Chi vuole vincere il campionato di Promozione, lo ha in panchina. E’la regola non scritta, ormai da diversi anni, che funziona spesso e volentieri con Cristiano Di Loreto, tra i tecnici più apprezzati del nostro calcio.
Il mister, infatti, dopo le stagioni di alto livello tra Eccellenza e Promozione, si è confermato uno specialista della sesta serie del nostro calcio, vincendo e dominando i campionati con Aurelianticaurelio prima e Valmontone poi.
Lo stesso Rieti, capolista del girone B, lo aveva ingaggiato ad inizio anno e dopo diverse vicissitudini, il tecnico è approdato sulla panchina del Monterotondo, subentrando ad Attilio Gregori ad inizio campionato.
Come al solito, ci ha messo poco per impattare e farsi amare dall’ambiente, con i risultati positivi sempre dalla sua parte. In una squadra che, nonostante sia appena una neopromossa in Promozione, culla le giuste ambizioni di voler entrare presto tra le più grandi della regione, raggiungendo l’Eccellenza.
Mister, domenica vittoria agevole con la Vjs Velletri. Come sta andando il vostro percorso nell’ultimo periodo?
“Devo dirti onestamente che, partendo dall’inizio, ho vissuto qualche difficoltà. La squadra, al mio arrivo, era spaesata, dopo l’avvicendamento con Attilio Gregori.
Si sono dovuti adattare ad un allenatore completamente differente, lasciandone un altro di grande carattere.
Ci è voluto del tempo per trovare l’atteggiamento giusto. Spesso, non riuscivamo a fare in partita le cose provate in allenamento.
Nei big match, per esempio a Rieti, abbiamo fatto comunque una buona partita, ma la scintilla, in me e nella squadra, è scattata dopo la sconfitta a San Basilio.
Successivamente, abbiamo riportato quattro belle vittorie di fila, con due trasferte non facili contro Riano e Asa.”
Talvolta, i valori di questo girone sono stati sottovalutati, con la classifica che vede Rieti e Monterotondo spiccare su tutte. Quali sono a tuo giudizio i corretti equilibri del raggruppamento?
“Ci sono tante buone squadre. Secondo me, poi, nel girone di ritorno emergono nuove motivazioni. Possiamo considerarlo come un altro campionato.
E’pieno di squadre molto organizzate, con trasferte non facili da affrontare e la classifica è ancora corta e aperta a ogni scenario.
Per quel che riguarda il nostro principale avversario, il Rieti, stanno andando davvero forte. Stanno vincendo tante partite, guidati da un tecnico molto esperto.
Noi stiamo a quattro punti e non vogliamo mollare. Lo scontro diretto in casa potrebbe essere lo spartiacque.”
Nell’ultima puntata della nostra trasmissione, Fabrizio Ferazzoli ha affermato che i campionati li vincono le squadre con la migliore difesa. Guardando le statistiche leggo che il tuo Monterotondo ha la migliore difesa e quindi…
“Devo riconoscere che a livello difensivo, non ho dovuto lavorare più di tanto. Mister Gregori aveva organizzato molto bene questo aspetto, già prima del mio avvento.
Sono anche d’accordo con l’affermazione del mister, però dall’altra parte abbiamo una grande squadra, con il miglior attacco e capace di segnare moltissimi gol.
Penso che stiamo facendo e faremo il massimo, sperando di potercela giocare fino alle ultime giornate.”
Che ambiente hai trovato a Monterotondo?
“Quando mi è arrivata la chiamata, avevo tanta voglia di rivalsa. Mi hanno convinto le idee proposte e il progetto, con la possibilità di lavorare in una piazza importante.
L’impatto con il presidente Malizia è stato sin da subito molto positivo. Mi ha sempre dato fiducia, così come il direttore sportivo, Mattia Recchi, un ragazzo giovanissimo ma estremamente competente.
Inoltre, la squadra è seguitissima dai nostri splendidi tifosi, anche in trasferta. Mi sto innamorando di questa realtà e di questa piazza.
Siamo molto ambiziosi e stiamo lavorando duramente per toglierci la soddisfazione di vincere il campionato.”
Sulla tua squadra? Come stai lavorando con i ragazzi?
“Devo dire che al mio arrivo, conoscevo pochissimi giocatori. Sin dal primo momento, lavorare con ragazzi nuovi e vederli migliorare è stato estremamente gratificante. E’un bel gruppo, tanti ragazzi del territorio che considero veramente forti.
Sinceramente, penso che abbiamo poco da invidiare al Rieti. Sono orgoglioso di allenare i miei ragazzi.
Considerando il lavoro fatto con Gregori, che come ti ho detto considero un allenatore di grande carisma, non era facile cambiare in così poco tempo.
Dal punto di vista mentale e della dedizione, sono stati unici. Speriamo di vincere tutti insieme la sfida che ci siamo posti al mio arrivo. “
Come ultima domanda, vorrei parlare di te mister. La stagione 2023-24 è stata estremamente travagliata, specialmente all’inizio. Hai cominciato a Rieti, sei tornato a Valmontone, per poi approdare al Monterotondo. Come ti senti, adesso che hai finalmente ritrovato la giusta serenità?
“A inizio anno, mia moglie mi ha detto che stavo facendo un casino (ride) e non capiva più dove andavo a fare gli allenamenti.
Tralasciando lo scherzo, dopo la chiusura della pagina Valmontone, avevo voglia di tornare in pista e dimostrare tutto il mio valore.
L’inizio a Monterotondo è stato complesso, ma alla fine le scelte pagano. Ho trovato un progetto ambizioso che si adatta a ciò che voglio fare.
Le società che mi chiamano sanno che mi piace giocare per primeggiare. Mi piace competere e provare a vincere.
Alla mia età, dopo gli anni fatti in Eccellenza e Promozione, penso che non ho molto da dimostrare e ho le idee chiare sulle realtà in cui mi piace misurarmi.
Ringrazio pubblicamente il Monterotondo che mi ha dato questa possibilità.”
A cura di Francesco Mancini