone portato da casa, fino ai più di trecento atleti che ieri hanno sfilato su quel palco. In quei duecento bambini della Scuola Calcio Elite “Manuele Blasi” visti sfilare dalla classe 2014 fino ai 2006 (passando per i 2013,2012,2011,2010,2009,2008 e 2007), l’Under15, Under16, Under17, Under19 e Prima squadra c’è il cuore vivo e messo a nudo di qualcosa, forse nato per caso ma allo stesso tempo voluto, che negli anni è diventata una realtà unica nel suo contesto. Evoluto con  la sola voglia di fare e praticare sport, quell’attività fisica aperta a tutti senza nessuna distinzione,  nel contesto di un sociale sempre più invischiato nel baratro del qualunquismo, ma che trova nella CPC quell’ancora di salvezza per un’aggregazione necessaria per dir di esser vivi. Tante le personalità che hanno voluto esserci ieri con noi, dal vice Sindaco Daniela Lucernoni al Consigliere comunale Francesco Fortunato in rappresentanza del Comune, con cui si è rimarcata la voglia di rimetter ein piedi lo stadio Fattori, alla Dott.ssa Roberta Macii a rappresentare il cuore dell’AdSP di Civitavecchia,  Jhon Portelli per l’Rct e Stephen Clerk per la Cfft che sono due pilastri portanti del lavoro portuale, al presidente del Civitavecchia1920 Ivano Iacomelli e Stefano Ambrosi presidente  della Leocon, e quant’altri che non siamo riusciti a vedere o riconoscere in quel bagno di folla che il quartiere Campo dell’Oro ci ha regalato.

Andare avanti con nel cuore la stessa emozione di ieri sera e quella volontà di lottare a testa alta, cadere per poi rialzarsi, sempre, ma con nell’anima quella tenacia che ci ha contraddistinto da quel lontano 2005.

Ufficio stampa CPC

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