Sogni che diventano sempre più corposi calcando l’erba, sempre la stessa, di campi da calcio, solo che oggi, per Francesco Bergamini, centrocampista classe 1994, e Ugo Rebecchini, difensore del 1995 (tutti e due ex Futbolclub) le zolle sono diventate più “pesanti”, perchè da calcare indossando la gloriosa maglia del Bologna Calcio. I due ragazzi, amici per la pelle anche fuori dal campo, ci raccontano come va la loro avventura nella primavera allenata dall’ex mastino di centrocampo Leonardo Colucci, tra Diamanti, il freddo pungente della Padania, e la nostalgia per Roma, azzerata a colpi di biglietti del treno. Con in testa il professionismo
A cura di Giovanni Crocè
Ragazzi, come va la vita lassù a Bologna e nel Bologna calcio?
Francesco Bergamini: Molto bene, siamo ormai dei bolognesi doc, l’orgoglio felsineo ci è entrato dentro e anche se la nostra romanità non sparirà mai, anzi, qua la trovano molto pittoresca, siamo felici della scelta fatta, ora gioco molto di più, sono praticamente un titolare in mezzo al campo nella attuale Primavera di Mister Leonardo Colucci, anche perchè giocando da fuoriquota del 1994, devo dare il massimo per tentare il grande salto nel professionismo dopo che avrò terminato 2 anni di campionato Primavera
Ugo Rebecchini: Anche io soddisfattissimo, anche se Francesco ha un campionato intero di vantaggio su di me, e questo mi porta a chiedergli sempre tanti consigli per affrettare il mio ambientamento tecnico e cittadino. Non sono titolare al momento perchè sono arrivato all’improvviso dopo un provino, alla fine di agosto, e nel mio ruolo spesso giocano due fuoriquota – io sono del 1995 – Alex Ferrari ed il Serbo Uros Radàkovic, con già due presenza in Coppa Italia l’anno passato. Sono qua per fare bene e farmi conoscere è già bellissimo poter rigiocare in una professionista dopo i miei anni alla Roma, dove sono stato fino a tutta l’anna degli Allievi Nazionali, due anni fa.
I romani dello spogliatoio, Gianluca Curci e Davide Moscardelli, vi hanno dato una mano nell’ambientamento in città?
Bergamini e Rebecchini: Loro per noi sono degli idoli, sono anche molto disponibili, ma non ci alleniamo spesso insieme, abbiamo campi separati e a parte qualche battuta in romanesco e due chiacchiere non ci incontriamo neppure fuori dal campo, giustamente per ora loro vivono un mondo a parte, ma non se la “tirano” affatto, sono campioni coi piedi per terra, che però ci dimostrano che il sogno è lì. A portata di mano.
Bologna vuol dire campioni di serie A, chi vi ha impressionato dal vivo e chi vi è capitato di marcare stretto in amichevole infrasettimanale?
B: Io giocando a centrocampo, ho lottato spesso opposto all’uruguagio Diego Pèrez, una vera roccia, e tecnicamente sono proprio impiegato in Primavera da mezzala nel suo stesso ruolo, perciò cerco di rubare da lui tutto ciò che posso, anche se a livello balistico e di personalità Alessandro “Alino” Diamanti, inutile dirlo, ha una o due marce in più rispetto a tutti, e anche Konè fa grandissimi gol.
R: Io da difensore centrale quale sono ho marcato stretto Rolando Bianchi, mentre l’altro centrale difensivo Maini si “spartiva” bomber Moscardelli, Cristaldo non l’ho mai affrontato per ora. In realtà i primi 3-4 interventi e palloni toccati sono stati giocati un po’ col magone, poi dimentichi che stai marcando un calciatore che guardavi in televisione od utilizzavi nei videogiochi, perchè si tratta di arrivare prima di un’altro uomo sul pallone e nulla di più. Poi vanno tutti così veloce che non hai tempo per pensare, devi correre di brutto.
L’ambientamento nella nuova città vi avrà portato a notare differenze dalla capitale, cosa vi ha colpito confrontando Roma e Bologna?
B: Roma ci manca, ma con due ore e mezza di treno, sia i familiari che gli amici di sempre, quelli del futbolclub inclusi, sono a due ore e mezza di treno, dunque non ci sono troppi problemi se, come consiglio a Ugo, ci si confronta sulle cose di campo e si fa davvero i professionisti non hai tempo per pensare. Bologna è bellissima e tutti e due la stiamo scoprendo meglio quest’anno, dato che non abbiamo la scuola ma siamo iscritti all’università oltre a giocare. Io legge e il mio compagno di stanza Rebecchini economia. Siamo al pensionato dell’università di Bologna in pieno centro, via Zamboni. Fa un freddo pazzesco e si mangia benissimo, qua amano i romani, non ci manca nulla.
R: Sono felice perchè la società non fa mancare nulla quindi nel tempo libero qualcosina di Bologna sto già vedendo. La gente è cordiale ma ancora non conosco bene la città anche perchè appena posso scappo a Roma. E quando sono qua gli allenamenti durano parecchio di più rispetto a quelli del Futbolclub, anche due ore e mezza, tre ore, e sono iperconcentrati, zero pause, tutti a vivere intensamente la seduta. Ancora non ho scoperto la vita notturna di Bologna nè le sue prelibatezze, ma la gente è molto aperta e si diverte da pazzi quando sente il nostro accento, e io che pensavo di non averlo troppo marcato!
Aspettative per la stagione che sta andando in onda nel vostro campionato Primavera?
B: Io ero presente anche nella Primavera vecchia, con l’ex stopper Francesco Baldini in panchina, ora c’è Colucci, l’ex mastino di centrocampo che tutti conoscete, ma l’idea è di confermare il settimo posto dell’anno passato, quando ci sfuggì di un soffio l’obiettivo playoff. Secondo me non abbiamo super-fenomeni ma in questo Bologna Primavera la qualità è molto molto alta. Spero di ripetere in serie il mio momento più alto, quando feci l’assist per il gol del nostro ex attaccante Luca Veratti, che mandai in gol nel derby poi vinto col Cesena. Da lì non sono quasi più uscito e la società crede molto di più in me.
R: Sono qua per imparare da chi c’è già e ho giocato anche tantissimi spezzoni dalla prima giornata, il mister apprezza la mia grinta di chi è già stato in Promozione (l’ha vinta l’anno passato col Futbol di Centioni e Sancricca, da titolare, oltre al titolo juniores del CR lazio di Giannichedda n.d.r.) e da titolare in mezzo ai trentenni ha quella rabbia agonistica in più e quella calma per sopportare anche qualche panchina iniziale. Sono qua per farmi apprezzare e prendere tutto ciò che di buono arriverà.
Avete qualche giocatore che già vi ha impressionato tra i coetanei, o sul quale magari vi siete ricreduti?
B: Ora sono rimasto colpito della forza di Andrea Petagna, bomber del 1995 ex Milan Primavera ora alla Samp con mister Delio Rossi, che incontrai in campionato l’anno passato coi pari età e non mi sembrava tanto forte. Poi l’ho visto in azione in Serie A recentemente proprio contro il suo Milan e ha una sveltezza e una forza fisica che è d’esempio per tutti, lui arriverà di certo. Quest’anno ancora non ho incontrato fenomeni, ma non vedo la Juventus di turno o l’Atalanta, che poi l’anno scorso ha perso in finale con la Lazio di Bollini, quello era uno squadrone. Nel nostro girone è primo il Torino e mio padre (il Presidente del Futbolclub n.d.r) che ha giocato anche lui nella primavera della Roma, l’ha visto in diretta tv e dice che non è una supersquadra, e che possiamo farcela a stupire la concorrenza.
R: il fantasista francese del 1993 Abdallah Yaisien (nazionale under 20 transalpino), Radakovic e lo stesso Diego Laxalt, quello della doppietta al Milan, ogni tanto li incontriamo quando ci danno manforte in Primavera o ci giochiamo contro e sono tre giovani di sicuro avvenire, parlo per quelli che ho in squadra perchè ancora non so davvero chi indicare. Per il resto credo che lo stesso mio compagno di reparto Lorenzini – in camera in convitto con me e Francesco – e il nostro altro stopper Maini, siano davvero fortissimi, soprattutto Maini vi invito a seguirlo, sarà presto sulla bocca di tutti.
Vi sentite ancora con il Futbolclub, immagino. Riuscite a seguire le gesta delle giovanili o dell’Eccellenza?
B: certo, io sono nato e cresciuto calcisticamente là, mio padre ne è presidente ed è naturale che settimanalmente sappiamo tutto, quindi non ci sfugge mai nulla e appena possiamo andiamo spesso anche a vederlo in tribuna, prendiamo il treno e via, dato che la Primavera si gioca sempre di sabato pomeriggio. Poi appena possiamo cediamo alla nostalgia e scendiamo giù, perchè a Roma abbiamo tutto. Io sono molto amico di Roscioli, impegnato nella nostra Juniores Elite, che saluto e quando torno nella Capitale il mio primo pensiero è per lui, la prima persona che vedo dopo i familiari.
R: Come no, sempre tutto va saputo sul Futbol, perchè io sono stato protagonista della Promozione e la sento mia, avendo vinto da titolare, al Futbolclub ho iniziato, magari finirò, sono tornato dopo la Roma e alla maglia arancione devo tutto, ora, se sono a rigiocarmi a 18 anni una nuova carta con un club professionistico. Ma alla Roma devo il fatto di sopportare meglio di tanti infortuni e panchine, perchè la prima cosa che ci insegnano a certi livelli è che certi pensieri, certe ansie un professionista non deve averle, perchè lavorando duro, se vali hai sempre una chance, basta essere lì, pronti a sfruttarla.
Grazie ragazzi, portate alto il nome del nostro calcio regionale anche a Bologna e nel trofeo Primavera Giacinto Facchetti, vi seguiamo!
Rebecchini e Bergamini: Vi seguiamo e seguiremo sempre anche noi, grazie per averci dato la possibilità di dare una testimonianza tra calcio dilettante e professionistico, Forza Futbol, Forza Bologna e speriamo di risentirci a fine maggio con qualche trofeo o bella novità in tasca!